Associazioni
Andria: il dramma dei cani randagi in pericolo di vita
Vittime dell’indifferenza da parte delle istituzioni. Ancora una volta, l’appello delle associazioni di volontariato
Andria - martedì 18 giugno 2019
11.54
L'associazione "Adottami col cuore - onlus" in questi giorni ha inviato una lettera di sollecitazione all' Asl/Bt e al Comune di Andria, per spingerli ad affrontare al più presto il delicato e sempre più dilagante problema del randagismo in città.
L'associazione, oltre ad esprimere la totale amarezza e delusione dettata proprio dalla prolungata e recidiva indifferenza delle istituzioni, ha voluto sottolineare il proprio operato teso alla salvaguardia degli amici a quattro zampe.
I vari interventi sui cani rinchiusi nel canile "Lillo & Lillo", molti dei quali affetti dall'ehrlichiosi (patologia derivante dalle punture di zecche, che se non curata porta alla morte dell'animale), la sistemazione presso famiglie o strutture adeguate di una quarantina di essi, perlopiù anziani e malati, appartenenti ai Comuni di Andria, Barletta e San Ferdinando di P. e il costante impegno nel trovare adozione ai cani del Canile Favullo di Brigida De Nigris (La Guardiola), con cui l'associazione collabora strettamente e in piena sintonia da lungo tempo (senza contare il notevole esborso economico che la suddetta associazione affronta per supportare il rifugio nelle cure dei cani ospiti, rifugio oramai allo stremo a causa dei mancati pagamenti da parte del Comune di Andria per il mantenimento dei cani), continuano ad essere effettuate solo congiuntamente ad altre associazioni di volontariato come "Amici di Magù – onlus" o i volontari Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) che operano sul territorio.
Infatti, proprio l'associazione "Amici di Magù – onlus" continua a sottolinearci casi urgenti come la presenza a Montegrosso di cuccioli che rischiano di non sopravvivere proprio a causa di mancate cure determinate, ancora una volta, da un "non" intervento da parte degli enti competenti oppure la segnalazione di altri cuccioli, di due mesi circa, abbandonati vicino la rotonda di via Corato.
Così come alcuni dei nostri lettori continuano a lamentarsi dell'abbandono dei nostri amici a quattro zampe nelle vie cittadine, come un cane che ormai da tre giorni staziona vicino al patume nei pressi di via Spinazzola.
Piovono appelli ma a quanto pare non riescono a scalfire quel muro di silenzio dietro cui si nascondono le istituzioni. "Gli interventi devono essere immediati perché l'indifferenza delle istituzioni sta uccidendo molti cani!" – sottolineano le associazioni di volontariato – "è urgente!! Necessitiamo di cure adeguate per la tutela e la salvaguardia degli animali e di veloci interventi di sterilizzazione atti a risolvere definitivamente il problema del randagismo. Invece ci troviamo nella più completa solitudine. E' assurdo che dinanzi ad una problema di grave entità nessuno intervenga".
Certamente l'epilogo avrebbe potuto essere ben diverso, se ci fosse stata una reale collaborazione e dialogo tra gli organi preposti e le associazioni di volontariato. Ma per ora si continua a lanciare appelli con la speranza di attirare l'attenzione di qualcuno e lo si fa non senza rammarico anzi con quel senso di rabbia e frustrazione determinate da quel fastidioso silenzio, ormai quasi scontato, delle nostre istituzioni.
L'associazione, oltre ad esprimere la totale amarezza e delusione dettata proprio dalla prolungata e recidiva indifferenza delle istituzioni, ha voluto sottolineare il proprio operato teso alla salvaguardia degli amici a quattro zampe.
I vari interventi sui cani rinchiusi nel canile "Lillo & Lillo", molti dei quali affetti dall'ehrlichiosi (patologia derivante dalle punture di zecche, che se non curata porta alla morte dell'animale), la sistemazione presso famiglie o strutture adeguate di una quarantina di essi, perlopiù anziani e malati, appartenenti ai Comuni di Andria, Barletta e San Ferdinando di P. e il costante impegno nel trovare adozione ai cani del Canile Favullo di Brigida De Nigris (La Guardiola), con cui l'associazione collabora strettamente e in piena sintonia da lungo tempo (senza contare il notevole esborso economico che la suddetta associazione affronta per supportare il rifugio nelle cure dei cani ospiti, rifugio oramai allo stremo a causa dei mancati pagamenti da parte del Comune di Andria per il mantenimento dei cani), continuano ad essere effettuate solo congiuntamente ad altre associazioni di volontariato come "Amici di Magù – onlus" o i volontari Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) che operano sul territorio.
Infatti, proprio l'associazione "Amici di Magù – onlus" continua a sottolinearci casi urgenti come la presenza a Montegrosso di cuccioli che rischiano di non sopravvivere proprio a causa di mancate cure determinate, ancora una volta, da un "non" intervento da parte degli enti competenti oppure la segnalazione di altri cuccioli, di due mesi circa, abbandonati vicino la rotonda di via Corato.
Così come alcuni dei nostri lettori continuano a lamentarsi dell'abbandono dei nostri amici a quattro zampe nelle vie cittadine, come un cane che ormai da tre giorni staziona vicino al patume nei pressi di via Spinazzola.
Piovono appelli ma a quanto pare non riescono a scalfire quel muro di silenzio dietro cui si nascondono le istituzioni. "Gli interventi devono essere immediati perché l'indifferenza delle istituzioni sta uccidendo molti cani!" – sottolineano le associazioni di volontariato – "è urgente!! Necessitiamo di cure adeguate per la tutela e la salvaguardia degli animali e di veloci interventi di sterilizzazione atti a risolvere definitivamente il problema del randagismo. Invece ci troviamo nella più completa solitudine. E' assurdo che dinanzi ad una problema di grave entità nessuno intervenga".
Certamente l'epilogo avrebbe potuto essere ben diverso, se ci fosse stata una reale collaborazione e dialogo tra gli organi preposti e le associazioni di volontariato. Ma per ora si continua a lanciare appelli con la speranza di attirare l'attenzione di qualcuno e lo si fa non senza rammarico anzi con quel senso di rabbia e frustrazione determinate da quel fastidioso silenzio, ormai quasi scontato, delle nostre istituzioni.