Cronaca
Assolta la dirigente scolastica accusata di "mobbing"
«Il fatto non sussiste»: finisce il percorso giudiziario della vicenda iniziata nel 2009
Andria - venerdì 18 ottobre 2013
14.31
E' stata assolta con formula piena perchè «il fatto non sussiste» la dirigente dell'Istituto Comprensivo "Jannuzzi - Di Donna", Lilla Bruno. La sentenza è giunta all'inizio di questa settimana. Tre insegnanti dell'allora Scuola "Jannuzzi" hanno presentato in diversi momenti, a partire dal 2009 sino al 2012 querele di varia natura e di differente tenore. Già nelle indagini preliminari, tuttavia, il Pubblico Ministero ha deciso di archiviarne alcune e di accorpare le altre rinviando a giudizio la 41enne dirigente scolastica per maltrattamenti. Le tre insegnanti si erano costituite parte civile nel processo.
I difensori della Bruno, l'avvocato Di Paola e l'avvocato Bruno, hanno scelto il rito abbreviato ed il GUP del Tribunale di Trani, ha ritenuto di assolvere la stessa dirigente perchè «il fatto non sussiste» facendo cadere l'accusa a suo carico. Nel frattempo due insegnati sono state trasferite ad altro istituto dal Provveditorato, una in particolare per incompatibilità ambientale. L'accusa era basata su presunti diversi atti vessatori operati dalla dirigente in diverse occasioni nei confronti delle insegnanti durante lo svolgimento della loro professione. Ora si attende il deposito della sentenza e dopo il PM potrà scegliere se proseguire l'iter penale impugnando la sentenza alla Corte d'Appello di Bari.
Per la dirigente scolastica Lilla Bruno è necessario spostare l'attenzione verso il ruolo centrale della Scuola: «La scuola è il luogo deputato all'educazione e credo che la litigiosità sia una delle cose più negative che ci possa essere. Tutto può essere risolto attraverso il dialogo. Solo così daremo sempre un'ottimo insegnamento ai nostri studenti».
I difensori della Bruno, l'avvocato Di Paola e l'avvocato Bruno, hanno scelto il rito abbreviato ed il GUP del Tribunale di Trani, ha ritenuto di assolvere la stessa dirigente perchè «il fatto non sussiste» facendo cadere l'accusa a suo carico. Nel frattempo due insegnati sono state trasferite ad altro istituto dal Provveditorato, una in particolare per incompatibilità ambientale. L'accusa era basata su presunti diversi atti vessatori operati dalla dirigente in diverse occasioni nei confronti delle insegnanti durante lo svolgimento della loro professione. Ora si attende il deposito della sentenza e dopo il PM potrà scegliere se proseguire l'iter penale impugnando la sentenza alla Corte d'Appello di Bari.
Per la dirigente scolastica Lilla Bruno è necessario spostare l'attenzione verso il ruolo centrale della Scuola: «La scuola è il luogo deputato all'educazione e credo che la litigiosità sia una delle cose più negative che ci possa essere. Tutto può essere risolto attraverso il dialogo. Solo così daremo sempre un'ottimo insegnamento ai nostri studenti».