Associazioni
Assemblea provinciale generale della Fimmg Federazione italiana dei medici di famiglia
Numerose le tematiche in discussione, come preannunciate dal Segretario generale provinciale dottor Benedetto Delvecchio
BAT - venerdì 27 gennaio 2023
9.21
Si terrà sabato 28 gennaio 2023 dalle ore 9,30 nelle sale dell'Ordine Medici di Trani (via 24° strada denominarsi) l'assemblea Provinciale Generale della Fimmg Federazione italiana dei medici di famiglia. Ad annunciarla è il Segretario Generale Provinciale (Barletta – Andria – Trani) dottor Benedetto Delvecchio.
Numerose le tematiche in discussione, come preannunciate dallo stesso Segretario generale provinciale Delvecchio: "Dopo due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione il silenzio assordante della Regione Puglia necessita di una chiara risposta da parte della categoria. Non è più possibile andare avanti in questa maniera".
"Denunciamo il gravissimo stato di disagio che la categoria vive in questo momento, causato da:
- ASFISSIANTE BUROCRAZIA, con l'introduzione continua di nuovi compiti non condivisi con le OO.SS. spesso attraverso processi informatici inefficienti e una miriade di processi burocratici richiesti in modo assolutamente difforme e incomprensibile dalle ASL e perfino dai singoli distretti;
- AUMENTO DEI BISOGNI DI SALUTE DEI CITTADINI da una parte dovuto all'invecchiamento della popolazione e dall'altro quale esito dei due anni di emergenza pandemica; in questo contesto l'evidenza di un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, che trova evidenza nel fenomeno delle liste d'attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l'unico sistema di accesso libero alle cure.
- SCARSA SICUREZZA, tema divenuto nuovamente attuale con gli ultimi episodi accaduti nella nostra regione che interessano tutti i settori della medicina generale dopo una breve tregua rappresentata dal periodo pandemico.
- CARENZA DI MEDICI E PERDITA DI ATTRATTIVITA' DELLA MEDICINA GENERALE che stanno mettendo in crisi la sostenibilità del sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia oggi sono a rischio. Il forte disagio infatti sta determinando una grave perdita di attrattività della professione: i giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che possono vanno in pensione in anticipo. Il tutto accade per l'insostenibilità del lavoro".
Numerose le tematiche in discussione, come preannunciate dallo stesso Segretario generale provinciale Delvecchio: "Dopo due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione il silenzio assordante della Regione Puglia necessita di una chiara risposta da parte della categoria. Non è più possibile andare avanti in questa maniera".
"Denunciamo il gravissimo stato di disagio che la categoria vive in questo momento, causato da:
- ASFISSIANTE BUROCRAZIA, con l'introduzione continua di nuovi compiti non condivisi con le OO.SS. spesso attraverso processi informatici inefficienti e una miriade di processi burocratici richiesti in modo assolutamente difforme e incomprensibile dalle ASL e perfino dai singoli distretti;
- AUMENTO DEI BISOGNI DI SALUTE DEI CITTADINI da una parte dovuto all'invecchiamento della popolazione e dall'altro quale esito dei due anni di emergenza pandemica; in questo contesto l'evidenza di un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, che trova evidenza nel fenomeno delle liste d'attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l'unico sistema di accesso libero alle cure.
- SCARSA SICUREZZA, tema divenuto nuovamente attuale con gli ultimi episodi accaduti nella nostra regione che interessano tutti i settori della medicina generale dopo una breve tregua rappresentata dal periodo pandemico.
- CARENZA DI MEDICI E PERDITA DI ATTRATTIVITA' DELLA MEDICINA GENERALE che stanno mettendo in crisi la sostenibilità del sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia oggi sono a rischio. Il forte disagio infatti sta determinando una grave perdita di attrattività della professione: i giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che possono vanno in pensione in anticipo. Il tutto accade per l'insostenibilità del lavoro".