
Cronaca
«Assalto ai predoni»: scoperta una importante base operativa
Operazione complessa della polizia: un 46enne andriese arrestato. Inibitori, armi pesanti, targhe false il tutto in un capannone rurale in contrada Tardascia
Andria - venerdì 23 novembre 2012
12.00
Rapine ed assalti a furgoni e Tir. È molto probabile che l'operazione conclusa mercoledì sera, dalla «Squadra di Polizia giudiziaria» del Commissariato di Andria, abbia inferto un duro colpo ad un'organizzazione criminale dedita agli assalti ai mezzi di trasporto.
«Assalto ai predoni», l'operazione così chiamata dagli agenti di P.S., ha portato all'arresto di un andriese, M.P. di 46 anni, già noto alle forze dell'ordine per reati minori e al sequestro di targhe false, caratteri per falsificarle, radio rice-trasmittenti, un inibitore di campo, caricatori per fucili mitragliatori del tipo Kalashnikov. L'uomo è accusato a vario titolo di ricettazione, riciclaggio, detenzione e porto abusivo di munizionamento bellico.
Gli agenti, infatti, hanno individuato un triangolo di territorio nel quale effettuare controlli e verifiche dopo gli ultimi atti predatori. In particolare i terreni compresi tra le frazioni di Montegrosso, Castel del Monte ed Andria. Ed è proprio in contrada Tardascia dove un'ispezione ad un capannone rurale ha consentito di rinvenire il grande quantitativo di accessori per delinquere e sopratutto ha consentito di scovare una reale base operativa.
Alla vista degli agenti, tuttavia, ben quattro uomini vestiti in tuta nera e pronti a compiere atti predatori, hanno provato la fuga a bordo di una bravo grigia già posizionata per la fuga e rubata solo tre giorni fa. L'inseguimento a piedi dei poliziotti ha consentito, dopo circa un chilometro, di raggiungere l'auto appena impantanatasi nel fango. Tre uomini sono riusciti nella fuga, ma uno di questi è stato bloccato ed arrestato poche centinaia di metri più avanti. Nel rifugio ritrovata anche una Porsche Cayenne rubata ben due anni fa. Il video e le foto dell'operazione.
«Assalto ai predoni», l'operazione così chiamata dagli agenti di P.S., ha portato all'arresto di un andriese, M.P. di 46 anni, già noto alle forze dell'ordine per reati minori e al sequestro di targhe false, caratteri per falsificarle, radio rice-trasmittenti, un inibitore di campo, caricatori per fucili mitragliatori del tipo Kalashnikov. L'uomo è accusato a vario titolo di ricettazione, riciclaggio, detenzione e porto abusivo di munizionamento bellico.
Gli agenti, infatti, hanno individuato un triangolo di territorio nel quale effettuare controlli e verifiche dopo gli ultimi atti predatori. In particolare i terreni compresi tra le frazioni di Montegrosso, Castel del Monte ed Andria. Ed è proprio in contrada Tardascia dove un'ispezione ad un capannone rurale ha consentito di rinvenire il grande quantitativo di accessori per delinquere e sopratutto ha consentito di scovare una reale base operativa.
Alla vista degli agenti, tuttavia, ben quattro uomini vestiti in tuta nera e pronti a compiere atti predatori, hanno provato la fuga a bordo di una bravo grigia già posizionata per la fuga e rubata solo tre giorni fa. L'inseguimento a piedi dei poliziotti ha consentito, dopo circa un chilometro, di raggiungere l'auto appena impantanatasi nel fango. Tre uomini sono riusciti nella fuga, ma uno di questi è stato bloccato ed arrestato poche centinaia di metri più avanti. Nel rifugio ritrovata anche una Porsche Cayenne rubata ben due anni fa. Il video e le foto dell'operazione.