Arrotino Luigi Striniano
Arrotino Luigi Striniano
Vita di città

Antichi mestieri in via di estinzione, l’arrotino Luigi Strignano: «Abbiamo servito cinque generazioni»

Ereditata dal padre Antonio, da oltre 50 anni, l’artigiano presente nel centro storico cittadino porta avanti l'originaria attività di famiglia

La tradizione è ancora presente nel centro storico di Andria e raccolta da artigiani come il 56enne Luigi Strignano, arrotino in via Porta La Barra, "dove è sempre esistito". Una professione lunga ininterrottamente da oltre un secolo. Luigi, barlettano di nascita e andriese d'adozione, rappresenta la quinta generazione che porta avanti l'attività di famiglia, dopo aver imparato dal padre Antonio l'arte di affilatura e molatura delle lame nel piccolo spazio in cui ancora oggi riceve i clienti, ma non ha dubbi sul tempo trascorso in prima persona tra laboratorio e bancone: 51 anni, o per meglio dire "praticamente una vita".

Un mestiere quasi del tutto scomparso dal momento che in passato non si buttava via niente, qualsiasi cosa poteva, anzi doveva essere recuperata, qualsiasi attrezzo mal funzionante veniva aggiustato, rimodellato e riusato. Una buona e sana pratica che un tempo favoriva la proliferazione di tanti mestieri, che oggi definiamo "antichi". "Col passare degli anni i clienti sono sempre meno. Riusciamo a mantenere questa attività perché svolgiamo, contemporaneamente, altri lavori. Purtroppo, con l'avvento della tecnologia anche questo mestiere è in via di estinzione", racconta Luigi, ancora innamorato di un lavoro ormai al tramonto. "Con la nascita dei grandi supermercati e il trasferimento all'estero di aziende tessili, si vendono prodotti alimentari e materiali già rifiniti, e a volte di scarsa qualità. E questo incide, e non poco, sulle sorti di questa figura".

Tuttavia, le conferme ricevute e mantenute in decenni di lavoro compongono il ricordo più bello: "Abbiamo servito cinque generazioni, questo significa che abbiamo lavorato bene. Siamo cresciuti con i nostri clienti", continua Luigi, i cui zii contribuiscono a mantenere intatta la tradizione di famiglia con le loro attività ubicate attualmente a Barletta e a Milano.

Molto probabilmente, ad Andria, questa antica professione sarà destinata a spezzarsi proprio con Luigi: "Mio figlio preferisce dedicarsi ad altro", sottolinea l'artigiano. "Purtroppo, i ragazzi attualmente vogliono un lavoro di facile guadagno, non c'è tanto impegno da parte loro. Auguro alle nuove generazioni di imparare questi mestieri artigianali perché è tanta la soddisfazione: ogni volta bisogna saper interpretare e affidarsi al saper fare delle mani. L'artigianato è un inno alla purezza dei materiali e alla genuinità della lavorazione", conclude Luigi, convinto peraltro che il suo lavoro, come molti lavori artigianali, possa offrire delle chance. "In un periodo di crisi occupazionale come l'attuale, un giovane potrebbe imparare questo mestiere e quindi crearsi un'opportunità. Inoltre scongiurerebbe il pericolo d'estinzione di questo mestiere, ridandogli una giusta dignità sociale".
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