Enti locali
Andria nella Bat è il terzo Comune come indebitamento per l'anno 2014
Riportato da uno studio de "Il Sole 24 ore", l’indice di indebitamento per ogni città italiana
BAT - mercoledì 30 agosto 2017
7.20
Uno studio de "Il Sole 24 ore", in merito alle cifre d'indebitamento di tutti i Comuni d'Italia relativo all'anno 2014, ha riportato che la cifra d'indebitamento per il comune di Andria ammonta a 162,45€ per abitante.
Lo studio valuta, per la precisione, le entrate da prestiti iscritte in bilancio, chiamate più comunemente mutui o prestiti. Da un'analisi dei dati relativi ai Paesi della provincia Bat è emerso che il comune con il debito più alto è quello di Margherita di Savoia con 738,64€ di prestito per abitante. Segue il comune di Trinitapoli con 469,51€, a cui segue al terzo posto Andria, quello di San Ferdinando a 52,88€, Spinazzola con 20,19€ e Trani con soli 0,04€.
Sono 3mila, invece, i comuni italiani che non hanno contratto mutui o prestiti nel 2014. Nella provincia Bat tra questi vi sono il comune di Bisceglie, Barletta, Canosa di Puglia e Minervino Murge.
Nonostante non faccia parte della Bat, a conquistare la vetta della classifica dei comuni meno indebitati d'Italia è la nostra vicina Corato. Con esso anche i comuni di Capriolo (Brescia), Magenta (Milano) e Toirano (Savona) svettano in cima alla classifica, mentre il comune italiano con il debito più alto è quello di Foppolo nella Val Brembana, con oltre 18mila euro di prestito pro capite.
Il fatto che un comune abbia contratto un mutuo non è da considerare un dato negativo in quanto esso serve per finanziare opere pubbliche e creare occupazione sul territorio. Tuttavia non può essere considerato un dato positivo il non accendere affatto mutui, perché questo non significa necessariamente che il comune sia in grado di finanziare le proprie opere pubbliche senza dover ricorrere a prestiti, ma potrebbe invece significare che il comune in questione non abbia la possibilità finanziaria di accendere nuovi mutui o che sia vincolato dal rispetto del patto di stabilità.
Nonostante questa classifica stilata da "Il Sole 24 ore" possa sembrare che consideri in maniera positiva i comuni a basso indice di indebitamento e in maniera negativa gli altri, ciò che conta è la capacità finanziaria degli enti nell'assolvere i debiti contratti, qualsiasi sia la collocazione nella classifica virtuale stilata dal giornale di Confindustria.
Lo studio valuta, per la precisione, le entrate da prestiti iscritte in bilancio, chiamate più comunemente mutui o prestiti. Da un'analisi dei dati relativi ai Paesi della provincia Bat è emerso che il comune con il debito più alto è quello di Margherita di Savoia con 738,64€ di prestito per abitante. Segue il comune di Trinitapoli con 469,51€, a cui segue al terzo posto Andria, quello di San Ferdinando a 52,88€, Spinazzola con 20,19€ e Trani con soli 0,04€.
Sono 3mila, invece, i comuni italiani che non hanno contratto mutui o prestiti nel 2014. Nella provincia Bat tra questi vi sono il comune di Bisceglie, Barletta, Canosa di Puglia e Minervino Murge.
Nonostante non faccia parte della Bat, a conquistare la vetta della classifica dei comuni meno indebitati d'Italia è la nostra vicina Corato. Con esso anche i comuni di Capriolo (Brescia), Magenta (Milano) e Toirano (Savona) svettano in cima alla classifica, mentre il comune italiano con il debito più alto è quello di Foppolo nella Val Brembana, con oltre 18mila euro di prestito pro capite.
Il fatto che un comune abbia contratto un mutuo non è da considerare un dato negativo in quanto esso serve per finanziare opere pubbliche e creare occupazione sul territorio. Tuttavia non può essere considerato un dato positivo il non accendere affatto mutui, perché questo non significa necessariamente che il comune sia in grado di finanziare le proprie opere pubbliche senza dover ricorrere a prestiti, ma potrebbe invece significare che il comune in questione non abbia la possibilità finanziaria di accendere nuovi mutui o che sia vincolato dal rispetto del patto di stabilità.
Nonostante questa classifica stilata da "Il Sole 24 ore" possa sembrare che consideri in maniera positiva i comuni a basso indice di indebitamento e in maniera negativa gli altri, ciò che conta è la capacità finanziaria degli enti nell'assolvere i debiti contratti, qualsiasi sia la collocazione nella classifica virtuale stilata dal giornale di Confindustria.