Vita di città
Andria: avviata la potatura dei lecci nella zona centrale
Una ditta esterna sta effettuando un deciso intervento, anche per salvare molte specie ormai rinsecchite
Andria - venerdì 28 gennaio 2022
5.56
In questi giorni è possibile assistere ai lavori di potatura dei lecci presenti in alcune vie centrali. Ha avuto inizio da ieri quello su viale Roma. In alcuni casi, l'intervento parrebbe più che necessario, atteso sicuramente da tempo, considerato che sono numerosi i lecci ormai morenti, che faranno purtroppo compagnia ai quelli già estirpati negli anni passati. Basti vedere quante postazioni dei marciapiedi sono ormai prive di alberi.
Come succede in questi casi, sono diversi e contraddittori i giudizi sul tipo di potatura che si sta effettuando. Sulle corrette modalità di potatura dei lecci e delle alberature in genere vi è un'ampia letteratura scientifica. Secondo alcuni esperti del settore la potatura dei lecci "andrebbe fatta con la periodica rimonda dei rami disseccati e l'asportazione dei rami più bassi, evitando tagli drastici di contenimento a livello delle branche, che potrebbero altrimenti conseguire un aumento del rischio di attacchi di malattie fungine. Praticando tagli a grossa sezione con asportazione di grosse branche (capitozzatura) si provoca un indebolimento generale dell'esemplare, la perdita del naturale portamento tipico della specie, e la rottura dell'equilibrio chioma-apparato radicale con inizio di processi di decadimento".
In sostanza gli interventi di potatura dovrebbero riguardare il solo alleggerimento e sfoltimento della chioma con la contemporanea riduzione della sua altezza e del suo volume, cercando di conferire il più possibile una sagoma prossima all' habitus naturale della chioma del leccio. Purtroppo ad Andria pare si stia praticando un' altra tipologia di intervento, ovvero nella direzione di salvare quante più essenze dal rischio (evidente) di perderle, tanto sono rinsecchite e malandate.
E' tempo che ad Andria andrebbe ripensata non solo la tipologia degli interventi di potature da praticare per gli alberi rimasti ma iniziare ad intervenire non solo nei numerosi spazi desolatamente vuoti lasciati dagli alberi ormai periti, ma avviare, come ha tenuto a sottolineare solo qualche giorno addietro l'associazione ambientlaista 3Place, che fa parte del benemerito coordinamento "Andria Verde", una vera e propria "riforestazione urbana", lasciando ai privati la possibilità di abbellire con nuove (ed idonee) alberature i nostri spazi pubblici.
Come succede in questi casi, sono diversi e contraddittori i giudizi sul tipo di potatura che si sta effettuando. Sulle corrette modalità di potatura dei lecci e delle alberature in genere vi è un'ampia letteratura scientifica. Secondo alcuni esperti del settore la potatura dei lecci "andrebbe fatta con la periodica rimonda dei rami disseccati e l'asportazione dei rami più bassi, evitando tagli drastici di contenimento a livello delle branche, che potrebbero altrimenti conseguire un aumento del rischio di attacchi di malattie fungine. Praticando tagli a grossa sezione con asportazione di grosse branche (capitozzatura) si provoca un indebolimento generale dell'esemplare, la perdita del naturale portamento tipico della specie, e la rottura dell'equilibrio chioma-apparato radicale con inizio di processi di decadimento".
In sostanza gli interventi di potatura dovrebbero riguardare il solo alleggerimento e sfoltimento della chioma con la contemporanea riduzione della sua altezza e del suo volume, cercando di conferire il più possibile una sagoma prossima all' habitus naturale della chioma del leccio. Purtroppo ad Andria pare si stia praticando un' altra tipologia di intervento, ovvero nella direzione di salvare quante più essenze dal rischio (evidente) di perderle, tanto sono rinsecchite e malandate.
E' tempo che ad Andria andrebbe ripensata non solo la tipologia degli interventi di potature da praticare per gli alberi rimasti ma iniziare ad intervenire non solo nei numerosi spazi desolatamente vuoti lasciati dagli alberi ormai periti, ma avviare, come ha tenuto a sottolineare solo qualche giorno addietro l'associazione ambientlaista 3Place, che fa parte del benemerito coordinamento "Andria Verde", una vera e propria "riforestazione urbana", lasciando ai privati la possibilità di abbellire con nuove (ed idonee) alberature i nostri spazi pubblici.