Politica
Quota di partecipazione nelle RSA: il Tar ha bloccato gli aumenti
La nota del vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini: "La Regione ne prenda atto"
Andria - lunedì 17 giugno 2024
11.53
"Nella fallimentare politica regionale si intravede una luce di speranza riguardante le RSA. Riavvolgiamo il nastro: numerose famiglie dei pazienti delle RSA lo scorso 27 marzo avevano fatto ricorso al TAR, per l'innalzamento della quota di partecipazione (dal 30% al 50%), deliberato nel novembre del 2022 dalla Giunta regionale. La successiva delibera del 16 maggio 2023 stabilì che dal 1° luglio 2023 la nuova quota di partecipazione venisse applicata anche per i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022, ma il giudice amministrativo con la sentenza n. 385, del 23 gennaio scorso, ha di fatto annullato le delibere della Giunta Emiliano", lo dichiara il vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Renato Perrini, che chiede con urgenza un tavolo tecnico di coordinamento.
"Possono, dunque, tirare un sospiro di sollievo tutte le famiglie che avrebbero dovuto non solo fronteggiare l'aumento, ma anche il pagamento retroattivo delle differenze a decorrere dal prossimo 1º luglio. La tariffa giornaliera stabilita dalla Regione Puglia è di 100,33 euro (circa tremila euro al mese). Fino al 30 settembre dello scorso anno, quindi, la suddetta somma veniva ripartita per il 70% a carico della Asl (circa duemila euro al mese) e il restante 30% (circa mille euro al mese) a carico del paziente. Il governo Emiliano aveva già stabilito che i nuovi ricoveri, fermo restando la tariffa giornaliera di 100,33 euro, sarebbero stati sottoposti a una quota di partecipazione alla spesa pari al 50% (quindi 1500 euro al mese) e non più al 30%. Venivano esclusi da questo provvedimento tutti i pazienti ricoverati in Rsa antecedentemente al primo ottobre 2022, che continuavano a pagare la quota parte del 30% della tariffa. Ma, un anno fa la Regione Puglia aveva stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023, anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022. La pubblicazione della sentenza, quindi, potrebbe aprire scenari completamente nuovi fino all'azzeramento di tutti i provvedimenti, delle determinazioni di Giunta e altri atti che hanno aumentato la quota di compartecipazione mettendo in difficoltà tantissime famiglie pugliesi.
"In qualità di vicepresidente della Commissione sanità ritengo opportuno che si riunisca in tempi brevi il tavolo di coordinamento regionale per ricercare soluzioni condivise che siano ragionevoli e soprattutto non mettano in difficoltà gli ospiti delle Rsa quindi persone anziane, fragili, con patologie anche gravi e disabili nonché le loro famiglie."