Politica
Bocciatura Corte dei Conti, Grumo: «Nel 2006 stessa situazione»
Il capogruppo di Forza Italia risponde alle opposizioni
Andria - giovedì 12 febbraio 2015
9.59
Continua il botta e risposta di opposizioni e maggioranza sulla bocciatura della Corte dei Conti regionale al Bilancio del 2012. A prender la parola è Gianluca Grumo, capogruppo di Forza Italia, che risponde direttamente ad Antonio Griner, ex assessore alle finanze che nei giorni scorsi ha chiesto un incontro pubblico per parlare di bilancio essendo stato chiamato in causa dall'attuale maggioranza per aver ricevuto rilievi dall'organo di controllo dei conti nel 2006: «Fa specie che un importante e stimato professionista come l'ex assessore alle finanze Griner, per giustificare politicamente gli errori della sua parte politica, scriva che in fondo il mancato rispetto del patto di stabilità nell'anno 2006, quando il centro-sinistra amministrava la città in modo infelice, è relativamente di poco conto visto che la Corte dei Conti vi dedicò solo n.4 pagine. Insomma per Griner conta il numero di pagine dedicate ad un argomento e non la sostanza delle cose».
Lo stesso Grumo si sofferma sulla delibera dell'epoca della Corte dei Conti sul consuntivo 2006: «I comportamenti e le carenze dell'Amministrazione Comunale, diceva la Corte, possono determinare situazioni di grave irregolarità contabile e rappresentare forti dubbi circa una sana e prudente gestione finanziaria". Ed allora ci chiediamo se a sinistra non sia il caso che ridimensionino la portata delle accuse rivolte nei confronti dell'attuale Amministrazione, facendo mea culpa. Anche perché i primi anni 2000 erano gli anni degli enormi trasferimenti statali ed europei agli enti locali e di manifestazioni che costavano ai contribuenti centinaia di migliaia di euro. Ma erano anche gli anni delle prime "cartelle pazze" e di una gestione politico-amministrativa conflittuale con cambi repentini di assessori e dimissioni di sindaci». Il ritorno al presente, secondo Grumo, è complesso: «Oggi, invece, questa Amministrazione ha fatto fronte a situazioni pregresse drammatiche ma senza fare troppo rumore, senza piangersi addosso e senza promuovere azioni di responsabilità verso chi ha causato tecnicamente o consentito politicamente danni economici alla collettività. Lo ha fatto in modo responsabile, nella consapevolezza che bisognava dare alla città di Andria una visione diversa ed omogenea di crescita e di cambiamento.E nonostante debiti milionari accertati del passato, abbiamo realizzato opere fondamentali ed ammodernato la città anche per coloro che in questi cinque anni non hanno fatto altro che puntare sempre il dito contro ed ergersi a giudici supremi. Non ci siamo tirati indietro ed anzi ci siamo messi in gioco, sempre, mettendo in campo progettualità ed idee innovative in tutti i campi, con risultati sotto gli occhi di tutti».
Alle porte una rapida campagna elettorale sino a maggio data delle elezioni: «Avremo la campagna elettorale come momento di confronto - ha concluso Grumo - ma fino all'ultimo questa Amministrazione lavorerà per colmare gli errori del passato ed aprire le porte al futuro della città. I cittadini andriesi sanno di chi si possono fidare e di chi no, sanno chi ha amministrato con oculatezza e chi no. E soprattutto sanno riconoscere una buona Amministrazione da una cattiva Amministrazione».
Lo stesso Grumo si sofferma sulla delibera dell'epoca della Corte dei Conti sul consuntivo 2006: «I comportamenti e le carenze dell'Amministrazione Comunale, diceva la Corte, possono determinare situazioni di grave irregolarità contabile e rappresentare forti dubbi circa una sana e prudente gestione finanziaria". Ed allora ci chiediamo se a sinistra non sia il caso che ridimensionino la portata delle accuse rivolte nei confronti dell'attuale Amministrazione, facendo mea culpa. Anche perché i primi anni 2000 erano gli anni degli enormi trasferimenti statali ed europei agli enti locali e di manifestazioni che costavano ai contribuenti centinaia di migliaia di euro. Ma erano anche gli anni delle prime "cartelle pazze" e di una gestione politico-amministrativa conflittuale con cambi repentini di assessori e dimissioni di sindaci». Il ritorno al presente, secondo Grumo, è complesso: «Oggi, invece, questa Amministrazione ha fatto fronte a situazioni pregresse drammatiche ma senza fare troppo rumore, senza piangersi addosso e senza promuovere azioni di responsabilità verso chi ha causato tecnicamente o consentito politicamente danni economici alla collettività. Lo ha fatto in modo responsabile, nella consapevolezza che bisognava dare alla città di Andria una visione diversa ed omogenea di crescita e di cambiamento.E nonostante debiti milionari accertati del passato, abbiamo realizzato opere fondamentali ed ammodernato la città anche per coloro che in questi cinque anni non hanno fatto altro che puntare sempre il dito contro ed ergersi a giudici supremi. Non ci siamo tirati indietro ed anzi ci siamo messi in gioco, sempre, mettendo in campo progettualità ed idee innovative in tutti i campi, con risultati sotto gli occhi di tutti».
Alle porte una rapida campagna elettorale sino a maggio data delle elezioni: «Avremo la campagna elettorale come momento di confronto - ha concluso Grumo - ma fino all'ultimo questa Amministrazione lavorerà per colmare gli errori del passato ed aprire le porte al futuro della città. I cittadini andriesi sanno di chi si possono fidare e di chi no, sanno chi ha amministrato con oculatezza e chi no. E soprattutto sanno riconoscere una buona Amministrazione da una cattiva Amministrazione».