Vita di città
Associazioni e strutture sportive ad Andria, come stanno le cose?
L’assessore comunale Michele Lopetuso fornisce adeguati chiarimenti a riguardo
Andria - martedì 22 novembre 2016
7.33
Nei giorni scorsi, nell'ambito dell'utilizzo delle apposite strutture cittadine da parte delle associazioni sportive, qualche società ha espresso alcune lamentele sulle modalità di utilizzo delle strutture stesse. Nello specifico, ciò su cui si è posta la lamentela è il monte ore sovrannumerario di cui qualche società usufruisce a danno di altri sodalizi e in contrasto con il regolamento comunale; più specificamente, si è posto un negativo accento sul fatto che l'ufficio comunale preposto abbia accettato un altro prospetto per la divisione degli orari piuttosto che seguire pedissequamente il regolamento comunale. Inoltre si è ritenuto non idoneo l'utilizzo massiccio delle strutture da parte di alcune società a scapito di altre che, per il tipo di sport praticato, possono invece utilizzare solo l'impianto con i mezzi omologati alla corrispondente disciplina.
A chiarire tutte queste sfaccettature ci ha pensato l'assessore allo sport, Michele Lopetuso: «Per la distribuzione delle ore negli impianti sportivi c'è un regolamento comunale, approvato nel 2012. Da quel momento le associazioni hanno sempre trovato un accordo. Quest'anno invece ci è arrivata una nota in cui si diceva che le associazioni non riuscivano a trovare una sorta di accordo, così hanno demandato la distribuzione delle ore all'ufficio, il quale si è basato sul regolamento. L'ufficio stesso ha poi richiesto alle società alcuni criteri previsti dal regolamento (perché succede che più associazioni vogliono la stessa struttura agli stessi orari, ed è impossibile), come il numero degli iscritti, chi ha il campionato più alto, il tipo di attività svolta in ambito scolastico e sociale. Fatta questa premessa, le associazioni hanno fornito i dati e di conseguenza l'ufficio ha stilato una graduatoria in base al regolamento. Il risultato è stato la ripartizione delle ore, che le associazioni hanno condiviso, accettato e firmato.
Chiaramente, la società che era in quarta posizione in graduatoria ha dovuto scegliere dopo le prime tre, l'ultima dopo le prime sette e così via, in quanto chi è più in basso è perché dispone dimeno atleti e meno campionati rispetto alle associazioni che le precedono; il tutto è frutto di un criterio stabilito dal regolamento. La ripartizione è stata fatta per tutte le associazioni anche sulla base dell'anno precedente e secondo i seguenti criteri: attività svolta, titoli svolti, numero di iscritti, le attività di contorno nelle scuole e in altre associazioni; così ne viene fuori il monte ore. Se potessero stare tutti quanti nella stessa struttura agli stessi orari, a me farebbe molto piacere, ma non è fisicamente possibile, perché gli sport praticati sono diversi. Qualche associazione ha lamentato il fatto che pratica la propria disciplina in una stessa struttura da più anni; ma non è questione di struttura, evidentemente quella società ha fatto di meno a livello di atleti e titoli vinti. Pertanto, in queste strutture si dovrebbe fare attività agonistica, la cui tariffa oraria è minore rispetto a quella relativa all'attività promozionale, che invece ha una tariffa oraria raddoppiata; questo è stabilito dal regolamento e dal Consiglio Comunale. Nel monte ore che le società hanno a disposizione non è compreso il tempo delle partite ufficiali. Attualmente le strutture utilizzate sono tre: il Palazzetto dello Sport, il Polivalente di via delle Querce e quello di via La Specchia, oltre allo stadio comunale. Saranno pronti a breve il Sant' Angelo dei Ricchi, l'ex pista di pattinaggio e il Polivalente di San Valentino, che era stato dato in convenzione perché dal bando fatto all'epoca doveva essere dato per cinque anni per attività del quartiere (parrocchie, scuole, associazioni), quindi fino all'anno scorso era stato dato in convenzione, adesso invece si opterà per la stessa situazione delle altre strutture. L'indirizzo politico che abbiamo dato, e contrariamente a quanto si faceva in passato, è stato l'equa distribuzione delle associazioni in tutte e tre le strutture; in tal modo -conclude l'assessore Lopetuso- si va a dare un servizio a tutta la città che può avere a disposizione tutte le discipline in tutte le strutture. Per anni, invece, molte associazioni hanno coltivato la loro attività solo in determinati quartieri».
A chiarire tutte queste sfaccettature ci ha pensato l'assessore allo sport, Michele Lopetuso: «Per la distribuzione delle ore negli impianti sportivi c'è un regolamento comunale, approvato nel 2012. Da quel momento le associazioni hanno sempre trovato un accordo. Quest'anno invece ci è arrivata una nota in cui si diceva che le associazioni non riuscivano a trovare una sorta di accordo, così hanno demandato la distribuzione delle ore all'ufficio, il quale si è basato sul regolamento. L'ufficio stesso ha poi richiesto alle società alcuni criteri previsti dal regolamento (perché succede che più associazioni vogliono la stessa struttura agli stessi orari, ed è impossibile), come il numero degli iscritti, chi ha il campionato più alto, il tipo di attività svolta in ambito scolastico e sociale. Fatta questa premessa, le associazioni hanno fornito i dati e di conseguenza l'ufficio ha stilato una graduatoria in base al regolamento. Il risultato è stato la ripartizione delle ore, che le associazioni hanno condiviso, accettato e firmato.
Chiaramente, la società che era in quarta posizione in graduatoria ha dovuto scegliere dopo le prime tre, l'ultima dopo le prime sette e così via, in quanto chi è più in basso è perché dispone dimeno atleti e meno campionati rispetto alle associazioni che le precedono; il tutto è frutto di un criterio stabilito dal regolamento. La ripartizione è stata fatta per tutte le associazioni anche sulla base dell'anno precedente e secondo i seguenti criteri: attività svolta, titoli svolti, numero di iscritti, le attività di contorno nelle scuole e in altre associazioni; così ne viene fuori il monte ore. Se potessero stare tutti quanti nella stessa struttura agli stessi orari, a me farebbe molto piacere, ma non è fisicamente possibile, perché gli sport praticati sono diversi. Qualche associazione ha lamentato il fatto che pratica la propria disciplina in una stessa struttura da più anni; ma non è questione di struttura, evidentemente quella società ha fatto di meno a livello di atleti e titoli vinti. Pertanto, in queste strutture si dovrebbe fare attività agonistica, la cui tariffa oraria è minore rispetto a quella relativa all'attività promozionale, che invece ha una tariffa oraria raddoppiata; questo è stabilito dal regolamento e dal Consiglio Comunale. Nel monte ore che le società hanno a disposizione non è compreso il tempo delle partite ufficiali. Attualmente le strutture utilizzate sono tre: il Palazzetto dello Sport, il Polivalente di via delle Querce e quello di via La Specchia, oltre allo stadio comunale. Saranno pronti a breve il Sant' Angelo dei Ricchi, l'ex pista di pattinaggio e il Polivalente di San Valentino, che era stato dato in convenzione perché dal bando fatto all'epoca doveva essere dato per cinque anni per attività del quartiere (parrocchie, scuole, associazioni), quindi fino all'anno scorso era stato dato in convenzione, adesso invece si opterà per la stessa situazione delle altre strutture. L'indirizzo politico che abbiamo dato, e contrariamente a quanto si faceva in passato, è stato l'equa distribuzione delle associazioni in tutte e tre le strutture; in tal modo -conclude l'assessore Lopetuso- si va a dare un servizio a tutta la città che può avere a disposizione tutte le discipline in tutte le strutture. Per anni, invece, molte associazioni hanno coltivato la loro attività solo in determinati quartieri».