Territorio
Aree protette nazionali, più attenzione al Gargano e alla Murgia
Lettera aperta del presidente del Forum Ambientalista Puglia, l'andriese Michele Di Lorenzo
Andria - venerdì 26 maggio 2017
Una lettera aperta del presidente del Forum Ambientalista della Puglia, l'avvocato andriese Michele Di Lorenzo, indirizzata al presidente della Regione Michele Emiliano sul futuro delle aree protette nazionali.
«Il prossimo rinnovo degli organi delle due aree protette nazionali ripropone in Puglia la delicata questione del futuro destino dei Parchi nazionali ormai schiacciati tra i mancati trasferimenti, disposti dal Ministero dell'Ambiente nell'ultima finanziaria, e l'aggressione al paesaggio ed alla fauna perpetrata da uno "sviluppismo" reso ancora più aggressivo dalla permanente crisi economica. Proprio come avviene nei paesi in via di sviluppo, la crisi economica danneggia sempre l'ambiente. Sotto un certo livello di reddito il benessere dipende dalla crescita economica comunque e ovunque sia possibile. I costi ambientali divengono, pertanto, un limite gravoso come per la tutela di habitat e paesaggi, percepiti dalle comunità locali come insopportabili rispetto alla necessità di superare la crisi economica. In tal senso, appare indispensabile che la Regione Puglia riservi maggiore attenzione al Gargano e alla Murgia, a partire dall'individuazione di profili di alto spessore, per comprovata esperienza politica e riconosciuta notorietà scientifica, da candidare come presidente dei rispettivi Enti Parco. Si rende quanto mai necessario fare scelte, a partire dai nomi dei futuri presidenti, in grado di assicurare una gestione e visione complessa dell'ambiente, bisognosa perciò di forme di tutela "glocale", ovvero locali ma anche globali. Nomi, dunque, che si siano già misurati con le sfide, in materia ambientale, dei palcoscenici politici di governo territoriali, ma soprattutto nazionali e internazionali».
«Forum Ambientalista, Associazione Ecologista nazionale impegnata nella difesa del territorio e dell'ecosistema, in modo particolare sui temi della proprietà pubblica dell'acqua, della corretta gestione dei rifiuti, della promozione dello sviluppo e dell'utilizzo delle energie rinnovabili, del rifiuto del nucleare e dei continui tentativi di mercificazione della natura. Ed è procedendo lungo questa direzione che - si legge ancora nella missiva - si potrà permettere l'affermazione nelle aree protette delle buone pratiche agricole, per poi offrire alternative credibili al territorio. In una situazione così complessa il Gargano e l'Alta Murgia hanno bisogno di essere ripensate e riconsiderate come aree protette, anche sulla scorta della loro recente esperienza amministrativa. Appare strano e molto preoccupante, pertanto, il grave silenzio che le forze politiche ed il mondo ambientalista stanno riservando a tale problematica. È questo il motivo per cui svariate associazioni e singoli cittadini si sono decisi a richiedere maggiore attenzione alla Giunta Emiliano sulle decisioni che incombono sui Parchi Nazionali perché da queste dipende il loro futuro. Una grave disattenzione, in questo frangente, potrebbe comportare il fallimento di battaglie lunghe decenni e la svalutazione di un patrimonio ambientale, unico in Italia. Per questo motivo si ritiene necessario sollecitare un incontro al fine di valutare "collegialmente" quali siano le strategie più efficaci per sottrarre i parchi nazionali alla morsa in cui sono finiti».
«Il prossimo rinnovo degli organi delle due aree protette nazionali ripropone in Puglia la delicata questione del futuro destino dei Parchi nazionali ormai schiacciati tra i mancati trasferimenti, disposti dal Ministero dell'Ambiente nell'ultima finanziaria, e l'aggressione al paesaggio ed alla fauna perpetrata da uno "sviluppismo" reso ancora più aggressivo dalla permanente crisi economica. Proprio come avviene nei paesi in via di sviluppo, la crisi economica danneggia sempre l'ambiente. Sotto un certo livello di reddito il benessere dipende dalla crescita economica comunque e ovunque sia possibile. I costi ambientali divengono, pertanto, un limite gravoso come per la tutela di habitat e paesaggi, percepiti dalle comunità locali come insopportabili rispetto alla necessità di superare la crisi economica. In tal senso, appare indispensabile che la Regione Puglia riservi maggiore attenzione al Gargano e alla Murgia, a partire dall'individuazione di profili di alto spessore, per comprovata esperienza politica e riconosciuta notorietà scientifica, da candidare come presidente dei rispettivi Enti Parco. Si rende quanto mai necessario fare scelte, a partire dai nomi dei futuri presidenti, in grado di assicurare una gestione e visione complessa dell'ambiente, bisognosa perciò di forme di tutela "glocale", ovvero locali ma anche globali. Nomi, dunque, che si siano già misurati con le sfide, in materia ambientale, dei palcoscenici politici di governo territoriali, ma soprattutto nazionali e internazionali».
«Forum Ambientalista, Associazione Ecologista nazionale impegnata nella difesa del territorio e dell'ecosistema, in modo particolare sui temi della proprietà pubblica dell'acqua, della corretta gestione dei rifiuti, della promozione dello sviluppo e dell'utilizzo delle energie rinnovabili, del rifiuto del nucleare e dei continui tentativi di mercificazione della natura. Ed è procedendo lungo questa direzione che - si legge ancora nella missiva - si potrà permettere l'affermazione nelle aree protette delle buone pratiche agricole, per poi offrire alternative credibili al territorio. In una situazione così complessa il Gargano e l'Alta Murgia hanno bisogno di essere ripensate e riconsiderate come aree protette, anche sulla scorta della loro recente esperienza amministrativa. Appare strano e molto preoccupante, pertanto, il grave silenzio che le forze politiche ed il mondo ambientalista stanno riservando a tale problematica. È questo il motivo per cui svariate associazioni e singoli cittadini si sono decisi a richiedere maggiore attenzione alla Giunta Emiliano sulle decisioni che incombono sui Parchi Nazionali perché da queste dipende il loro futuro. Una grave disattenzione, in questo frangente, potrebbe comportare il fallimento di battaglie lunghe decenni e la svalutazione di un patrimonio ambientale, unico in Italia. Per questo motivo si ritiene necessario sollecitare un incontro al fine di valutare "collegialmente" quali siano le strategie più efficaci per sottrarre i parchi nazionali alla morsa in cui sono finiti».