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Cronaca

Assoluzione per il carabinieri andriese Riccardo Casamassima per i reati di vilipendio e diffamazione

La decisione del Tribunale militare segue quella del Gip di Roma: "assolto perchè il fatto non sussiste"

«Giustizia è fatta grazie al lavoro straordinario dei legali Serena Gasperini, Daniele Fabrizi e Veronica Perino. Grazie a chi mi è stato vicino, a mia moglie Maria e a tutti gli amici che mi sono stati vicini».
Ha voluto ringraziare tramite un post sulla sua pagina fb, i suoi legali, la moglie e gli amici che non lo hanno abbandonato ed hanno creduto alla sua innocenza. Per il carabinieri andriese Riccardo Casamassima, è giunta nei giorni scorsi, il 3 novembre per l'esattezza, la decisione del Tribunale militare di Roma, con la quale è stato assolto dai gravi reati di vilipendio e diffamazione. Scagionato da quelle infamanti accuse, così come è avvenuto lo scorso 15 aprile. Quella volta a mandarlo libero fu il giudice ordinario, precisamente il Giudice dell'udienza preliminare di Roma che lo aveva assolto, con la moglie "perché il fatto non sussiste" per il reato di spaccio di stupefacenti.

Il carabiniere andriese Riccardo Casamassima era balzato agli onori delle cronache per essere stato uno dei testi più importanti del processo per la morte di Stefano Cucchi. Per quella drammatica vicenda il militare della Benemerita, dopo le sue deposizioni che avevano permesso di incastrare due suoi colleghi (poi condannati a 13 di reclusione per omicidio preterintenzionale) era iniziato il calvario, fatto di provvedimenti di demansionamento dagli incarichi lavorativi, per giungere sia all'accusa di spaccio di stupefacenti nei suoi confronti e di sua moglie Maria Rosati e, successivamente a quella di vilipendio delle Forze Armate dello Stato aggravato e continuato, vilipendio delle Forze Armate dello Stato, diffamazione aggravanti in concorso formale, diffamazione militare aggravata e continuata e infine diffamazione continuata pluriaggravata.

Dopo l'ultima decisione giudiziaria del tribunale "con le stellette" del 3 novembre scorso e la precedente di quello ordinario del 15 aprile, per Casamassima sembra così finalmente arrivata la parola fine alle sue tribolazioni.
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