Religioni
Assemblea comunitaria per la Collettività del SS. Sacramento, in vista di un progetto pastorale parrocchiale
La lettera di Don Vincenzo Giannelli e Don Alessandro Chieppa: «Occorre cambiare l’impianto pastorale. Su cosa cambiare o come cambiare non abbiamo nessuna ricetta pronta»
Andria - giovedì 25 novembre 2021
19.17
Prepararsi alle nuove esigenze della collettività dettate dai recenti cambiamenti sociali, avvenuti con l'esperienza del covid. Don Vincenzo Giannelli e Don Alessandro Chieppa chiamano a raccolta la comunità parrocchiale in vista di una importante assemblea comunitaria, in programma domani, venerdì 26 novembre. Ecco la loro lettera aperta alla Comunità del SS. Sacramento.
«Carissimi,
il prossimo 26 novembre vivremo un momento particolarmente importante per la nostra comunità parrocchiale: l'assemblea comunitaria per programmare la ripresa del nostro lavoro pastorale che non può più essere portato avanti come prima, come se la pandemia non ci avesse insegnato niente.
Il vescovo, nella Lettera pastorale Prendi il largo e gettate le reti per la pesca…ci dice: "Il Signore ci chiede di prendere il largo dalle nostre chiese, dai nostri ambienti, dalle buone e sante devozioni e tradizioni che tengono a noi vicine solo e sempre le stesse persone alle quali dedichiamo la gran parte del nostro tempo… e andare con più decisione laddove la gente vive e affronta la sua avventura quotidiana (p.13) … Dopo questi due anni di faticoso cammino, nei quali la nostra vita di chiesa è stata fortemente segnata.. dalla pandemia del coronavirus … ci dice chiaramente che è arrivato il momento del dopo, di darci cioè nuovo slancio, nuova vitalità, nuovo entusiasmo … dobbiamo riprendere con grande impulso ed entusiasmo il nostro cammino di Chiesa che, lo ribadisco, deve darsi una chiara e forte impronta missionaria" (p.19).
Per riuscire in questo intento abbiamo chiesto la collaborazione del prof. Sabino Calabrese che ci accompagnerà a fare una "lettura di senso" della vita parrocchiale rispetto alle attività pastorali che annualmente si realizzano. Con un piccolo gruppo abbiamo abbozzato questa analisi orientata a individuare la posizione (dove sta) e la postura (come sta) della parrocchia rispetto ad alcuni punti di riferimento costitutivi della parrocchia: l'annuncio del Regno di Dio e la vicinanza al territorio e alle case delle persone. Questa bozza di analisi è stata portata e discussa nell'ambito del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il passo successivo è il confronto tra la nostra situazione parrocchiale e le prime comunità apostoliche (petrina, paolina, giovannea e giacobina) da cui emergerà la diversità di impostazione di queste prime comunità cristiane tra loro sia per la diversità dei destinatari dell'annuncio e sia per l'impronta personale degli evangelizzatori. Ed è quello che faremo venerdì 26 novembre, alle ore 19.30, con l'aiuto di padre Elia Ercolino e il prof. Sabino Calabrese.
Tutto questo come preludio per la elaborazione di un progetto pastorale adatto per la nostra parrocchia. Sarà un progetto a lungo termine con tappe e obiettivi ben precisi da raggiungere. Non dobbiamo avere fretta! Una cosa è certa: non possiamo continuare a fare le stesse cose come le abbiamo fatte finora. Occorre cambiare l'impianto pastorale. Su cosa cambiare o come cambiare non abbiamo nessuna ricetta pronta.
Per fare questo è necessario l'apporto di tutti in modo che possa venir fuori una progettualità pastorale rispondente ai bisogni e necessità della nostra realtà parrocchiale. Pertanto vi chiedo la gentilezza di non mancare a questo appuntamento di venerdì 26 p.v.
In attesa di incontrarci, fraternamente vi salutiamo».
don Alessandro e don Vincenzo
«Carissimi,
il prossimo 26 novembre vivremo un momento particolarmente importante per la nostra comunità parrocchiale: l'assemblea comunitaria per programmare la ripresa del nostro lavoro pastorale che non può più essere portato avanti come prima, come se la pandemia non ci avesse insegnato niente.
Il vescovo, nella Lettera pastorale Prendi il largo e gettate le reti per la pesca…ci dice: "Il Signore ci chiede di prendere il largo dalle nostre chiese, dai nostri ambienti, dalle buone e sante devozioni e tradizioni che tengono a noi vicine solo e sempre le stesse persone alle quali dedichiamo la gran parte del nostro tempo… e andare con più decisione laddove la gente vive e affronta la sua avventura quotidiana (p.13) … Dopo questi due anni di faticoso cammino, nei quali la nostra vita di chiesa è stata fortemente segnata.. dalla pandemia del coronavirus … ci dice chiaramente che è arrivato il momento del dopo, di darci cioè nuovo slancio, nuova vitalità, nuovo entusiasmo … dobbiamo riprendere con grande impulso ed entusiasmo il nostro cammino di Chiesa che, lo ribadisco, deve darsi una chiara e forte impronta missionaria" (p.19).
Per riuscire in questo intento abbiamo chiesto la collaborazione del prof. Sabino Calabrese che ci accompagnerà a fare una "lettura di senso" della vita parrocchiale rispetto alle attività pastorali che annualmente si realizzano. Con un piccolo gruppo abbiamo abbozzato questa analisi orientata a individuare la posizione (dove sta) e la postura (come sta) della parrocchia rispetto ad alcuni punti di riferimento costitutivi della parrocchia: l'annuncio del Regno di Dio e la vicinanza al territorio e alle case delle persone. Questa bozza di analisi è stata portata e discussa nell'ambito del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il passo successivo è il confronto tra la nostra situazione parrocchiale e le prime comunità apostoliche (petrina, paolina, giovannea e giacobina) da cui emergerà la diversità di impostazione di queste prime comunità cristiane tra loro sia per la diversità dei destinatari dell'annuncio e sia per l'impronta personale degli evangelizzatori. Ed è quello che faremo venerdì 26 novembre, alle ore 19.30, con l'aiuto di padre Elia Ercolino e il prof. Sabino Calabrese.
Tutto questo come preludio per la elaborazione di un progetto pastorale adatto per la nostra parrocchia. Sarà un progetto a lungo termine con tappe e obiettivi ben precisi da raggiungere. Non dobbiamo avere fretta! Una cosa è certa: non possiamo continuare a fare le stesse cose come le abbiamo fatte finora. Occorre cambiare l'impianto pastorale. Su cosa cambiare o come cambiare non abbiamo nessuna ricetta pronta.
Per fare questo è necessario l'apporto di tutti in modo che possa venir fuori una progettualità pastorale rispondente ai bisogni e necessità della nostra realtà parrocchiale. Pertanto vi chiedo la gentilezza di non mancare a questo appuntamento di venerdì 26 p.v.
In attesa di incontrarci, fraternamente vi salutiamo».
don Alessandro e don Vincenzo