Avemmaria di Emilio Nigro
Avemmaria di Emilio Nigro
Teatro

“Avemmaria”: ad Andria l’ultimo spettacolo di Emilio Nigro

L’autore in scena presso la libreria Persepolis, domenica 29 novembre

Quando Emilio Nigro parla di teatro sa benissimo di cosa sta parlando, perché di teatro scrive e ne scrive. Classe 1981 (Cosenza), Emilio Nigro, infatti è scrittore, autore, giornalista e critico teatrale, penna – tra le più brillanti – di molte riviste di settore (Hystrio, Rumorscena.com, Il Pickwick, per citarne qualcuna), può annoverare numerose pubblicazioni ("Incessanti maree silenziose" - 2005 Cosenza, "Elisir di luna" - 2007 Roma, "Alterazioni di colore" - 2009 Cosenza, "Da Questa Parte del Sud" - Cosenza 2013), e differenti collaborazioni con compagnie teatrali in tutta Italia.

Lo spessore della sua scrittura per la scena lo si può facilmente valutare considerando i premi e i riconoscimenti riscossi su territorio nazionale (Premio nazionale Nico Garrone 2011 "ai critici più sensibili al teatro che muta"; Premio nazionale Guasco 2012 "scritture contemporanee"; Premio della giuria popolare e menzione speciale della giuria al miglior testo concorso nazionale per monologhi Residenza Teatrale Orizzonti Meridiani; Premio nazionale NonfermARTI 2011 categoria scrittura creativa; Premio nazionale Galarte 2007 per la poesia).

Ed è proprio nella sua rinomata veste di autore e, questa volta, anche in quella di interprete, che il prossimo 29 novembre presso la libreria Persepolis di Andria (ore 20.00) lo si potrà incontrare in scena per sentire dalla sua viva voce il racconto del suo Sud, nel suo ultimo spettacolo intitolato "Avemmaria".
«Raccontare una dimensione di un certo tipo di sud attraverso il teatro ne fa emergere il sommerso, - dichiara Nigro - ne sgombra il decoro apparente, l'epicità tragica da cronaca nera, restituisce la verità attraverso la finzione. Aderire alla realtà e renderla gradevole attraverso la soluzione scenica per farne prenderne atto e nello stesso tempo rifletterci con leggerezza. Il teatro di narrazione si presta al soggetto narrativo, messo in scena trasgredendo i codici tradizionali di questo genere di teatro.»

Come e cosa l'autore intende proporre al suo pubblico con il suo ultimo lavoro è lui stesso a raccontarcelo:
«Nell'allestimento originale l'attore evolve e figura il corpo drammaturgico evolvendosi in diversi livelli spazio/temporali. Qui ad Andria terrò una riduzione scenica, con qualche elemento scenografico e la mia voce, da autore cercando di far arrivare i tratteggi delle sfumature che mi hanno ispirato. Osservo i miei Sud con occhio avido di scrutarne l'inapparente, di vedere cosa c'è dietro le maschere, di svelare le trame nascoste da una realtà di facciata. E mi piace. Benché la verità quanto è più nascosta tanto è sorprendete e acre. Come la mia terra, la Calabria. »

Il protagonista di "Avemmaria" non ha nome. Potrebbe essere chiunque. Potremmo essere noi, di questa parte del Sud.
Ha i nervi consumati, il linguaggio lo dice. Ha il corpo stritolato, come la sua terra dai poteri forti: Chiesa, Malavita, Stato. Uno stato rappresentato metaforicamente dalla famiglia, prima cellula di somministrazione degli ingabbiamenti sociali. Fili per marionette. Indottrinamenti dalle conseguenze irreversibili. Da questa parte del Sud, le storie hanno scenari predestinati. Nessuna possibilità di scelta. La strada, la malacompagnia, gli "amici", il potere.

Il testo di "Avemmaria" è stato selezionato al Festival Internazionale del Teatro Urbano di Roma lo scorso anno, per cui, siamo certi che, anche questa volta, Emilio Nigro non tradirà le aspettative del suo pubblico.
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