Politica
Antolini lascia la segreteria del Partito Democratico di Andria
«L’esito elettorale che si è determinato, merita assunzioni di responsabilità anche a livello locale». Ieri sera l'assemblea di partito nella quale l'ormai ex segretario ha annunciato le dimissioni
Andria - sabato 16 marzo 2013
10.50
E' stata un'assemblea partecipata e ricca di spunti per l'analisi del voto e per le nuove tendenze del futuro: il Partito Democratico si è riunito nella SPA di Via Flavio D'Excelsis ed ha partorito le dimissioni di Vincenzo Antolini, segretario del circolo di Andria da circa tre anni. La fatica nel recuperare un vero rapporto con i territori, la credibilità mancata di alcune figure in ruoli apicali, le scelte dure intraprese a livello economico e lo spostamento di elettori verso il Movimento a 5 Stelle, sono state le argomentazioni più gettonate con l'ormai ex Segretario a lanciare il suo forte monito: «L'esito elettorale che si è determinato, merita assunzioni di responsabilità anche a livello locale. Lo avevo preannunciato subito dopo il voto, ho atteso di capire cosa facessero i livelli superiori, e ieri sera nel luogo sovrano della vita di una libera associazione come è un partito, ho ritenuto doveroso dare il mio modesto esempio e contributo rispetto a quella che ritengo essere una necessità per la buona politica, cambiare radicalmente la classe dirigente del Partito Democratico».
Le parole di Antolini pesano come un macigno sulla fragile tenuta del Pd locale che perde la sua leadership cittadina: «E' compito del Partito Democratico offrire al Paese una classe dirigente rinnovata, capace di intercettare gli umori dei cittadini per tramutarli in azioni di governo concrete e capaci di risollevare le sorti del Paese - ha proseguito l'ex Segretario - E' necessario che questo rinnovamento parta dai territori e coinvolge pesantemente il circolo di Andria, dove per la prima volta non registriamo un arretramento elettorale rispetto alla competizione elettorale immediatamente precedente, dalle politiche del 2008 fino alle amministrative abbiamo sempre perso consenso, ma che più di altre realtà sconta la disaffezione della nostra base elettorale e sociale rispetto alle persone che incarnano ruoli apicali ed istituzionali. Di questo sentimento diffuso mi faccio carico e mi sento responsabile, per queste ragione ho rassegnato le dimissioni da coordinatore cittadino del partito democratico».
Sull'ultimo voto ha inciso in modo evidente la discesa in campo di Beppe Grillo con il suo Movimento: «Ritenevo e ritengo, per la verità ho decine e decine di testimonianze dirette in tal senso, che molti nostri ex-elettori, addirittura molti ex-militanti, abbiano voluto inviarci un segnale forte e chiaro votando il M5S, per punire lo scarso coraggio del nostro partito in termini di rinnovamento della classe dirigente ed in termini di moralizzazione della politica e dei suoi costi - ha concluso Antolini - Per quanto mi riguarda succede una cosa molto semplice, continuerò la mia esperienza di militanza e cercherò di servire il bene comune, la mia comunità ed il mio partito nelle modalità che mi saranno consentite».
Le parole di Antolini pesano come un macigno sulla fragile tenuta del Pd locale che perde la sua leadership cittadina: «E' compito del Partito Democratico offrire al Paese una classe dirigente rinnovata, capace di intercettare gli umori dei cittadini per tramutarli in azioni di governo concrete e capaci di risollevare le sorti del Paese - ha proseguito l'ex Segretario - E' necessario che questo rinnovamento parta dai territori e coinvolge pesantemente il circolo di Andria, dove per la prima volta non registriamo un arretramento elettorale rispetto alla competizione elettorale immediatamente precedente, dalle politiche del 2008 fino alle amministrative abbiamo sempre perso consenso, ma che più di altre realtà sconta la disaffezione della nostra base elettorale e sociale rispetto alle persone che incarnano ruoli apicali ed istituzionali. Di questo sentimento diffuso mi faccio carico e mi sento responsabile, per queste ragione ho rassegnato le dimissioni da coordinatore cittadino del partito democratico».
Sull'ultimo voto ha inciso in modo evidente la discesa in campo di Beppe Grillo con il suo Movimento: «Ritenevo e ritengo, per la verità ho decine e decine di testimonianze dirette in tal senso, che molti nostri ex-elettori, addirittura molti ex-militanti, abbiano voluto inviarci un segnale forte e chiaro votando il M5S, per punire lo scarso coraggio del nostro partito in termini di rinnovamento della classe dirigente ed in termini di moralizzazione della politica e dei suoi costi - ha concluso Antolini - Per quanto mi riguarda succede una cosa molto semplice, continuerò la mia esperienza di militanza e cercherò di servire il bene comune, la mia comunità ed il mio partito nelle modalità che mi saranno consentite».