Eventi e cultura
Anteprima del Festival della Disperazione con l'attore Lino Guanciale
In programma domenica 28 maggio alle ore 20:30 presso l'auditorium "Mons. Di Donna" di Andria
Andria - venerdì 26 maggio 2023
7.07
Domenica 28 maggio alle ore 20:30 presso l'auditorium "Mons. Di Donna" di Andria, in via Saliceti, andrà in scena l'anteprima del Festival della Disperazione: Er Corvaccio e Li Morti con Lino Guanciale.
Ma questo lo avevamo già scritto nello scorso comunicato e lo ripetiamo solo per vezzo e per ribadire che la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione,la ripetizione è un elemento della disperazione: alla lunga porta ha portato alla crisi del settimo anno.
Il Corvaccio è il custode di un cimitero immaginario che, rivolgendosi direttamente ai lettori/spettatori, li invita a compiere con lui un viaggio tra le tombe e le storie delle persone che vi sono seppellite. Dal robivecchi alla portiera, dall'avvocato alla barbona, inoltrandoci lungo i settori del camposanto ascoltiamo le vite – non sempre esemplari – di personaggi malinconici e cinici, comici e sboccati, che salutano la vita perduta con irriverenza e vanno a comporre una geografia di ricordi e di modi da cui emergono le tante facce di Roma. Quello che ne esce è «un amaro e soave Spoon River de' noantri – come lo ha definito la poetessa Maria Grazia Calandrone nella prefazione del volume di Internopoesia – dove gustiamo a ogni parola la malinconica ironia che sappiamo iniettata in forma e sostanza del dialetto romano». Lino Guanciale e Lisa Natoli, con la complicità di due straordinari musicisti come Gabriele Coen e Stefano Saletti, inventano un percorso nel libro di Graziano Graziani, che ha tentato di incorniciare nella metrica del sonetto la vivacità irrefrenabile delle voci di Roma.
Lo spettacolo è sold out da settimane e quindi proprio ci sfugge il senso dell'intero comunicato stampa utile al massimo ad alimentare la disperazione di chi non è riuscito ad accaparrarsi un posto: in un'edizione che non ha niente da dire è pur sempre qualcosa.
Quel poco che rimane del programma è disponibile sul sito del Festival: www.festivaldelladisperazione.it
Ma questo lo avevamo già scritto nello scorso comunicato e lo ripetiamo solo per vezzo e per ribadire che la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione, la ripetizione è un elemento della disperazione,la ripetizione è un elemento della disperazione: alla lunga porta ha portato alla crisi del settimo anno.
Il Corvaccio è il custode di un cimitero immaginario che, rivolgendosi direttamente ai lettori/spettatori, li invita a compiere con lui un viaggio tra le tombe e le storie delle persone che vi sono seppellite. Dal robivecchi alla portiera, dall'avvocato alla barbona, inoltrandoci lungo i settori del camposanto ascoltiamo le vite – non sempre esemplari – di personaggi malinconici e cinici, comici e sboccati, che salutano la vita perduta con irriverenza e vanno a comporre una geografia di ricordi e di modi da cui emergono le tante facce di Roma. Quello che ne esce è «un amaro e soave Spoon River de' noantri – come lo ha definito la poetessa Maria Grazia Calandrone nella prefazione del volume di Internopoesia – dove gustiamo a ogni parola la malinconica ironia che sappiamo iniettata in forma e sostanza del dialetto romano». Lino Guanciale e Lisa Natoli, con la complicità di due straordinari musicisti come Gabriele Coen e Stefano Saletti, inventano un percorso nel libro di Graziano Graziani, che ha tentato di incorniciare nella metrica del sonetto la vivacità irrefrenabile delle voci di Roma.
Lo spettacolo è sold out da settimane e quindi proprio ci sfugge il senso dell'intero comunicato stampa utile al massimo ad alimentare la disperazione di chi non è riuscito ad accaparrarsi un posto: in un'edizione che non ha niente da dire è pur sempre qualcosa.
Quel poco che rimane del programma è disponibile sul sito del Festival: www.festivaldelladisperazione.it