Politica
Attentato in Francia, Di Terlizzi: «Nessun Dio giustifica la strage»
E' una riflessione del portavoce cittadino di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale
Andria - domenica 15 novembre 2015
10.33 Comunicato Stampa
«Nel nome di nessun Dio possiamo accettare che vengano stroncate vite umane, così come nessuna forma di Religione o Credo potrà mai trovare giustificazione alcuna, se la violenza e la brutalità rappresentano le uniche vie perseguite per l' affermazione di un principio». Sono queste le prime riflessioni del gruppo di Fratelli d'Italia AN città di Andria, per mezzo del suo portavoce dott. Gaetano Di Terlizzi, all'indomani del terribile attentato avvenuto in Francia. «Azioni come queste, macchiate di sangue innocente, devono portarci ad una profonda riflessione, senza retorica alcuna, nel rispetto di quanti hanno avuto la sola colpa di essere "gente comune", che voleva trascorrere una tranquilla serata, per le vie parigine. Chiediamo in modo fermo e categorico, che il Governo provveda ad una massiva azione di difesa della nostra Nazione, in vista del prossimo evento religioso del Giubileo, aumentando anche gli investimenti per le Forze dell'Ordine, impegnate nel quotidiano controllo delle nostre città, e purtroppo mortificate dai continui tagli e restrizioni da parte del Governo Centrale».
«La lotta al fondamentalismo - dice Di Terlizzi - parte dal supportare i governi legittimi presenti in Siria, Iraq, Egitto e Nigeria, ed in Libia, governo per altro che ha ricevuto un riconoscimento da parte della comunità internazionale, governi che comunque la si possa pensare debbono essere appoggiati, anche se imperfetti nella loro struttura organizzativa, avendo come obiettivo comune la lotta al fondamentalismo. L'Europa e gli europei tutti, sono divenuti ormai, obiettivi da parte di quanti rinnegano storia, tradizione e libertà, contrapponendo una feroce violenza per affermare un diritto, che di certo non viene riconosciuto da nessuno, purtroppo frutto anche di una discutibile politica estera dell'Occidente, in modo particolare le contestabili scelte degli Stati Uniti, che hanno pensato che si potessero sostituire forme di governo "imperfette" , con governi migliori, ma che di fatto hanno consegnato interi territori nelle mani dei fondamentalisti».
«Importanti responsabilità - prosegue il portavoce cittadino Gaetano Di Terlizzi - sono ascrivibili anche alle scelte fatte dall'Europa, che tutelando gli interessi di pochi paesi (vedi la guerra in Libia, e gli interessi energetici connessi), non ha di certo avviato una politica di strategia che fosse in nome dell'Unione europea tutta e non delle nazioni più forti. Frontiere, luoghi di culto, periferie cittadine dovranno essere presidiate e controllate, perchè si torni a respirare un clima di sicurezza, augurandoci che finalmente la comunità Europea, troppo spesso impegnata nell'affrontare tematiche di scarsa importanza, torni ad essere Europa di tutti e non di pochi, e che il Governo finalmente interpreti il tema dell'immigrazione, come una emergenza da affrontare con maggiore vigore, senza timore alcuno nel pretendere rispetto in sede europea».
«La lotta al fondamentalismo - dice Di Terlizzi - parte dal supportare i governi legittimi presenti in Siria, Iraq, Egitto e Nigeria, ed in Libia, governo per altro che ha ricevuto un riconoscimento da parte della comunità internazionale, governi che comunque la si possa pensare debbono essere appoggiati, anche se imperfetti nella loro struttura organizzativa, avendo come obiettivo comune la lotta al fondamentalismo. L'Europa e gli europei tutti, sono divenuti ormai, obiettivi da parte di quanti rinnegano storia, tradizione e libertà, contrapponendo una feroce violenza per affermare un diritto, che di certo non viene riconosciuto da nessuno, purtroppo frutto anche di una discutibile politica estera dell'Occidente, in modo particolare le contestabili scelte degli Stati Uniti, che hanno pensato che si potessero sostituire forme di governo "imperfette" , con governi migliori, ma che di fatto hanno consegnato interi territori nelle mani dei fondamentalisti».
«Importanti responsabilità - prosegue il portavoce cittadino Gaetano Di Terlizzi - sono ascrivibili anche alle scelte fatte dall'Europa, che tutelando gli interessi di pochi paesi (vedi la guerra in Libia, e gli interessi energetici connessi), non ha di certo avviato una politica di strategia che fosse in nome dell'Unione europea tutta e non delle nazioni più forti. Frontiere, luoghi di culto, periferie cittadine dovranno essere presidiate e controllate, perchè si torni a respirare un clima di sicurezza, augurandoci che finalmente la comunità Europea, troppo spesso impegnata nell'affrontare tematiche di scarsa importanza, torni ad essere Europa di tutti e non di pochi, e che il Governo finalmente interpreti il tema dell'immigrazione, come una emergenza da affrontare con maggiore vigore, senza timore alcuno nel pretendere rispetto in sede europea».