Commento
Arch. Nicolamarino: "Tangenziale ovest ovvero bretella sud"
"E’ opportuno che la città intera prenda coscienza e si mobiliti", sottolinea il noto professionista andriese
Andria - domenica 17 marzo 2019
8.35 Comunicato Stampa
Si moltiplicano in città le prese di posizione pubbliche in merito all'inutilità della realizzazione dell'opera stradale della Tangenziale Ovest di Andria. Oggi è la volta dell'architetto Francesco Nicolamarino, noto professionista e già amministratore pubblico della Città di Andria.
"Come cittadino comune che cerca di essere informato sulle scelte che vengono operate relativamente al futuro di Andria, ho partecipato all'incontro informativo egregiamente promosso dalle sezioni andriesi di Italia Nostra, Lega Ambiente, dal Forum Ambientalista e dall'associazione Urban Center sulla probabile prossima realizzazione della Tangenziale Ovest di Andria e di cui anche questa testata ha dato notizia sabato 16 marzo.
Raggiungendo la sede dell'incontro penso: "Finalmente Andria vedrà completato l'anello stradale che collegando ad Ovest della città (cioè a sinistra guardando Andria in pianta) il casello autostradale con via Canosa, eviterà le lunghissime code, l'inquinamento, ridurrà i disagi ed abbrevierà i tempi di chi vuole percorrere viale Goito, viale Puglia, via Dalmazia, e tutto il quadrante ovest cittadino, per andare verso via Canosa o voglia prendere l'autostrada. Finalmente la città si doterà di un'opera prevista dal Piano Regolatore Generale che risolverà notevoli problemi di traffico urbano favorendo lo sviluppo delle zone industriali agro-alimentari previste su via Canosa".
Invece guardando i grafici esposti, scopro che i punti cardinali dopo millenni sono cambiati: l'Ovest è in basso (dove in tutti i luoghi del mondo c'è il Sud) invece che a sinistra dove dovrebbe stare, in quanto l'opera infrastrutturale prevista è una arteria stradale completamente nuova che sostituisce il vecchio tracciato della ex Strada Statale 98, più in basso di questa, verso Castel del Monte giusto per intenderci.
Quindi non si tratta della Tangenziale ovest che tanto servirebbe agli andriesi, quanto di una nuova bretella sud. Che si sia volutamente prendere beffa degli andriesi chiamando Tangenziale Ovest che tante aspettative crea? No? Allora per cortesia da ora in poi si chiamino le cose con il loro nome vero. Andria non avrà la tangenziale ovest, bensì si cerca di realizzare una bretella a sud, cioè una nuova strada, duplicazione dell'attuale tracciato della ex 98.
Chiarito il nome dell'opera che furbescamente mistificandone il nome si tenta di far accettare dai cittadini, parliamo nel merito della ipotetica utilità di questo nuovo tracciato A SUD della città di quella che una volta era la S.S.98, poi ex S.P 231 ed ora S.P: 2.
Parliamo di una nuova strada della lunghezza di 9,3 km che, partendo dallo svincolo di via Corato della attuale tangenziale proveniente dall'autostrada, raggiunge ed attraversa via Castel del Monte, via Vecchia Spinazzola, toccando poi Monte Faraone e la Guardiola, immettendosi su via Canosa quasi all'altezza di Paparicotta.
La superficie di pregiati uliveti -prosegue Nicolamarino- che verranno distrutti sarà di oltre sessanta ettari per un costo di appalto dei soli lavori di 21 milioni che, con gli espropri diventano 32 milioni e con le perizie di variante, gli imprevisti e gli aggiornamenti dei prezzi chissà a quale somma arriverà. Per poter accedere a questa nuova strada è previsto, su 9 km, un solo svincolo su via Castel del Monte, cosa che determinerà un aumento abnorme di traffico proprio su questa strada. Non solo. Essendo la nuova bretella priva di complanari si verificherà che i possessori di terreni posti al di là della strada saranno costretti, ove non impossibilitati, a lunghissimi percorsi con i loro mezzi agricoli per raggiungere i propri fondi. Esattamente lo stesso imperdonabile errore commesso sulla nuova Andria-Trani e di cui si attende ancora la risoluzione. Il bellissimo nostro paesaggio caratterizzato dalla marea verde-argento dei nostri uliveti verrebbe irrimediabilmente interrotto da questo nuovo nastro di cemento ed asfalto. Alla faccia delle mobilitazioni ecologiche dei giovani di questi giorni. Alla faccia dello sviluppo eco-sostenibile che solo a parole in molti sostengono.
Questa nuova bretella viene giustificata con la messa in sicurezza con spartitraffico centrale della ex S.S.98. Ma non è sufficiente, più veloce, più economico, meno impattante per l'ambiente, più comodo per gli automobilisti ed agricoltori andriesi allargare il tratto di quattro chilometri attualmente esistente?
Pare che almeno a parole nessuna delle forze politiche voglia questa bretella sud. Dopo che il Governo Nazionale in carica ha dato anch'esso il via libera alla realizzazione dell'opera, manca solo l'approvazione della Variante urbanistica al Piano regolatore da parte del Consiglio Comunale di Andria. Sarà in quella Sede che, possibilmente con voto palese, potremo guardare in faccia ad uno ad uno i Consiglieri Comunali e capire con il loro voto chi sarà favorevole a che si possa perpetrare questo ulteriore scempio ai danni della Città di Andria e del suo territorio.
E' opportuno che la città intera prenda coscienza e si mobiliti, anche con la raccolta di firme in atto da parte delle associazioni che tutelano il territorio.
Le responsabilità politiche di chi per anni ha ingannato l'opinione pubblica andriese parlando di Tangenziale Ovest, consentendo il procedere del percorso burocratico di questa nefasta opera, andranno approfondite successivamente, anche se esse sin da ora appaiono chiare.
Ora è il momento di porre rimedio immediato per bloccare la variante urbanistica. Andria non dorma e si mobiliti", conclude il suo intervento l'arch. Francesco Nicolamarino.
"Come cittadino comune che cerca di essere informato sulle scelte che vengono operate relativamente al futuro di Andria, ho partecipato all'incontro informativo egregiamente promosso dalle sezioni andriesi di Italia Nostra, Lega Ambiente, dal Forum Ambientalista e dall'associazione Urban Center sulla probabile prossima realizzazione della Tangenziale Ovest di Andria e di cui anche questa testata ha dato notizia sabato 16 marzo.
Raggiungendo la sede dell'incontro penso: "Finalmente Andria vedrà completato l'anello stradale che collegando ad Ovest della città (cioè a sinistra guardando Andria in pianta) il casello autostradale con via Canosa, eviterà le lunghissime code, l'inquinamento, ridurrà i disagi ed abbrevierà i tempi di chi vuole percorrere viale Goito, viale Puglia, via Dalmazia, e tutto il quadrante ovest cittadino, per andare verso via Canosa o voglia prendere l'autostrada. Finalmente la città si doterà di un'opera prevista dal Piano Regolatore Generale che risolverà notevoli problemi di traffico urbano favorendo lo sviluppo delle zone industriali agro-alimentari previste su via Canosa".
Invece guardando i grafici esposti, scopro che i punti cardinali dopo millenni sono cambiati: l'Ovest è in basso (dove in tutti i luoghi del mondo c'è il Sud) invece che a sinistra dove dovrebbe stare, in quanto l'opera infrastrutturale prevista è una arteria stradale completamente nuova che sostituisce il vecchio tracciato della ex Strada Statale 98, più in basso di questa, verso Castel del Monte giusto per intenderci.
Quindi non si tratta della Tangenziale ovest che tanto servirebbe agli andriesi, quanto di una nuova bretella sud. Che si sia volutamente prendere beffa degli andriesi chiamando Tangenziale Ovest che tante aspettative crea? No? Allora per cortesia da ora in poi si chiamino le cose con il loro nome vero. Andria non avrà la tangenziale ovest, bensì si cerca di realizzare una bretella a sud, cioè una nuova strada, duplicazione dell'attuale tracciato della ex 98.
Chiarito il nome dell'opera che furbescamente mistificandone il nome si tenta di far accettare dai cittadini, parliamo nel merito della ipotetica utilità di questo nuovo tracciato A SUD della città di quella che una volta era la S.S.98, poi ex S.P 231 ed ora S.P: 2.
Parliamo di una nuova strada della lunghezza di 9,3 km che, partendo dallo svincolo di via Corato della attuale tangenziale proveniente dall'autostrada, raggiunge ed attraversa via Castel del Monte, via Vecchia Spinazzola, toccando poi Monte Faraone e la Guardiola, immettendosi su via Canosa quasi all'altezza di Paparicotta.
La superficie di pregiati uliveti -prosegue Nicolamarino- che verranno distrutti sarà di oltre sessanta ettari per un costo di appalto dei soli lavori di 21 milioni che, con gli espropri diventano 32 milioni e con le perizie di variante, gli imprevisti e gli aggiornamenti dei prezzi chissà a quale somma arriverà. Per poter accedere a questa nuova strada è previsto, su 9 km, un solo svincolo su via Castel del Monte, cosa che determinerà un aumento abnorme di traffico proprio su questa strada. Non solo. Essendo la nuova bretella priva di complanari si verificherà che i possessori di terreni posti al di là della strada saranno costretti, ove non impossibilitati, a lunghissimi percorsi con i loro mezzi agricoli per raggiungere i propri fondi. Esattamente lo stesso imperdonabile errore commesso sulla nuova Andria-Trani e di cui si attende ancora la risoluzione. Il bellissimo nostro paesaggio caratterizzato dalla marea verde-argento dei nostri uliveti verrebbe irrimediabilmente interrotto da questo nuovo nastro di cemento ed asfalto. Alla faccia delle mobilitazioni ecologiche dei giovani di questi giorni. Alla faccia dello sviluppo eco-sostenibile che solo a parole in molti sostengono.
Questa nuova bretella viene giustificata con la messa in sicurezza con spartitraffico centrale della ex S.S.98. Ma non è sufficiente, più veloce, più economico, meno impattante per l'ambiente, più comodo per gli automobilisti ed agricoltori andriesi allargare il tratto di quattro chilometri attualmente esistente?
Pare che almeno a parole nessuna delle forze politiche voglia questa bretella sud. Dopo che il Governo Nazionale in carica ha dato anch'esso il via libera alla realizzazione dell'opera, manca solo l'approvazione della Variante urbanistica al Piano regolatore da parte del Consiglio Comunale di Andria. Sarà in quella Sede che, possibilmente con voto palese, potremo guardare in faccia ad uno ad uno i Consiglieri Comunali e capire con il loro voto chi sarà favorevole a che si possa perpetrare questo ulteriore scempio ai danni della Città di Andria e del suo territorio.
E' opportuno che la città intera prenda coscienza e si mobiliti, anche con la raccolta di firme in atto da parte delle associazioni che tutelano il territorio.
Le responsabilità politiche di chi per anni ha ingannato l'opinione pubblica andriese parlando di Tangenziale Ovest, consentendo il procedere del percorso burocratico di questa nefasta opera, andranno approfondite successivamente, anche se esse sin da ora appaiono chiare.
Ora è il momento di porre rimedio immediato per bloccare la variante urbanistica. Andria non dorma e si mobiliti", conclude il suo intervento l'arch. Francesco Nicolamarino.