Politica
Canile, Civita (Scamarcio Sindaco) all’Amministrazione: «Chiarezza su situazioni di natura gestionale e strutturale»
Il consigliere comunale: «quali atti adottare per liquidare le fatture per servizi resi in assenza di atti autorizzatori»
Andria - martedì 8 dicembre 2020
18.00
I rapporti del Comune con il canile convenzionato al centro dell'interpellanza sottoposta da Nicola Civita, neo eletto consigliere comunale nella lista Scamarcio Sindaco, al Sindaco, all'Assessore al Randagismo, al Dirigente del Settore, al Segretario Generale del Comune e al Responsabile del Servizio Avvocatura dell'Ente.
L'iniziativa di Civita scaturisce da alcune circostanze che necessitano di adeguati e opportuni chiarimenti da parte della Pubblica Amministrazione. La prima: il canile attualmente convenzionato con il Comune di Andria non ha ottenuto dal Consiglio comunale "l'interesse di pubblica utilità" previsto da una delibera della Giunta Regionale pugliese e che avrebbe concesso – in deroga alle norme vigenti – un ampliamento per portare alla capienza massima (200 unità canine) la struttura. In seguito alla delibera consiliare, la ditta si rivolse al Tar e, con la sentenza 853 del 20 giugno 2019, i giudici amministrativi riconobbero le ragioni della ricorrente.
Da qui, la seconda circostanza sollevata dal consigliere di Scamarcio Sindaco, che chiede se il Servizio Avvocatura ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per evitare una richiesta di risarcimento da parte dei titolari del servizio e un ulteriore danno per le casse del Comune, già in condizioni precarie.
Ci sono, poi, altre situazioni sulle quali Nicola Civita chiede chiarimenti. La ditta ha proceduto alla cessione dell'azienda con la formula del "comodato d'uso": il Servizio "Randagismo" della Asl Bt ha espresso il parere di idoneità della struttura? Cosa prevede la normativa, circa la legittimità della cessione di un servizio appaltato dalla Pubblica Amministrazione?
L'ultimo interrogativo riguarda l'aspetto più strettamente finanziario: il neo eletto consigliere comunale chiede «quali atti si intende adottare per rendere possibile la liquidazione delle fatture per servizi resi in assenza di atti autorizzatori, al momento non esistenti».
«Anche dai banchi della minoranza i Consiglieri comunali possono giocare un ruolo importante per contribuire alla crescita della Città – osserva Nicola Civita – Il periodo delicato che viviamo a causa della pandemia non deve far passare sotto silenzio gli altri temi che incrociano la vita della città e dei suoi abitanti. Il mio impegno rimane quello che avevo annunciato durante la campagna elettorale e subito dopo l'elezione: i miei occhi, le mie orecchie e la mia voce saranno gli occhi, le orecchie e la voce dei cittadini dentro l'Istituzione comunale, in maniera trasparente e con la massima disponibilità a raccogliere istanze e a rappresentarle a tutti i livelli di responsabilità».
L'iniziativa di Civita scaturisce da alcune circostanze che necessitano di adeguati e opportuni chiarimenti da parte della Pubblica Amministrazione. La prima: il canile attualmente convenzionato con il Comune di Andria non ha ottenuto dal Consiglio comunale "l'interesse di pubblica utilità" previsto da una delibera della Giunta Regionale pugliese e che avrebbe concesso – in deroga alle norme vigenti – un ampliamento per portare alla capienza massima (200 unità canine) la struttura. In seguito alla delibera consiliare, la ditta si rivolse al Tar e, con la sentenza 853 del 20 giugno 2019, i giudici amministrativi riconobbero le ragioni della ricorrente.
Da qui, la seconda circostanza sollevata dal consigliere di Scamarcio Sindaco, che chiede se il Servizio Avvocatura ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per evitare una richiesta di risarcimento da parte dei titolari del servizio e un ulteriore danno per le casse del Comune, già in condizioni precarie.
Ci sono, poi, altre situazioni sulle quali Nicola Civita chiede chiarimenti. La ditta ha proceduto alla cessione dell'azienda con la formula del "comodato d'uso": il Servizio "Randagismo" della Asl Bt ha espresso il parere di idoneità della struttura? Cosa prevede la normativa, circa la legittimità della cessione di un servizio appaltato dalla Pubblica Amministrazione?
L'ultimo interrogativo riguarda l'aspetto più strettamente finanziario: il neo eletto consigliere comunale chiede «quali atti si intende adottare per rendere possibile la liquidazione delle fatture per servizi resi in assenza di atti autorizzatori, al momento non esistenti».
«Anche dai banchi della minoranza i Consiglieri comunali possono giocare un ruolo importante per contribuire alla crescita della Città – osserva Nicola Civita – Il periodo delicato che viviamo a causa della pandemia non deve far passare sotto silenzio gli altri temi che incrociano la vita della città e dei suoi abitanti. Il mio impegno rimane quello che avevo annunciato durante la campagna elettorale e subito dopo l'elezione: i miei occhi, le mie orecchie e la mia voce saranno gli occhi, le orecchie e la voce dei cittadini dentro l'Istituzione comunale, in maniera trasparente e con la massima disponibilità a raccogliere istanze e a rappresentarle a tutti i livelli di responsabilità».