Cronaca
Arrestato il figlio dell'ex prefetto Bat Carlo Sessa
Daniele, in carcere accusato di associazione per delinquere, usura e estorsione
Italia - giovedì 15 gennaio 2015
10.16
È con l'accusa di associazione per delinquere, finalizzata all'usura e all'estorsione, che Daniele Sessa, figlio del prefetto di Avellino (Carlo) e primo prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, è stato arrestato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto. Il 31enne, accompagnato da Cosimo De Pasquale, gestiva un giro di usura nei confronti di numerosi commercianti, con l'aiuto di altre persone, alcune di esse legate da un vincolo di parentela. Nel corso delle indagini, tramite intercettazioni telefoniche, è emerso che mentre Daniele Sessa si occupava di procurare i capitali e di gestire la parte contabile, De Pasquale si assicurava, con continue minacce e intimidazioni fisiche e psicologiche, il rispetto delle scadenze da parte delle vittime finite nel giro di usura.
Le indagini sono andate avanti per circa un anno. I finanzieri hanno agito dopo la denuncia di alcuni commercianti finiti nella rete degli strozzini. Sessa e De Pasquale imponevano agli esercenti, che avevano chiesto piccole somme di denaro in prestito, tassi usurai che si aggiravano tra il 150 e il 180 per cento. Su disposizione del pubblico ministero della Procura tarantina, al figlio del prefetto e a De Pasquale sono stati sequestrati i conti correnti bancari, a titolo preventivo d'urgenza. L'operazione, condotta dalla Guardia di Finanza, è stata denominata «Ultima chanche».
Le indagini sono andate avanti per circa un anno. I finanzieri hanno agito dopo la denuncia di alcuni commercianti finiti nella rete degli strozzini. Sessa e De Pasquale imponevano agli esercenti, che avevano chiesto piccole somme di denaro in prestito, tassi usurai che si aggiravano tra il 150 e il 180 per cento. Su disposizione del pubblico ministero della Procura tarantina, al figlio del prefetto e a De Pasquale sono stati sequestrati i conti correnti bancari, a titolo preventivo d'urgenza. L'operazione, condotta dalla Guardia di Finanza, è stata denominata «Ultima chanche».