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Aumentano i ricoveri all'ospedale Covid di Bisceglie ma manca personale sanitario

Il sindacato FIALS scrive ai vertici politici e sanitari della regione e della Asl Bt

Torna a farsi delicata la situazione per quanto riguarda i ricoveri da covid 19 nella provincia Bat. Aumentano i ricoveri ma manca il personale sanitario, in special modo infermieri ed oss. La denuncia arriva da Angelo Somma della Segreteria territoriale della FIALS Bat che ha scritto ai vertici politici e sanitari della Regione e della Asl Bt.

«Sebbene la campagna vaccinale anti-COVID-19 prosegue a ritmi serrati, ed è notizia di ieri, che si procederà a vaccinare con la prima dose la fascia di età 12- 18 anni, registriamo in questo mese una nuova impennata di ricoveri anche nella provincia BAT e precisamente nell'ospedale COVID di Bisceglie.

Questa grave situazione sta determinando nelle corsie dell'ospedale di Bisceglie particolari ed evidenti criticità, considerata una inspiegabile (?) carenza di personale in particolar modo Infermieristico ed O.S.S.

E' appena il caso di evidenziare che il predetto personale risulta già essere fortemente "provato" da circa due anni di blocco delle ferie, al fine di consentire adeguati livelli di assistenza agli ammalati da patologia COVID-19 e solamente a scaglioni stà usufruendo delle due settimane di meritato riposo nel rispetto del vigente CCNL, con le evidenti ricadute nella gestione delle attività assistenziale nei reparti di degenza.

Per quanto sopra esposto siamo con la presente a segnalare la grave situazione determinatasi nei reparti COVID-19 dell'Osp. di Bisceglie a causa della sopramenzionata carenza di personale Infermieristico ed O.S.S.

E' del tutto evidente che la Direzione Generale della Asl Bt, in maniera del tutto incomprensibile stia sottovalutando le criticità anche attraverso l'evidente sottostima del fabbisogno del personale infermieristico ed O.S.S. strettamente necessario a garantire livelli assistenziali quali-quantitativamente adeguati, costringendo il personale ad affrontare turni estenuanti di diverse ore restando "bardati" all'interno dei reparti COVID-19.

Risulta inoltre alla scrivente Segreteria che a tutt'oggi non siano alle dipendenze della Asl Bt molti dipendenti con la qualifica di O.S.S. che, nonostante abbiano raggiunto i termini temporali per la stabilizzazione, non siano ancora oggetto di apposita procedura di assunzione a tempo indeterminato, aggravando le criticità nell'organizzazione lavorativa aziendale e aumentando così il rischio biologico a carico dei lavoratori.

Vieppiù, che il personale Infermieristico, stremato, si ritrova a svolgere attività di competenza dell'esiguo personale di supporto andando incontro ad un vero e proprio demansionamento, con conseguente svilimento del profilo professionale e depauperamento del patrimonio delle proprie competenze.

Nonostante la presenza di una intensa campagna vaccinale, siamo giunti dopo due anni ad avere un a quarta ondata e nulla è stato fatto per la ripartenza in sicurezza dell'ospedale di Bisceglie sia dal punto di vista dell'organizzazione degli spazi dedicati ai pazienti COVid-19, sia nell'individuazione dei percorsi no covid che avrebbero garantito la riapertura di tutte le attività dell'ospedale di Bisceglie andando ad alleggerire le liste di attesa di pazienti ortopedici, chirurgici, etc. etc. vanificando gli sforzi di un ritorno alla normalità.
Cose se non bastasse, nell'ultimo periodo l'Ospedale di Bisceglie stà perdendo professionalità Mediche, in partenza verso altre strutture di altre provincie senza delle quali a brevissimo periodo le Unità operative andrebbero in sofferenza pre anticipando le voci sulla chiusura dello stesso nosocomio.

Per quanto sopra esposto e attesa l'insostenibilità della situazione venutasi a creare, che rischia di ripercuotersi negativamente sulla salute dei lavoratori, già alle prese con la cronica carenza dei D.P.I., siamo a chiedere l'urgente reclutamento di personale Infermieristico ed O.S.S., necessario a garantire livelli di assistenza quali-quantitativamente adeguati evitando ogni forma di demansionamento dei professionisti sanitari».
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