Cronaca
Ato Rifiuti: Tribunale di Trani, assolto il direttore tecnico Dibari
Secondo la Procura avrebbe redatto il bando di gara mirato a favorire l’Aimeri Ambiente Srl
Andria - martedì 12 dicembre 2017
Il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Angela Schiralli ha assolto, con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove, il direttore tecnico del consorzio A.T.O. Rifiuti di Bacino BA/1 Antonio Dibari, coinvolto, assieme ad altri imputati, nell'inchiesta sull'appalto per i rifiuti di Andria. Dibari, 52enne barlettano difeso dall'avvocato Carmine Di Paola, è stato l'unico imputato a chiedere di esser giudicato col rito abbreviato: tra 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza.
Era accusato di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Dibari fu colui che, secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Trani, avrebbe redatto il bando di gara mirato a favorire l'Aimeri Ambiente Srl, che gestiva il servizio in proroga e che per accaparrarsi l'appalto avrebbe fatto favori occupazionali. Dibari avrebbe ricevuto indicazioni dall'ex assessore all'ambiente del Comune di Andria Francesco Lotito, condannato la settimana scorsa a 6 anni di reclusione dal Tribunale di Roma, per la presunta tangente intascata alla stazione di Roma-Termini per favorire, invece, la società Sangalli di Monza che poi risultò aggiudicataria dell'appalto per la nettezza urbana.
Secondo quanto contestato dalla Procura tranese, a Dibari e ad altri imputati (che non hanno optato per il rito abbreviato), in occasione del bando ci sarebbero state presunte "promesse e collusioni ed altri mezzi fraudolenti" che avrebbero "turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando per l'appalto della durata settennale per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, il servizio di spazzamento delle strade ed altri complementari per le città di Andria e Canosa di Puglia, indetto dal Consorzio ATO Rifiuti Bacino Ba/1".
Per profili diversi dalla presunta mazzetta romana Lotito è, invece, imputato da solo nel distinto giudizio immediato che sta giungendo al termine davanti al Tribunale di Trani.
Era accusato di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Dibari fu colui che, secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Trani, avrebbe redatto il bando di gara mirato a favorire l'Aimeri Ambiente Srl, che gestiva il servizio in proroga e che per accaparrarsi l'appalto avrebbe fatto favori occupazionali. Dibari avrebbe ricevuto indicazioni dall'ex assessore all'ambiente del Comune di Andria Francesco Lotito, condannato la settimana scorsa a 6 anni di reclusione dal Tribunale di Roma, per la presunta tangente intascata alla stazione di Roma-Termini per favorire, invece, la società Sangalli di Monza che poi risultò aggiudicataria dell'appalto per la nettezza urbana.
Secondo quanto contestato dalla Procura tranese, a Dibari e ad altri imputati (che non hanno optato per il rito abbreviato), in occasione del bando ci sarebbero state presunte "promesse e collusioni ed altri mezzi fraudolenti" che avrebbero "turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando per l'appalto della durata settennale per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, il servizio di spazzamento delle strade ed altri complementari per le città di Andria e Canosa di Puglia, indetto dal Consorzio ATO Rifiuti Bacino Ba/1".
Per profili diversi dalla presunta mazzetta romana Lotito è, invece, imputato da solo nel distinto giudizio immediato che sta giungendo al termine davanti al Tribunale di Trani.