Cronaca
Asse Andria-Cerignola: sgominata una violenta banda dedita ai furti
In due anni un bottino di diversi milioni di euro tra carburante e rapine in abitazioni
Andria - martedì 7 gennaio 2014
13.38
Non solo carburante ma anche rapine in abitazioni e ci si preparava a rubare olio in un deposito. E' stata sgominata una violenta banda di andriesi e cerignolani accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata ai furti. L'operazione, chiamata "Predator", è stata condotta dai Carabinieri della compagnia di Barletta e dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari che hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, a carico di sette soggetti appartenenti ad un sodalizio criminale. Si tratta dei pregiudicati andriesi Paolo Lorusso classe '57, Pietro Pierro del '46, Michele Lovergine del '65 e Mauro Di Palma nato nel '56. I cerignolani, invece, sono Matteo Avello, Vincenzo Borrelli e Vincenzo Morra. Durante la conferenza stampa, il Procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo, ha precisato che la banda di malviventi è stata fermata dopo una lunga e complessa attività d'indagine partita ad Ottobre e svoltasi in tutta Italia con regioni come la Puglia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Campania.
Nell'attività di indagine e successiva perquisizione, poi, è stato individuato un altro filone particolarmente cruento da parte del gruppo delinquenziale: sono stati rinvenuti, infatti, diversi oggetti di valore, circa 100 in argento ed oro, frutto di diverse rapine molto violente perpetrate ai danni di abitazioni di professionisti o imprenditori. In questo caso le indagini sono ancora in corso ma tutti gli oggetti resteranno a disposizione dei legittimi proprietari nella Caserma dei Carabinieri di Barletta. Già pronto anche il furto in un deposito di olio dal quale, si presume, sarebbe stata asportata una cisterna piena dell'oro verde di Puglia.
Il fermo nella notte dell'Epifania, tuttavia, è scattato per via della scoperta da parte di uno dei malviventi di una cimice. Impegnati circa 100 militari con il supporto di unità cinofile e di un elicottero del Comando Provinciale di Bari. Durante le indagini di questi mesi, infatti, sono stati tratti in arresto due soggetti appartenenti alla banda e recuperati ingenti quantitativi di gasolio. L'obiettivo degli inquirenti era quello di individuare i canali di ricettazione per i quali continuano ad esserci piste sulle quali si lavora. Il modus operandi era minuzioso e ben preciso: il gruppo si muoveva nella giornata del mercoledì alla volta del nord Italia verso l'obiettivo prescelto. Vi erano i primi appostamenti e la verifica dei luoghi per il furto di carburante con il rientro in Puglia senza mai alloggiare in strutture alberghiere per evitare possibilità di tracciamento dei movimenti. Il furto vero e proprio avveniva il venerdì notte, giornata nella quale le aziende chiudevano. In questa maniera gli stessi malviventi avevano la possibilità di avere diversi giorni di tempo fino al lunedì mattina, prima che le aziende stesse si accorgessero del furto denunciandolo alle forze dell'ordine. In questo frangente il carico veniva consegnato ai ricettatori. Diversi milioni di euro il ricavato della proficua attività criminosa poichè ogni cisterna fruttava circa 100mila euro.Nell'attività di indagine e successiva perquisizione, poi, è stato individuato un altro filone particolarmente cruento da parte del gruppo delinquenziale: sono stati rinvenuti, infatti, diversi oggetti di valore, circa 100 in argento ed oro, frutto di diverse rapine molto violente perpetrate ai danni di abitazioni di professionisti o imprenditori. In questo caso le indagini sono ancora in corso ma tutti gli oggetti resteranno a disposizione dei legittimi proprietari nella Caserma dei Carabinieri di Barletta. Già pronto anche il furto in un deposito di olio dal quale, si presume, sarebbe stata asportata una cisterna piena dell'oro verde di Puglia.