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Cambiamenti climatici: Puglia a rischio desertificazione, si perde un litro di acqua su due

Le aree interessate sono il 57% del territorio, necessari interventi mirati

In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale e il conto pagato dall'agricoltura, soggetta ai cambiamenti climatici e alla siccità è molto salato con 1 litro di acqua su 2 che va perduto a causa delle reti colabrodo. È quanto denuncia Coldiretti Puglia in merito ai dati diffusi da ANBI (l'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e della acque irrigue) per cui è fondamentale la presenza di un sistema irriguo razionale, efficace e continuativo.

Gli eventi climatici estremi aggravano il rischio di desertificazione nella nostra regione, dove in soli 2 mesi sono stati registrati ben 25 episodi meteorologici straordinari tra tornado, trombe d'aria e grandinate improvvise, che si alternano a persistenti periodi siccitosi. Vaste aree del foggiano, del leccese e del tarantino sono ad alto rischio desertificazione, il rischio medio è stato registrato in alcune zone della provincia di Bari. Servono intervertenti infrastrutturali per non disperdere l'acqua piovana e manutenzione ordinaria e straordinaria di canali di scolo, invasi e reti irrigue, abbandonati a se stessi da decenni.

Per l'ISPRA in Italia si valuta che circa il 10% del territorio sia molto vulnerabile e circa il 49,2% abbia una media vulnerabilità ai diversi fattori di degrado a causa di erosione e disaggregazione, salinizzazione, contaminazione (locale e diffusa), diminuzione di sostanza organica, perdita di biodiversità, consumo di suolo, fatti aggravati negli ultimi anni dall'aumento quantitativo e qualitativo di fenomeni siccitosi e la Puglia rappresenta proprio una delle aree più vulnerabili.

Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l'acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n'è poca. Gli agricoltori stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.
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