Territorio
Appello ai Parlamentari di Libera: "sì" all'inasprimento del voto di scambio
Lunedì prossimo in Aula approda la modifica all'art. 416 ter del codice penale. Lo scorso 15 febbraio l'impegno assunto dai Deputati andriesi Fucci e D'Ambrosio
Andria - sabato 13 luglio 2013
9.38
E' un pubblico appello, quello della sezione di Andria di Libera, ad un voto favorevole che potrebbe aiutare decisamente a ridurre il terribile balzello del voto di scambio elettorale politico-mafioso. I Deputati andriesi, infatti, lo scorso 15 febbraio durante la campagna elettorale per le elezioni politiche, hanno sottoscritto una lettera d'intenti nella quale s'impegnavano a caldeggiare alcuni punti fondanti che rappresentano proprio l'Associazione Libera. Tra questi il punto 5 recitava: "Inserire la riforma della norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (art.416 ter. C.P.) tra i punti urgenti della propria campagna elettorale".
E proprio lunedì prossimo, 15 luglio, in Aula i Deputati saranno chiamati ad esprimere il loro voto su una proposta di legge di riforma del voto di scambio, uno dei modi più insidiosi con cui corrotti e corruttori riescono a penetrare nel cuore delle istituzioni. La proposta di Legge prevede la riforma dell'art. 416 ter del codice penale sostituendo il testo attualmente in vigore con il seguente: "La pena stabilita dal primo comma dell'articolo 416 bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416 bis in cambio di erogazione di denaro o di altra utilità".
«La corruzione come il nostro Presidio ha avuto modo di affermare in più occasioni in dibattiti ed incontri - scrivono i coordinatori del circolo di Andria - è fra i motivi principali per cui il futuro dell'Italia è bloccato nell'incertezza. Ad oggi la legislazione punisce lo scambio elettorale politico-mafioso che avviene tramite denaro. Molto più spesso, invece, il patto trova occasione nella promessa di informazione su appalti pubblici, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, agevolazioni su nomine ad influenti incarichi istituzionali o nel settore privato. La proposta di legge richiamata, inserendo le parole "altra utilità" tra le ragioni dello scambio mira ad estendere l'applicabilità della fattispecie criminosa, rendendola più efficace nella prevenzione del voto di scambio che, oltre a condizionare scelte strategiche della vita del Paese vincola la libertà elettorale, trasformando il voto del cittadino in merce da barattare. Questo è un modo concreto di passare dalle promesse d'impegno, all'impegno dei fatti, un primo passo per mettere il bastone fra le ruote alla corruzione ed incominciare ad affrontare seriamente e concretamente tale grave problema».
E proprio lunedì prossimo, 15 luglio, in Aula i Deputati saranno chiamati ad esprimere il loro voto su una proposta di legge di riforma del voto di scambio, uno dei modi più insidiosi con cui corrotti e corruttori riescono a penetrare nel cuore delle istituzioni. La proposta di Legge prevede la riforma dell'art. 416 ter del codice penale sostituendo il testo attualmente in vigore con il seguente: "La pena stabilita dal primo comma dell'articolo 416 bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416 bis in cambio di erogazione di denaro o di altra utilità".
«La corruzione come il nostro Presidio ha avuto modo di affermare in più occasioni in dibattiti ed incontri - scrivono i coordinatori del circolo di Andria - è fra i motivi principali per cui il futuro dell'Italia è bloccato nell'incertezza. Ad oggi la legislazione punisce lo scambio elettorale politico-mafioso che avviene tramite denaro. Molto più spesso, invece, il patto trova occasione nella promessa di informazione su appalti pubblici, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, agevolazioni su nomine ad influenti incarichi istituzionali o nel settore privato. La proposta di legge richiamata, inserendo le parole "altra utilità" tra le ragioni dello scambio mira ad estendere l'applicabilità della fattispecie criminosa, rendendola più efficace nella prevenzione del voto di scambio che, oltre a condizionare scelte strategiche della vita del Paese vincola la libertà elettorale, trasformando il voto del cittadino in merce da barattare. Questo è un modo concreto di passare dalle promesse d'impegno, all'impegno dei fatti, un primo passo per mettere il bastone fra le ruote alla corruzione ed incominciare ad affrontare seriamente e concretamente tale grave problema».