Territorio
"Bella ma non balla", il corto di Bia per gli Special Days
Laboratorio della Cooperativa "Questa Città" con il Dipartimento di Salute Mentale
Andria - giovedì 4 dicembre 2014
14.10
Cinema e Riabilitazione psichiatrica. Un connubio che vedrà domani, venerdì 5 dicembre alle ore 17,30 al multisala Roma di Andria, la concretizzazione di un progetto laboratoriale. Sarà proiettato, infatti, il cortometraggio "Bella ma non balla" con la regia di Michele Bia realizzato nell'ambito del laboratorio di cinema del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Bt e tenuto della cooperativa sociale "Questa Città". Il laboratorio ha coinvolto le strutture riabilitative di Spinazzola, Andria e Trani: la stessa scrittura del cortometraggio nasce dal racconto di aneddoti, storie personali e storie inventate.
"Bella ma non balla" porta in sé il tema della bellezza. Il titolo è un antico detto popolare e allude a quelle ragazze che per bellezza, per valore e signorilità sono considerate irraggiungibili e spesso rimangono senza pretendenti e sole. Sono belle, ma non ballano, appunto. Ma la bellezza del corto ha altri codici che risiedono nel candore di Salvatore, nella protesta lacrimosa e pacifica di Carmela, nel coraggio del padre, nella grottesca partecipazione di un asino. La danza è quella della prostituzione, della sopraffazione, della privazione della libertà. I protagonisti però non si assoggetteranno a quel tipo di ballo e useranno i mezzi di protesta che conoscono: il pianto, la bontà, il dialogo.
"Bella ma non balla" indaga anche su un'umanità dolente, gli ultimi della società, e senza avere la pretesa di essere un film sociale o di cronaca, narra di una famiglia ai margini della storia e delle storie, i dimenticati, quelli che "bevono il caffè amaro perché non si possono permettere lo zucchero". Ed è qui, tra le pieghe ruvide della povertà, che trovano facile gioco gli affari sporchi della criminalità, i reati terribili come quello della prostituzione e dello sfruttamento. Una storia di riscatto che mescola sogno e realtà, bellezza e abiezione, tenerezza e crudeltà. Il corto è stato interamente girato in Puglia tra Minervino Murge, Spinazzola e Lago di Serra del Corvo.
Il corto sarà poi proiettato il 12 dicembre alle ore 18 al Supercinema Buccomino di Spinazzola e il 15 gennaio alle ore 18 al cinema Sidion di Gravina di Puglia.
"Bella ma non balla" porta in sé il tema della bellezza. Il titolo è un antico detto popolare e allude a quelle ragazze che per bellezza, per valore e signorilità sono considerate irraggiungibili e spesso rimangono senza pretendenti e sole. Sono belle, ma non ballano, appunto. Ma la bellezza del corto ha altri codici che risiedono nel candore di Salvatore, nella protesta lacrimosa e pacifica di Carmela, nel coraggio del padre, nella grottesca partecipazione di un asino. La danza è quella della prostituzione, della sopraffazione, della privazione della libertà. I protagonisti però non si assoggetteranno a quel tipo di ballo e useranno i mezzi di protesta che conoscono: il pianto, la bontà, il dialogo.
"Bella ma non balla" indaga anche su un'umanità dolente, gli ultimi della società, e senza avere la pretesa di essere un film sociale o di cronaca, narra di una famiglia ai margini della storia e delle storie, i dimenticati, quelli che "bevono il caffè amaro perché non si possono permettere lo zucchero". Ed è qui, tra le pieghe ruvide della povertà, che trovano facile gioco gli affari sporchi della criminalità, i reati terribili come quello della prostituzione e dello sfruttamento. Una storia di riscatto che mescola sogno e realtà, bellezza e abiezione, tenerezza e crudeltà. Il corto è stato interamente girato in Puglia tra Minervino Murge, Spinazzola e Lago di Serra del Corvo.
Il corto sarà poi proiettato il 12 dicembre alle ore 18 al Supercinema Buccomino di Spinazzola e il 15 gennaio alle ore 18 al cinema Sidion di Gravina di Puglia.