Territorio
Barchetta (FdI): «Istruttoria libretti U.M.A. e avvisi consorzio bonifica due nodi da sciogliere»
Le due tematiche saranno oggetto di interpellanze che si discuteranno nel prossimo Consiglio Comunale del 23 novembre
Andria - domenica 21 novembre 2021
«Il comparto agricolo è da sempre uno dei settori trainanti dell'economia locale non solo in senso stretto in termini di occupazione e fatturato, ma anche in senso più ampio relativamente alle economie di scala e le sinergie che riesce a sviluppare con gli altri settori economici quali ad esempio il commercio e la ristorazione», dichiara Andrea Barchetta, Consigliere Comunale di Fratelli d'Italia.
«In merito alle competenze del rilascio dei libretti carburante U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) gli impiegati dedicati a questa istruttoria assegnati dalla Regione ai Comuni per l'istituzione degli uffici UMA, ormai sono andati quasi tutti in quiescenza e gli stessi Comuni, allo stato, si ritrovano con un numero insufficiente di impiegati da poter destinare all'istruttoria e al conseguente rilascio dei libretti in tempo utile per poter ritirare i carburanti assegnati per l'esecuzione delle lavorazioni agricole, determinando disagi agli agricoltori costretti a lunghe attese, non conciliabili con le esigenze lavorative agricole. Nel caso della Città di Andria, parliamo di oltre 1.500 utenti titolari di aziende agricole.
Per queste ragioni, interrogheremo l'Amministrazione Bruno sulle soluzioni che si intendono porre in atto per rimediare ai disservizi creati e quali provvedimenti intende porre in atto con la Regione Puglia, con la quale, attraverso gli organi di stampa, si richiamano più volte le sinergie e le collaborazioni grazie alla particolare attenzione del Presidente Emiliano. A tal proposito intendiamo suggerire una soluzione, ovvero riprendere una proposta di legge regionale mirante ad assegnare direttamente ai CAA (Centri di Assistenza Agricola), quelli per intenderci che detengono i Fascicoli Aziendali dei propri associati e che provvedono alla compilazione e all'invio telematico dei libretti agli uffici UMA comunali, il compito di istruire direttamente tali pratiche. Una procedura che snellirebbe l'iter burocratico semplificando e rendendo meno complicata la vita alle migliaia di aziende agricole, senza aspettare le lungaggini procedimentali legati agli uffici comunali sempre più in difficoltà per la scarsa disponibilità di risorse umane.
Diversa è la questione relativa agli avvisi di pagamento inoltrati dal Consorzio di Bonifica con i quali si chiedono ai cittadini piccole somme per una supposta "Difesa idraulica" di fabbricati e terreni. Piccole somme riferite agli anni 2017 e 2018 che si ritengono ingiustificati e che suscitano rabbia e sconcerto, anche perché i cittadini presi singolarmente, non hanno convenienza a presentare ricorsi per un Tributo che sa di beffa. Infatti, è diffusa l'opinione che i cittadini si sentono raggirati e defraudati per un tributo che prende spunto da un Regio Decreto del 1933 e da due Leggi regionali risalenti alla Giunta regionale guidata da Nichi Vendola prima e ripreso poi dalla Giunta Emiliano. Con questi provvedimenti infatti, la Regione, ha legittimato il famigerato Tributo 630 con la scusa di garantire una pseudo difesa idraulica del territorio. Tale Tributo richiesto per una supposta "difesa idraulica" riguarda anche i fabbricati e punterebbe a recuperare la somma di € 3.218.000,00 riferita all'annualità 2018 per l'esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia delle opere di bonifica (canali di scolo) e soprattutto alle spese di funzionamento del centro di costo.
Ora, premesso che c'è da stabilire quanta di questa somma è effettivamente destinata ai lavori e quanta al sostentamento delle spese del contro di costo, allo stato non ci risulta quante siano le opere di bonifica realmente effettuate, sempre che non ci sia un crono programma ed una rendicontazione dei lavori effettivamente svolti nel nostro territorio che a noi sfugge, stante le notizie di stampa e televisive sui continui allagamenti di terreni e di strade ad un minimo accenno di pioggia. Quali sono – conclude Barchetta - le attività che l'Amministrazione vuole porre in atto con la Regione Puglia per avere chiarimenti in merito, non solo ai lavori posti in essere dal Consorzio in merito ai "supposti" interventi di "Difesa idraulica", ma anche per porre rimedio a queste "imposizioni" richieste nei confronti dei cittadini e imprenditori agricoli andriesi?».
«In merito alle competenze del rilascio dei libretti carburante U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) gli impiegati dedicati a questa istruttoria assegnati dalla Regione ai Comuni per l'istituzione degli uffici UMA, ormai sono andati quasi tutti in quiescenza e gli stessi Comuni, allo stato, si ritrovano con un numero insufficiente di impiegati da poter destinare all'istruttoria e al conseguente rilascio dei libretti in tempo utile per poter ritirare i carburanti assegnati per l'esecuzione delle lavorazioni agricole, determinando disagi agli agricoltori costretti a lunghe attese, non conciliabili con le esigenze lavorative agricole. Nel caso della Città di Andria, parliamo di oltre 1.500 utenti titolari di aziende agricole.
Per queste ragioni, interrogheremo l'Amministrazione Bruno sulle soluzioni che si intendono porre in atto per rimediare ai disservizi creati e quali provvedimenti intende porre in atto con la Regione Puglia, con la quale, attraverso gli organi di stampa, si richiamano più volte le sinergie e le collaborazioni grazie alla particolare attenzione del Presidente Emiliano. A tal proposito intendiamo suggerire una soluzione, ovvero riprendere una proposta di legge regionale mirante ad assegnare direttamente ai CAA (Centri di Assistenza Agricola), quelli per intenderci che detengono i Fascicoli Aziendali dei propri associati e che provvedono alla compilazione e all'invio telematico dei libretti agli uffici UMA comunali, il compito di istruire direttamente tali pratiche. Una procedura che snellirebbe l'iter burocratico semplificando e rendendo meno complicata la vita alle migliaia di aziende agricole, senza aspettare le lungaggini procedimentali legati agli uffici comunali sempre più in difficoltà per la scarsa disponibilità di risorse umane.
Diversa è la questione relativa agli avvisi di pagamento inoltrati dal Consorzio di Bonifica con i quali si chiedono ai cittadini piccole somme per una supposta "Difesa idraulica" di fabbricati e terreni. Piccole somme riferite agli anni 2017 e 2018 che si ritengono ingiustificati e che suscitano rabbia e sconcerto, anche perché i cittadini presi singolarmente, non hanno convenienza a presentare ricorsi per un Tributo che sa di beffa. Infatti, è diffusa l'opinione che i cittadini si sentono raggirati e defraudati per un tributo che prende spunto da un Regio Decreto del 1933 e da due Leggi regionali risalenti alla Giunta regionale guidata da Nichi Vendola prima e ripreso poi dalla Giunta Emiliano. Con questi provvedimenti infatti, la Regione, ha legittimato il famigerato Tributo 630 con la scusa di garantire una pseudo difesa idraulica del territorio. Tale Tributo richiesto per una supposta "difesa idraulica" riguarda anche i fabbricati e punterebbe a recuperare la somma di € 3.218.000,00 riferita all'annualità 2018 per l'esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia delle opere di bonifica (canali di scolo) e soprattutto alle spese di funzionamento del centro di costo.
Ora, premesso che c'è da stabilire quanta di questa somma è effettivamente destinata ai lavori e quanta al sostentamento delle spese del contro di costo, allo stato non ci risulta quante siano le opere di bonifica realmente effettuate, sempre che non ci sia un crono programma ed una rendicontazione dei lavori effettivamente svolti nel nostro territorio che a noi sfugge, stante le notizie di stampa e televisive sui continui allagamenti di terreni e di strade ad un minimo accenno di pioggia. Quali sono – conclude Barchetta - le attività che l'Amministrazione vuole porre in atto con la Regione Puglia per avere chiarimenti in merito, non solo ai lavori posti in essere dal Consorzio in merito ai "supposti" interventi di "Difesa idraulica", ma anche per porre rimedio a queste "imposizioni" richieste nei confronti dei cittadini e imprenditori agricoli andriesi?».