Cronaca
Assalto a furgone portavalori al casello di Modena Sud: arresti nel foggiano e perquisizioni ad Andria e nella Bat
Numerose le ispezioni effettuate da parte della Polizia di Stato. Il VIDEO
Andria - sabato 11 dicembre 2021
16.45
Scoperti i responsabili dell'assalto al furgone portavalori avvenuto lungo il tratto autostradale di Modena Sud la sera del 14 giugno scorso.
Dalle indagini è emerso che ad attaccare il portavalori con un carico di oltre due milioni di euro in contanti, era stato un commando armato di circa 15 persone.
L'operazione delle squadre mobili di Modena e Foggia e del Compartimento della Polizia stradale dell'Emilia Romagna, coordinate dal Servizio centrale operativo, ha portato all'arresto di quattro persone nelle province di Foggia e Verona, mentre nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani sono state eseguite 22 perquisizioni, tra cui secondo indiscrezioni anche ad Andria e Canosa di Puglia, nei confronti degli altri partecipanti al colpo.
In particolare quella sera il mezzo era stato prima affiancato da un'auto con a bordo alcune persone travisate ed armate di kalashnikov, le quali avevano iniziato ad esplodere all'altezza della fiancata anteriore sinistra diversi colpi, provocando l'urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey arrestandone, di fatto, la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, erano sopraggiunte altre 4 autovetture (tutte risultate rubate), poi date alle fiamme dagli indagati.
I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco anche contro il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, avevano lanciato contro il mezzo due ordigni esplodenti, mentre altri complici avevano tentato di aprire il lato posteriore del portavalori utilizzando un flessibile.
Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 chilometri di distanza, altri complici, armati anch'essi di fucili mitragliatori, avevano bloccato le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre auto rubate.
Per non ostacolare le fasi della rapina i malviventi avevano incendiato due mezzi di privati cittadini, costretti con le armi a scendere dai propri veicoli in mezzo all'autostrada e, nello stesso tempo avevano bloccato minacciandoli sempre con le armi, alcuni conducenti di autoarticolati, per farli posizionare di traverso sulla carreggiata.
Per ritardare l'arrivo delle Forze dell'ordine ed impedire l'arrivo di altri automobilisti, i rapinatori avevano messo nei due sensi di marcia diverse bande chiodate, causando code chilometriche fino alle 4 del mattino.
L'attività d'indagine, per la quale è stata impiegata una complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive, il capannone utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell'assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno veniva sequestrato un mitra del tipo Ak47, utilizzato per esplodere i numerosi colpi contro il furgone portavalori.
Attraverso l'analisi condotte dalla Polizia scientifica di Bologna e Modena nel capannone, si è arrivati ad individuare i quattro arrestati: colui che aveva pedinato, poco prima dell'assalto, il furgone porta valori, avvisando il commando dell'ingresso in autostrada del bersaglio e colui che aveva affittato il capannone nel comune di Castelnuovo Rangone (Modena) utilizzato quale base logistica. Tra loro anche uno degli l'ideatori ed organizzatore della rapina che ha inoltre partecipato materialmente all'assalto. Tutti e quattro gli arrestati sono originari della provincia di Foggia, di cui uno, domiciliato a Verone, era già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa a Lonigo (Vicenza) a gennaio scorso.
Dalle indagini è emerso che ad attaccare il portavalori con un carico di oltre due milioni di euro in contanti, era stato un commando armato di circa 15 persone.
L'operazione delle squadre mobili di Modena e Foggia e del Compartimento della Polizia stradale dell'Emilia Romagna, coordinate dal Servizio centrale operativo, ha portato all'arresto di quattro persone nelle province di Foggia e Verona, mentre nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani sono state eseguite 22 perquisizioni, tra cui secondo indiscrezioni anche ad Andria e Canosa di Puglia, nei confronti degli altri partecipanti al colpo.
In particolare quella sera il mezzo era stato prima affiancato da un'auto con a bordo alcune persone travisate ed armate di kalashnikov, le quali avevano iniziato ad esplodere all'altezza della fiancata anteriore sinistra diversi colpi, provocando l'urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey arrestandone, di fatto, la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, erano sopraggiunte altre 4 autovetture (tutte risultate rubate), poi date alle fiamme dagli indagati.
I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco anche contro il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, avevano lanciato contro il mezzo due ordigni esplodenti, mentre altri complici avevano tentato di aprire il lato posteriore del portavalori utilizzando un flessibile.
Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 chilometri di distanza, altri complici, armati anch'essi di fucili mitragliatori, avevano bloccato le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre auto rubate.
Per non ostacolare le fasi della rapina i malviventi avevano incendiato due mezzi di privati cittadini, costretti con le armi a scendere dai propri veicoli in mezzo all'autostrada e, nello stesso tempo avevano bloccato minacciandoli sempre con le armi, alcuni conducenti di autoarticolati, per farli posizionare di traverso sulla carreggiata.
Per ritardare l'arrivo delle Forze dell'ordine ed impedire l'arrivo di altri automobilisti, i rapinatori avevano messo nei due sensi di marcia diverse bande chiodate, causando code chilometriche fino alle 4 del mattino.
L'attività d'indagine, per la quale è stata impiegata una complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive, il capannone utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell'assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno veniva sequestrato un mitra del tipo Ak47, utilizzato per esplodere i numerosi colpi contro il furgone portavalori.
Attraverso l'analisi condotte dalla Polizia scientifica di Bologna e Modena nel capannone, si è arrivati ad individuare i quattro arrestati: colui che aveva pedinato, poco prima dell'assalto, il furgone porta valori, avvisando il commando dell'ingresso in autostrada del bersaglio e colui che aveva affittato il capannone nel comune di Castelnuovo Rangone (Modena) utilizzato quale base logistica. Tra loro anche uno degli l'ideatori ed organizzatore della rapina che ha inoltre partecipato materialmente all'assalto. Tutti e quattro gli arrestati sono originari della provincia di Foggia, di cui uno, domiciliato a Verone, era già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa a Lonigo (Vicenza) a gennaio scorso.