Scuola e Lavoro
Bando commercio, anche la Bat critica la Regione
L'assessore Spina: «Era prevedibile il collasso del sistema informatico». Chiesto anche un incremento dei fondi
Andria - sabato 9 marzo 2013
14.33
E' ancora polemica sui problemi al sito Sistema Puglia che ha indotto la Regione ad indire nuovamente la partenza del bando a sostegno delle piccole e medie imprese operanti nel settore del commercio ed alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
A criticare la Regione è il turno di Tonia Spina, assessore provinciale alle attività produttive. «Questa lodevole iniziativa rivolta a settori economici tradizionalmente esclusi da forme di agevolazioni pubbliche - scrive l'assessore - sin dal principio ha evidenziato alcune criticità. Vi è infatti una certa sproporzione fra il numero dei potenziali beneficiari (si consideri che il solo settore commercio conta, da solo, 103.120 imprese attive in Puglia, cioè il 30,6% delle aziende di ogni settore) e le risorse messe a disposizione (appena 6 milioni e mezzo di euro). Era prevedibile, dunque, che il numero di aziende sarebbe stato decisamente superiore rispetto a quelle poi finanziate (circa 230 attività appena). Stupisce leggere in alcuni comunicati ufficiali che le previsioni sono andate oltre ogni aspettativa. E' accaduto ciò che in realtà, sin da principio, era evidente, e cioè che migliaia di aziende, il 4 marzo (prima data utile per la spedizione delle domande on-line) hanno fatto richiesta di accesso al sito www.sistema.puglia.it, facendo collassare il sistema informatico che non ha retto il collegamento contemporaneo di tutti quelli utenti».
Come detto, la procedura, ad oggi, è sospesa e l'invio delle domande riprenderà il prossimo 13 marzo. L'assessore Spina rivolge due quesiti: «Perché non si è provveduto a rendere il sistema informatico idoneo a supportare il flusso di ingresso degli utenti, sapendo che, come la Regione stessa ha dichiarato, i potenziali beneficiari erano diverse migliaia? La Regione provvederà, sin da subito, ad incrementare in maniera significativa e non simbolica le risorse a disposizione per questa misura, finanziando se non tutte, almeno un'importante parte delle imprese che ne fanno richiesta? Si tratterebbe di una reale azione di sensibilizzazione verso il territorio e le sue attività produttive. Questo darebbe probabilmente valore reale a tale misura agevolativa che, altrimenti, rischia di essere ricordata semplicemente come un'azione propagandistica, ricaduta, guarda caso, nel pieno dell'ultima campagna elettorale per le elezioni politiche».
A criticare la Regione è il turno di Tonia Spina, assessore provinciale alle attività produttive. «Questa lodevole iniziativa rivolta a settori economici tradizionalmente esclusi da forme di agevolazioni pubbliche - scrive l'assessore - sin dal principio ha evidenziato alcune criticità. Vi è infatti una certa sproporzione fra il numero dei potenziali beneficiari (si consideri che il solo settore commercio conta, da solo, 103.120 imprese attive in Puglia, cioè il 30,6% delle aziende di ogni settore) e le risorse messe a disposizione (appena 6 milioni e mezzo di euro). Era prevedibile, dunque, che il numero di aziende sarebbe stato decisamente superiore rispetto a quelle poi finanziate (circa 230 attività appena). Stupisce leggere in alcuni comunicati ufficiali che le previsioni sono andate oltre ogni aspettativa. E' accaduto ciò che in realtà, sin da principio, era evidente, e cioè che migliaia di aziende, il 4 marzo (prima data utile per la spedizione delle domande on-line) hanno fatto richiesta di accesso al sito www.sistema.puglia.it, facendo collassare il sistema informatico che non ha retto il collegamento contemporaneo di tutti quelli utenti».
Come detto, la procedura, ad oggi, è sospesa e l'invio delle domande riprenderà il prossimo 13 marzo. L'assessore Spina rivolge due quesiti: «Perché non si è provveduto a rendere il sistema informatico idoneo a supportare il flusso di ingresso degli utenti, sapendo che, come la Regione stessa ha dichiarato, i potenziali beneficiari erano diverse migliaia? La Regione provvederà, sin da subito, ad incrementare in maniera significativa e non simbolica le risorse a disposizione per questa misura, finanziando se non tutte, almeno un'importante parte delle imprese che ne fanno richiesta? Si tratterebbe di una reale azione di sensibilizzazione verso il territorio e le sue attività produttive. Questo darebbe probabilmente valore reale a tale misura agevolativa che, altrimenti, rischia di essere ricordata semplicemente come un'azione propagandistica, ricaduta, guarda caso, nel pieno dell'ultima campagna elettorale per le elezioni politiche».