Politica
Bilancio Sociale della BAT: chiuso il quinquennio
Ventola: «Solo uniti si difendono gli interessi territoriali»
BAT - sabato 27 settembre 2014
10.07
«Soltanto stando insieme si rappresentano e si tutelano meglio gli interessi di ognuno». E' stata la chiusura del discorso del Presidente uscente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, durante la presentazione del Bilancio Sociale di fine mandato della Provincia, ieri pomeriggio nel Teatro "Curci" di Barletta. Un momento che, di fatto, ha sancito la chiusura del quinquennio di amministrazione della Provincia, dopo le prime, storiche, elezioni del 2009. «E' troppo forte la gratitudine che nutro nei confronti di Assessori, Presidenti e Consiglieri provinciali avvicendati, delle forze politiche, di tutto il personale, a cominciare dal Segretario Generale e dai Dirigenti fino ad arrivare ai singoli Dipendenti. Ognuno di loro sa in quale misura è stato parte e, spesso, artefice di questi cinque anni stupendi» ha affermato il Presidente Ventola. Che, durante il suo intervento, ha provato a ripercorrere le tappe principali di un'avventura intensa ed al tempo stesso entusiasmante.
«Un nascituro, anche il meno fortunato, ha sempre qualcuno che lo accompagna, che lo sorregge per cominciare a parlare ed a camminare. Per noi non è stato così! - ha spiegato, ricordando la complicatissima fase di insediamento del nuovo ente -. Non una matita, una penna, sedie, strumenti d'ufficio o reti telematiche; personale assegnato dalle Province madri in misura numericamente insufficiente a garantire l'assolvimento delle ordinarie funzioni e competenze. Per "parlare" abbiamo dovuto balbettare senza guida; per "camminare" abbiamo dovuto stentatamente appoggiarci su appigli di fortuna, potendo contare esclusivamente sulla volontarietà di alcuni e sul bagagli di esperienza e conoscenza delle pochissime figure, già da allora "colonne portanti" dell'Amministrazione. Eppure, rimboccandoci le maniche, siamo riusciti a partire e, con abnegazione e grande senso di responsabilità da parte di tutti, a rispondere in breve tempo alle istanze ed alle necessità di un territorio e di una comunità forse, in passato, troppo spesso trascurati dalle Province di competenza. Partendo da queste considerazioni, è più agevole valutare ciò che questi cinque anni ci consegnano, nella piena consapevolezza che governare significa decidere guardando al breve, al medio ed al lungo periodo, cioè gestire il quotidiano ma anche prefigurare e costruire il futuro, programmandolo. Questo è quello che lasciamo a chi verrà: opere realizzate e progettualità di concreta realizzazione in termini di edilizia scolastica, viabilità e trasporti, ambiente, energia, protezione civile».
In cinque anni, dunque, tanto è cambiato. «Resta il rammarico, naturalmente, di lasciare tanti progetti ancora in corso d'opera e pronti per essere avviati (si pensi ai numerosi cantieri delle strade provinciali e degli istituti scolastici); ma a chiunque piacerebbe vedere completati e raggiunti gli obiettivi prefigurati! Nonostante un riordino delle Province verso il quale più volte ho manifestato le mie perplessità, il mio auspicio è che rimanga ferma la possibilità e la determinazione di poter completare il percorso da noi avviato da parte di chi sarà il destinatario finale del processo di riforma in atto».
Nel finale del suo discorso, il Presidente Ventola ha poi voluto salutare i cittadini della Provincia di Barletta - Andria - Trani. «Ai concittadini delle nostre splendide Città, riferimento e destinatari del comune impegno, va il mio saluto affettuoso, sperando di essere stato loro degno rappresentante. Se sia stato all'altezza del compito, non tocca a me dirlo. Per parte mia ci ho messo passione e dedizione totali. A tutti l'invito e l'augurio che faccio è quello di voler continuare ad alimentare l'identità del nostro Territorio, il senso di appartenenza, la coesione delle nostre genti, facendo leva sulla fermezza e sulla caparbietà di chi ha lottato per l'autodeterminazione delle nostre Comunità. Soltanto stando insieme si rappresentano e si tutelano meglio gli interessi di ognuno. A prescindere dal ruolo che il destino vorrà riservarmi, è questo l'obiettivo in cui ho creduto e che continuerò a perseguire; me lo impongono il bagaglio di esperienze maturate in questi anni e l'affetto incondizionato verso questo territorio unico e prezioso per la sua bellezza, per la sua storia e, sopra ogni cosa, per la sua gente».
«Un nascituro, anche il meno fortunato, ha sempre qualcuno che lo accompagna, che lo sorregge per cominciare a parlare ed a camminare. Per noi non è stato così! - ha spiegato, ricordando la complicatissima fase di insediamento del nuovo ente -. Non una matita, una penna, sedie, strumenti d'ufficio o reti telematiche; personale assegnato dalle Province madri in misura numericamente insufficiente a garantire l'assolvimento delle ordinarie funzioni e competenze. Per "parlare" abbiamo dovuto balbettare senza guida; per "camminare" abbiamo dovuto stentatamente appoggiarci su appigli di fortuna, potendo contare esclusivamente sulla volontarietà di alcuni e sul bagagli di esperienza e conoscenza delle pochissime figure, già da allora "colonne portanti" dell'Amministrazione. Eppure, rimboccandoci le maniche, siamo riusciti a partire e, con abnegazione e grande senso di responsabilità da parte di tutti, a rispondere in breve tempo alle istanze ed alle necessità di un territorio e di una comunità forse, in passato, troppo spesso trascurati dalle Province di competenza. Partendo da queste considerazioni, è più agevole valutare ciò che questi cinque anni ci consegnano, nella piena consapevolezza che governare significa decidere guardando al breve, al medio ed al lungo periodo, cioè gestire il quotidiano ma anche prefigurare e costruire il futuro, programmandolo. Questo è quello che lasciamo a chi verrà: opere realizzate e progettualità di concreta realizzazione in termini di edilizia scolastica, viabilità e trasporti, ambiente, energia, protezione civile».
In cinque anni, dunque, tanto è cambiato. «Resta il rammarico, naturalmente, di lasciare tanti progetti ancora in corso d'opera e pronti per essere avviati (si pensi ai numerosi cantieri delle strade provinciali e degli istituti scolastici); ma a chiunque piacerebbe vedere completati e raggiunti gli obiettivi prefigurati! Nonostante un riordino delle Province verso il quale più volte ho manifestato le mie perplessità, il mio auspicio è che rimanga ferma la possibilità e la determinazione di poter completare il percorso da noi avviato da parte di chi sarà il destinatario finale del processo di riforma in atto».
Nel finale del suo discorso, il Presidente Ventola ha poi voluto salutare i cittadini della Provincia di Barletta - Andria - Trani. «Ai concittadini delle nostre splendide Città, riferimento e destinatari del comune impegno, va il mio saluto affettuoso, sperando di essere stato loro degno rappresentante. Se sia stato all'altezza del compito, non tocca a me dirlo. Per parte mia ci ho messo passione e dedizione totali. A tutti l'invito e l'augurio che faccio è quello di voler continuare ad alimentare l'identità del nostro Territorio, il senso di appartenenza, la coesione delle nostre genti, facendo leva sulla fermezza e sulla caparbietà di chi ha lottato per l'autodeterminazione delle nostre Comunità. Soltanto stando insieme si rappresentano e si tutelano meglio gli interessi di ognuno. A prescindere dal ruolo che il destino vorrà riservarmi, è questo l'obiettivo in cui ho creduto e che continuerò a perseguire; me lo impongono il bagaglio di esperienze maturate in questi anni e l'affetto incondizionato verso questo territorio unico e prezioso per la sua bellezza, per la sua storia e, sopra ogni cosa, per la sua gente».