Vita di città
Andria, prosegue la potatura dei lecci: questa volta è toccata a piazza Municipio
Purtroppo per alcuni alberi si tratta di potature di salvataggio, considerato il pessimo stato in cui si trovano
Andria - martedì 1 febbraio 2022
20.14
Stanno proseguendo in questi giorni i lavori di potatura dei lecci presenti in alcune zone centrali, come per piazza Umberto I. Purtroppo, in alcuni casi, l'intervento parrebbe più che necessario, considerato che sono numerosi i lecci ormai morenti, tanto è il seccume che riempie le chiome.
Se sia stata opportuna e che tipo di potatura si starebbe eseguendo, sono alcune delle domande ricorrenti che si stanno ponendo molti cittadini. Al di là delle varie scuole di pensiero in proposito, pare infatti che ad Andria si stia praticando una potatura atta a salvare quante più essenze dal rischio (evidente) di perderle, tanto sono rinsecchite e malandate.
Secondo alcuni è tempo che ad Andria vada ripensata non solo la tipologia degli interventi di potature da praticare per gli alberi rimasti ma iniziare ad intervenire non solo nei numerosi spazi desolatamente vuoti lasciati dagli alberi ormai periti, ma avviare una serie di interventi volti ad aumentare la dotazione del verde urbano, magari lasciando ai privati la possibilità di abbellire con nuove (ed idonee) alberature i nostri spazi pubblici.
Se sia stata opportuna e che tipo di potatura si starebbe eseguendo, sono alcune delle domande ricorrenti che si stanno ponendo molti cittadini. Al di là delle varie scuole di pensiero in proposito, pare infatti che ad Andria si stia praticando una potatura atta a salvare quante più essenze dal rischio (evidente) di perderle, tanto sono rinsecchite e malandate.
Secondo alcuni è tempo che ad Andria vada ripensata non solo la tipologia degli interventi di potature da praticare per gli alberi rimasti ma iniziare ad intervenire non solo nei numerosi spazi desolatamente vuoti lasciati dagli alberi ormai periti, ma avviare una serie di interventi volti ad aumentare la dotazione del verde urbano, magari lasciando ai privati la possibilità di abbellire con nuove (ed idonee) alberature i nostri spazi pubblici.