Cronaca
Cani morti ritrovati nelle campagne di Andria: "Potrebbero essere stati avvelenati"
Il ritrovamento, secondo l'attivista sociale Savino Montaruli, è avvenuto in contrada Coda di Volpe
Andria - sabato 9 settembre 2023
5.37
Due cani meticci, sono stati trovati morti in contrada Coda di Volpe, sulle alture murgiane in territorio di Andria.
Stando a quanto riferisce l'attivista sociale Savino Montaruli, presidente dell'associazione di impegno civico "Io ci sono!", si tratterebbe di due cani di 11 e due anni, Stella e Roy i loro nomi: «tutto condurrebbe ad avvelenamenti visto che hanno mostrato sintomi caratteristici e comunque preoccupanti. Sintomi che – spiega l'attivista – hanno poi portato alla morte dei due cani».
Per Savino Montaruli le «sostanze velenose» che potrebbero aver causato la morte dei due cani potrebbero essere state posizionate «forse per timore delle aggressioni e dei danneggiamenti da parte dei cinghiali che in maniera incontrollata stanno invadendo il territorio e le campagne andriesi o forse perché i dissuasori installati (cosiddetti cannoni) non bastano a rassicurare i proprietari dei terreni che si sentono in pericolo».
L'attivista sociale sottolinea che se così fosse sarebbe «un grande pericolo anche per le persone e per i bambini che in quelle campagne ci giocano e le frequentano essendoci gli immobili dei propri genitori. Sono situazioni, queste, anche denunciate sui social da parte di chi ha subito la perdita degli animali e che quindi potrebbero essere già note a rappresentanti cittadini ed autorità comunali».
Stando a quanto riferisce l'attivista sociale Savino Montaruli, presidente dell'associazione di impegno civico "Io ci sono!", si tratterebbe di due cani di 11 e due anni, Stella e Roy i loro nomi: «tutto condurrebbe ad avvelenamenti visto che hanno mostrato sintomi caratteristici e comunque preoccupanti. Sintomi che – spiega l'attivista – hanno poi portato alla morte dei due cani».
Per Savino Montaruli le «sostanze velenose» che potrebbero aver causato la morte dei due cani potrebbero essere state posizionate «forse per timore delle aggressioni e dei danneggiamenti da parte dei cinghiali che in maniera incontrollata stanno invadendo il territorio e le campagne andriesi o forse perché i dissuasori installati (cosiddetti cannoni) non bastano a rassicurare i proprietari dei terreni che si sentono in pericolo».
L'attivista sociale sottolinea che se così fosse sarebbe «un grande pericolo anche per le persone e per i bambini che in quelle campagne ci giocano e le frequentano essendoci gli immobili dei propri genitori. Sono situazioni, queste, anche denunciate sui social da parte di chi ha subito la perdita degli animali e che quindi potrebbero essere già note a rappresentanti cittadini ed autorità comunali».