Sacrario caduti bari
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Ancri, omaggio ai Caduti d'Oltremare del Sacrario di Bari

Presente anche la delegazione della sesta provincia

Le Delegazioni pugliesi dell'Ancri (Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana), domenica scorsa hanno reso gli onori alle spoglie dei circa 75.000 italiani Caduti in terra straniera, seppelliti presso il Sacrario dei Caduti d'Oltremare di Bari.

L'Associazione, che conta circa 1.000 iscritti, è già rappresentata in diciotto Regioni d'Italia e in sette Delegazioni Estere (Argentina, Germania, Libano, Malta, Spagna e Germania e Usa) attraverso i suoi delegati, ha voluto rendere gli onori ai Caduti italiani che riposano nel capoluogo barese, il più grande Sacrario dopo quello di Redipuglia. All'iniziativa del Presidente regionale dell'ANCRI, Giovanni Porcaro, d'intesa con la Presidenza nazionale del sodalizio hanno partecipato delegazioni provenienti dalle sei province pugliesi. Tra questi Nunzio Cafagna delegato Provinciale Bat, Giacinto Panebianco delegato Provinciale di Bari, Aurelio Vietri delegato Provinciale della Capitanata, Gianni Porcaro nella veste di Pres. reg., delegazione dell'Associazione Caduti e dispersi in guerra Arma Aeronautica. A fare gli onori di casa il Ten. Col. Donato Marasco, Direttore del Sacrario Caduti d'Oltremare.

Il momento solenne della visita è stato quello della deposizione di una corona d'alloro, l'esecuzione del "Silenzio d'Ordinanza" e dell'Inno Nazionale nei pressi dell'altare del Sacrario. E' quindi seguita una Santa messa in ricordo di tutti i Caduti. Al termine una visita guidata all'interno della struttura con visione delle armi in uso durante il II conflitto mondiale, la visione di documenti e filmati originali. Particolarmente numerose le delegazioni di Corato, Andria, Bisceglie, Spinazzola, Bitonto, Lecce e Brindisi. Il Sacrario di Bari, aperto dal 10 dicembre 1967 dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, è stato commissionato dal Ministero della Difesa. La struttura ospita le spoglie di circa 75.000 militari e civili italiani Caduti in terra straniera, negli anni che vanno dal 1940 al 1945, riportati in Patria a seguito della dismissione dei cimiteri di guerra, costruiti a suo tempo nei territori stranieri. Il complesso non solo custodisce le spoglie dei militari, 40.000 dei quali ignoti, ma è anche sede del museo dei cimeli di guerra, appartenenti appunto alle truppe italiane di quel periodo. I resti, provengono dai territori ove operarono le truppe italiane durante la prima e la seconda guerra mondiale: Balcani, Africa settentrionale e Orientale, Mediterraneo. All'interno sono stati sistemati anche i resti di militari e civili deceduti in campi di concentramento o di lavoro dell'est Europa.
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