Commento
Caldarone: «Rigenerazione urbana, ora bisogna voltare pagina»
Intervento dell'esponente di Futura, Rete Civica Popolare, il commercialista Vincenzo Caldarone
Andria - lunedì 7 giugno 2021
5.12
«RI – GENERAZIONE significa generare di nuovo, far rinascere , cambiare paradigma e rendere migliore, In ambito urbano, fattori, dinamiche e opportunità nuove da promuovere nei luoghi di intervento. Opere pubbliche e servizi, dovrebbero essere finalizzati alla innovazione sociale ed economica. Se ci si limita al lavoro pubblico si segue la logica dell'appalto, senza effetti sulla vita delle persone e sulle opportunità per la città. Moltissime risorse del Recovery Plan saranno destinate alla rigenerazione, specialmente basata sulla innovazione tecnologica e digitale, l'energia e la mobilità, le reti di impresa e territoriali».
Lo sottolinea in una nota il commercialista Vincenzo Caldarone, ex Sindaco di Andria ed esponente di Futura, Rete Civica Popolare.
«Per il recente bando di ri-generazione urbana avevamo proposto una rete di luoghi pubblici recuperati, una rete incentrata su Palazzo Ducale, e destinati a:
Il Comune ha promosso un progetto di rigenerazione, candidandolo al finanziamento ministeriale, per il recupero di Palazzo ducale (essenzialmente) senza poter, per motivi di tempo e di assenza di risorse progettuali, progettare un intervento di rigenerazione che facesse di Palazzo ducale l'hub centrale di un progetto innovativo più ampio. Un lavoro intenso per cui ringraziare chi si è dedicato tra tante difficoltà ereditate.
Ma ora bisogna voltare pagina, oltre la logica dell'opera e dell'appalto che, come abbiamo visto in tanti casi, non ri-genera niente. A cominciare da un progetto di ri-generazione precedente, finanziato e mai attuato, che vede, ad esempio, la piazza del pesce di Via de Anelis trasformata in social housing (leggi dormitorio) per migranti e altre categorie fragili. Assolutamente niente contro i migranti, che anzi non devono essere concentrati e ghettizzati ma destinatari di integrazione diffusa.
Ma quel bene pubblico deve ri-generare il tessuto attorno, e risolvere anche il problema di piazza Duomo e del centro storico limitrofo, da non considerare solo luna park serale.
Per utilizzare i finanziamenti esistenti l'dea deve cambiare. Altrimenti è meglio lasciar stare. Un nuovo progetto può basarsi sulla identità del luogo, ovvero sede di commercio di eccellenze a km 0 di giorno, sede di consumo di qualità e attività di spettacolo e comunicazione di sera, e il piano superiore destinato a attività di alta formazione di cucina, food e sostenibilità. Cos' piazza Duomo cambia aspetto e frequentazione, e il luogo diventa attrattore di scala territoriale.
E' una idea che può trasformarsi in azione subito, che potrebbe anche mettere insieme operatori economici, culturali e investitori. E' questo il dialogo sociale, che serve anche per affrontare il Recovery plan e le opportunità che altrimenti sfuggono. Un nuovo progetto di governo cittadino si qualifica per questo dialogo e questo lavoro comune, per questo ci siamo impegnati e continuiamo a lavorare».
Lo sottolinea in una nota il commercialista Vincenzo Caldarone, ex Sindaco di Andria ed esponente di Futura, Rete Civica Popolare.
«Per il recente bando di ri-generazione urbana avevamo proposto una rete di luoghi pubblici recuperati, una rete incentrata su Palazzo Ducale, e destinati a:
- Coworking di nuove attività e incubatore di imprese innovative
- Start up innovative specie nei campi del turismo e del digitale
- Impianti di produzione digitale nel campo culturale
Il Comune ha promosso un progetto di rigenerazione, candidandolo al finanziamento ministeriale, per il recupero di Palazzo ducale (essenzialmente) senza poter, per motivi di tempo e di assenza di risorse progettuali, progettare un intervento di rigenerazione che facesse di Palazzo ducale l'hub centrale di un progetto innovativo più ampio. Un lavoro intenso per cui ringraziare chi si è dedicato tra tante difficoltà ereditate.
Ma ora bisogna voltare pagina, oltre la logica dell'opera e dell'appalto che, come abbiamo visto in tanti casi, non ri-genera niente. A cominciare da un progetto di ri-generazione precedente, finanziato e mai attuato, che vede, ad esempio, la piazza del pesce di Via de Anelis trasformata in social housing (leggi dormitorio) per migranti e altre categorie fragili. Assolutamente niente contro i migranti, che anzi non devono essere concentrati e ghettizzati ma destinatari di integrazione diffusa.
Ma quel bene pubblico deve ri-generare il tessuto attorno, e risolvere anche il problema di piazza Duomo e del centro storico limitrofo, da non considerare solo luna park serale.
Per utilizzare i finanziamenti esistenti l'dea deve cambiare. Altrimenti è meglio lasciar stare. Un nuovo progetto può basarsi sulla identità del luogo, ovvero sede di commercio di eccellenze a km 0 di giorno, sede di consumo di qualità e attività di spettacolo e comunicazione di sera, e il piano superiore destinato a attività di alta formazione di cucina, food e sostenibilità. Cos' piazza Duomo cambia aspetto e frequentazione, e il luogo diventa attrattore di scala territoriale.
E' una idea che può trasformarsi in azione subito, che potrebbe anche mettere insieme operatori economici, culturali e investitori. E' questo il dialogo sociale, che serve anche per affrontare il Recovery plan e le opportunità che altrimenti sfuggono. Un nuovo progetto di governo cittadino si qualifica per questo dialogo e questo lavoro comune, per questo ci siamo impegnati e continuiamo a lavorare».