Attualità
Andria, strage di ulivi per il gelo. Si paventa un calo della produzione del 50%
Le gelate dello scorso febbraio e marzo hanno devastato il nostro sistema olivicolo
Andria - venerdì 13 luglio 2018
17.20
L'ondata anomala di freddo di fine febbraio, ha provocato seri danni alla nostra agricoltura, tutt'ora evidente con la ripresa vegetativa delle piante.
Tali effetti devastanti hanno interessato le province Bat, Bari e Foggia, zone dove si producono le migliori cultivar dell'extra-vergine di qualità e si ottengono maggiori rese per ettaro.
Spiega Franco Guglielmi, Presidente della Cooperativa Riforma Fondiaria "I Tre Campanili e presidente dell'Asso.Pr.Oli.:" Purtroppo, a seguito del gelo che si è abbattuto sul nostro territorio nei mesi scorsi, rischiamo non solo di produrre poco olio ma di mettere in discussione anche le giornate lavorative e la nostra città. Ricordiamo, che Andria è il comune dove si assume più manodopera agricola d'Italia. Tentiamo di far fronte a queste problematiche, interpellando chi di competenza, chi ci potrebbe sostenere in questa grave situazione. Dalle istituzioni attendiamo ancora risposte esaurienti".
Infatti l'assessore regionale all'agricoltura, Leonardo Di Gioia, ha inviato una delibera al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, per ottenere un provvedimento normativo straordinario, che consenta l'accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole le quali hanno subito danni a causa di eventi calamitosi, e per le agevolazioni previste dalla legge, a favore delle colture, infrastrutture, strutture agricole ed alle produzioni zootecniche danneggiate dalle nevicate e gelate di Febbraio e Marzo ma i cui danni si sono palesati a tutto Maggio 2018.
"Andria è uno dei centri dove la produzione dell'ulivo ha raggiunto livelli eccelsi; basti pensare che circa quaranta frantoi situati nella nostra città e dintorni producono la stessa quantità di olio di quello che viene prodotto nella regione Toscana – afferma Ascanio Spagnoletti Zeuli, storico produttore olivicolo- "Per questo, molte aziende toscane sono presenti tra Minervino e Brindisi, per appropriarsi del nostro olio che oltre ad essere abbondante sul nostro territorio, presenta sostanze nutritive ed organolettiche tali da farne uno tra gli oli più richiesti al mondo. E' necessario valorizzare l'economia agricola del nostro paese e renderla sempre più visibile, magari inserendo i nostri prodotti nei menù delle scuole, negli ospedali o raccontare, la storia di questa pianta, per affinare le nostre conoscenze. Purtroppo manca ancora un vero e proprio interesse da parte del governo, e soprattutto una difesa dei prodotti agroalimentari del Mezzogiorno d'Italia, ad esempio contro l'imbarbarimento del nostro olio d'oliva che viene fuso ad altri oli di diversa origine. Una prassi che favorisce un sistema in cui si rischia di commettere irregolarità elevate; olio importato da Spagna, Turchia e Grecia e poi rivenduto come extravergine in Italia, è un fenomeno purtroppo in costante aumento."
Tali effetti devastanti hanno interessato le province Bat, Bari e Foggia, zone dove si producono le migliori cultivar dell'extra-vergine di qualità e si ottengono maggiori rese per ettaro.
Spiega Franco Guglielmi, Presidente della Cooperativa Riforma Fondiaria "I Tre Campanili e presidente dell'Asso.Pr.Oli.:" Purtroppo, a seguito del gelo che si è abbattuto sul nostro territorio nei mesi scorsi, rischiamo non solo di produrre poco olio ma di mettere in discussione anche le giornate lavorative e la nostra città. Ricordiamo, che Andria è il comune dove si assume più manodopera agricola d'Italia. Tentiamo di far fronte a queste problematiche, interpellando chi di competenza, chi ci potrebbe sostenere in questa grave situazione. Dalle istituzioni attendiamo ancora risposte esaurienti".
Infatti l'assessore regionale all'agricoltura, Leonardo Di Gioia, ha inviato una delibera al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, per ottenere un provvedimento normativo straordinario, che consenta l'accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole le quali hanno subito danni a causa di eventi calamitosi, e per le agevolazioni previste dalla legge, a favore delle colture, infrastrutture, strutture agricole ed alle produzioni zootecniche danneggiate dalle nevicate e gelate di Febbraio e Marzo ma i cui danni si sono palesati a tutto Maggio 2018.
"Andria è uno dei centri dove la produzione dell'ulivo ha raggiunto livelli eccelsi; basti pensare che circa quaranta frantoi situati nella nostra città e dintorni producono la stessa quantità di olio di quello che viene prodotto nella regione Toscana – afferma Ascanio Spagnoletti Zeuli, storico produttore olivicolo- "Per questo, molte aziende toscane sono presenti tra Minervino e Brindisi, per appropriarsi del nostro olio che oltre ad essere abbondante sul nostro territorio, presenta sostanze nutritive ed organolettiche tali da farne uno tra gli oli più richiesti al mondo. E' necessario valorizzare l'economia agricola del nostro paese e renderla sempre più visibile, magari inserendo i nostri prodotti nei menù delle scuole, negli ospedali o raccontare, la storia di questa pianta, per affinare le nostre conoscenze. Purtroppo manca ancora un vero e proprio interesse da parte del governo, e soprattutto una difesa dei prodotti agroalimentari del Mezzogiorno d'Italia, ad esempio contro l'imbarbarimento del nostro olio d'oliva che viene fuso ad altri oli di diversa origine. Una prassi che favorisce un sistema in cui si rischia di commettere irregolarità elevate; olio importato da Spagna, Turchia e Grecia e poi rivenduto come extravergine in Italia, è un fenomeno purtroppo in costante aumento."