Commento
Andria e le colpe dei...canisti!
Il problema della conduzione dei cani in città continua a far discutere. Intervento dello storico ambientalista Nicola Montepulciano
Andria - mercoledì 23 novembre 2022
3.55
«I canisti (ovvero i fanatici della moda del cane n.d.r.) della malora ne stanno facendo di tutti i colori. Tutta Andria è piena di escrementi canini. Sono arrivati alla spudoratezza di lasciare escrementi lungo tutta via Regina Margherita, una delle strade commerciali più importanti della nostra città, con il rischio di farle perdere la bella immagine di cui gode e con la probabilità, se si continua di questo passo, di ridurne la frequentazione. Sarebbe un gran bel danno per i commercianti. Si è costretti a fare lo slalom in tutte le strade della città per evitare questi sconci. Ma non solo la città è piena: andate a vedere come è strapiena di escrementi la pineta. E ciò che irrita è la mancanza di rispetto verso quei giovanissimi che la frequentano per praticare attività sportiva servendosi di quei pochi e malridotti attrezzi ginnici che vi sono. Sono giovanissimi dovremmo proteggerli e invece li maltrattiamo e diseduchiamo, costringendoli a svolgere attività sportive fra simili porcherie. Altro che "palestra verde", di sicuro palestra di m... Stessa cosa per le aiuole della ex villa. In qualsiasi momento decida di frequentare la pineta per le erborizzazioni, i canisti li trovo sempre. Per condurre questi studi sono costretto a rimanere un pò a lungo, ogni tanto osservo il loro comportamento e mi guardano di sottecchi come a voler dire "quando se ne va"? Ora, poi, molti canisti, sentite questa, raccolgono la cacca canina ( che schifo ) e il sacchetto lo lasciano immediatamente (evidentemente fa schifo pure a loro) per strada, sperando che le macchine possano schiacciarlo. Tutti i cani di grossa taglia sono rigorosamente senza museruola. Canisti dell' accidenti ormai siete odiatissimi in città, basti leggere il numero delle visualizzazioni ad ogni articolo di protesta. Da quando nel 2017 scrissi per la prima volta un intervento dal titolo "maledetti canisti" la gente si è fatta coraggio e vi sono stati più interventi di protesta, ma, con imperterrita faccia tosta, questi barbari continuano ad insozzare la città, spalleggiati dalle associazioni caniste che mai sono intervenute per condannare il comportamento di questi incivili, mai che avessero sollecitato l' uso della museruola per i cani di grossa taglia. Ma anche gli associati, con buona probabilità, non osservano le leggi perché non vedo un sol cane padronale di grossa taglia con la museruola e vedo sempre più escrementi sparsi per la città. Dal comportamento si deduce che li amano poco perché se li amassero davvero supererebbero facilmente il senso di ripugnanza dell'escremento e lo raccoglierebbero in men che non si dica, per poi depositarlo nei tanti cestini portarifiuti. Molti ricorderanno un intervento di un cittadino per informarci che aveva aveva esposto questo avviso: "se ti sorprendo te la faccio mangiare", esasperato per ritrovare presso la sua abitazione escrementi canini. Esasperazione che porta alcuni cittadini a rilasciare bocconi avvelenati (pratica esecrabile e criminale, sia ben chiaro). Non parliamo, poi, delle aggressioni alle persone. Se dovesse succedere che per colpa di questi cagnacci, padronali o randagi che siano, un componente della mia famiglia dovesse ancora una volta essere aggredito (ne porta ancora i segni al ginocchio), finire in ospedale e poi sopportare una lunga e fastidiosa cura antirabbica preceduta, ancora, da un iniezione antitetanica, ricorrerò a tutte le aziono civili e penali nei confronti di queste persone. Ora basta. Non ho mai visto fino ad oggi un agente della Polizia locale, appioppare una multa a questi signori; eppure è facile sorprenderli in difetto, come per es., in pineta, che, come ho detto, la frequentano in tutte le ore, quasi la stessa cosa per la ex-villa, e lasciano liberi i cani. Ci sarebbe di che rimpinguare le casse comunali. Tutte le aiuole della città ,e non solo, sono un cesso per cani. Allora si interverrà quando succederà una tragedia».