Quartiere San Valentino
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Attualità

Anziana uccisa per rapina: la lettera alla comunità parrocchiale di Don Michelangelo Tondolo

Una toccante riflessione del parroco della chiesa di San Riccardo

Una toccante lettera quella di Don Michelangelo Tondolo, parroco della chiesa di San Riccardo al quartiere di San Valentino che ha voluto indirizzare ai tanti parrocchiani per ricordare la signora rimasta uccisa dal tentativo di rapina, consumatosi qualche giorno fa. Una signora che da alcuni anni viveva in questa parte della città a cui Don Michelangelo impartiva l'Eucarestia, essendo la donna malata da tempo. Che questa lettera possa portare tutti noi a delle riflessioni su questo assurdo gesto che ha stroncato una vita innocente.

«Carissima Comunità parrocchiale di san Riccardo, purtroppo un brutto evento di cronaca nera ha colpito il nostro territorio. Un giovane di 26 anni si è introdotto nell'abitazione di una coppia di anziani e, nel tentativo di derubarli, ha solo colpito violentemente la signora C.G.. L'anziana, portata in ospedale in terapia intensiva, purtroppo è deceduta. Quando la notizia è comparsa su internet a corredo e a commento della stessa notizia son state scritte le cose più brutte…

"io suggerisco di metterlo in testa in giù in piazza catuma bastarddd";
"spero che marcisce in carcere";
"per questi casi, vogliamo la pena di morte, basta, forza parlamento, chi uccide deve fare la stessa sorte";
"Bastardo!!! Speriamo che in carcere facciano quello che la legge italiana non prevede!!! ";
"Era un animale di nazionalità marocchina.";
"Dategli un litro di benzina è un fiammifero.";
"Io lo metterei sulla sedia elettrica! E poi lo appenderei all'albero!.....";
"Perché non lo attaccate al palo e lo squoiate vivo?".

Ecco, soprassiedo sugli errori, che spero siano frutto della foga di mettere fuori la propria rabbia e che io comprendo in tutto; però insieme a voi in questa tragedia penso che occorra saper e poter riflettere per trarre insegnamento. Augurare il male, incentivare la vendetta può causare solo altro male, altra ingiustizia: giustizia fai da te, far del male ad altri migranti che però non sono colpevoli…e altro. Ma qui, visto che si chiede giustizia io credo che come comunità non possiamo fare finta di niente…
Posso tacere delle decine di prostitute presenti sulla Statale 98? Ops, non sono neanche prostitute, SONO SCHIAVE…e se son lì da tempo (il mercato si aggiorna spesso nell'offrire la mercanzia delle donne) significa che qualcuno ci va, che qualcuno chiede…di certe prestazioni.
Posso tacere dei migranti africani, dell'Est e anche di concittadini andriesi che non solo vengono sfruttati con il lavoro a nero, ma addirittura vengono pagati in modo diverso in base alla nazionalità?
Posso tacere dell'enorme evasione fiscale di noi cittadini andriesi?
Ecco, occorre ricordarcelo che S. Giovanni Paolo II definì tutto questo: strutture di peccato e pertanto definite pure, Peccato Mortale.
Io sono dalla parte della dolcissima e tenerissima C.G., che tra l'altro servivamo con la Comunione a casa, perché non è giusto subire una rapina e morire.
Però ritengo che non sia neanche giusto cedere alla vendetta, all'insulto e all'augurio del male. Come anche ritengo importante non cedere ad atti sconsiderati e violenti.
In questi giorni, ripensando a C., mi tornano in mente le parole di Gesù sulla croce («Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» Lc 23,34) e non vi nascondo che anche per me risultano troppo difficili o dure da vivere! Ma è altrettanto vero che lo stesso Gesù ci chiede di saper vedere nelle gemme che si riempiono l'arrivo dell'estate. Gesù ci chiede di avere uno sguardo libero e autonomo («Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino» Lc 21,29-31), affinché non si diventi pecoroni nella stessa direzione facendo i leoni da tastiera (o peggio nel reale…) ma persone libere e capaci di vedere da soli il bene e il male, di sceglierlo e di farne uno stile di vita. Nel frattempo preghiamo per la nostra Amica e tutti i suoi parenti in questo bruttissimo momento, preghiamo per l'assassino affinché possa redimersi e soprattutto quando chiediamo giustizia per gli altri, che anche noi possiamo essere giusti e rispettosi del bene comune».

Con affetto don Michelangelo

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