Cronaca
Beni per due milioni di euro confiscati a soggetto di Minervino Murge
La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di prevenzione emesso dalla Corte d'Appello di Bari
Andria - martedì 12 aprile 2022
15.45
La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di prevenzione emesso dalla Corte d'Appello di Bari – Quarta Sezione Penale – Misure di Prevenzione avente per oggetto beni del valore di oltre due milioni di Euro, riconducibili a un uomo di Minervino Murge, il 50enne Vincenzo Di Bisceglie (accertamento compiuto nel corso del procedimento applicativo della misura di prevenzione patrimoniale, non definitivo e suscettibile di ulteriore ricorso).
L'esecuzione del provvedimento rappresenta l'epilogo della complessa attività investigativa svolta dalle donne e dagli uomini della DIA, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del "proposto" e all'individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili al medesimo ed ai componenti del suo nucleo familiare.
Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa) come soggetto connotato da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in articolate indagini che avrebbero disvelato l'esistenza di un sodalizio criminale dedito alla commissione di remunerativi reati contro il patrimonio con il frequente utilizzo di materiale esplodente nelle regioni Puglia e Basilicata.
Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, nei confronti del proposto è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.
Le conseguenti indagini patrimoniali della DIA, sotto la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l'ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari.
L'odierno provvedimento di confisca ha interessato 46 unità immobiliari, in prevalenza appezzamenti di terreno seminativi e una fiorente azienda zootecnica sedenti nella BAT.
Questo risultato si inserisce nelle attività istituzionali della Direzione Investigativa Antimafia finalizzate all'aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
L'esecuzione del provvedimento rappresenta l'epilogo della complessa attività investigativa svolta dalle donne e dagli uomini della DIA, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del "proposto" e all'individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili al medesimo ed ai componenti del suo nucleo familiare.
Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa) come soggetto connotato da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in articolate indagini che avrebbero disvelato l'esistenza di un sodalizio criminale dedito alla commissione di remunerativi reati contro il patrimonio con il frequente utilizzo di materiale esplodente nelle regioni Puglia e Basilicata.
Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, nei confronti del proposto è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.
Le conseguenti indagini patrimoniali della DIA, sotto la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l'ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari.
L'odierno provvedimento di confisca ha interessato 46 unità immobiliari, in prevalenza appezzamenti di terreno seminativi e una fiorente azienda zootecnica sedenti nella BAT.
Questo risultato si inserisce nelle attività istituzionali della Direzione Investigativa Antimafia finalizzate all'aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.