Vita di città
Ancora un nulla di fatto per il "largo della discordia"
Installate fioriere e paletti da parte dei residenti delle case tra viale Venezia Giulia e via Perugia
Andria - lunedì 15 ottobre 2018
10.00
Purtroppo è ancora in alto mare la vicenda del "largo della discordia", la zona delle abitazioni ex popolari situata tra viale Venezia Giulia e via Perugia, che da ormai alcuni anni attende di vedere risolta la questione se sia un'area privata o pubblica.
Nei mesi scorsi numerose sono state le proteste dei residenti che chiedevano al Comune che finalmente nella zona tornasse la tranquillità, perché col tempo quell'area era diventata un parcheggio pubblico, dove tutti lasciavano la propria autovettura (anche in maniera disordinata), soprattutto da quando nella zona erano state apposte le strisce blu dell' area di parcheggio a pagamento.
Iniziamo col dire che è vero che si tratta di un'area privata ma che questa è ad uso pubblico e pertanto non può escludersi che terzi possano attraversarla o utilizzarla, a piedi o con la propria autovettura. Ed il motivo del contendere risiede proprio su questa particolare interpretazione.
I residenti delle case che affacciano su questa piazzetta, come dicevamo ex alloggi di edilizia popolare pubblica, non ci stavano più a veder giungere in quest'area tante autovetture che hanno privato questa zona della sua originaria tranquillità, tanto da chiedere più volte l'intervento di Palazzo di Città.
Al momento l'area è stata delimitata da paletti e da fioriere, ma purtroppo la questione non è stata assolutamente risolta, anche se nei giorni scorsi qualche residente si era affrettato a farci sapere che tutto era stato definito, naturalmente a proprio vantaggio.
Stando a ciò che raccontavano, "la piazzetta con l'avvio della sosta a pagamento, era diventata un parcheggio gratis". La conseguenza è che per le loro auto non c'era mai posto. Ma ancor di più l'aria è diventata irrespirabile per il continuo via vai di mezzi. Essi, quindi chiedevano che lo spazio venisse delimitato e che vi fosse un cartello con su scritto "divieto per i non residenti" perché sostenevano il largo fosse "una zona di loro proprietà".
In passato vi è stata anche una raccolta firme e diverse segnalazioni al Comune ma al momento, come dicevamo la situazione non è stata affatto risolta, in quanto si tratta sì di un'area privata ma ad uso pubblico, con tutte le conseguenze del caso.
Nei mesi scorsi numerose sono state le proteste dei residenti che chiedevano al Comune che finalmente nella zona tornasse la tranquillità, perché col tempo quell'area era diventata un parcheggio pubblico, dove tutti lasciavano la propria autovettura (anche in maniera disordinata), soprattutto da quando nella zona erano state apposte le strisce blu dell' area di parcheggio a pagamento.
Iniziamo col dire che è vero che si tratta di un'area privata ma che questa è ad uso pubblico e pertanto non può escludersi che terzi possano attraversarla o utilizzarla, a piedi o con la propria autovettura. Ed il motivo del contendere risiede proprio su questa particolare interpretazione.
I residenti delle case che affacciano su questa piazzetta, come dicevamo ex alloggi di edilizia popolare pubblica, non ci stavano più a veder giungere in quest'area tante autovetture che hanno privato questa zona della sua originaria tranquillità, tanto da chiedere più volte l'intervento di Palazzo di Città.
Al momento l'area è stata delimitata da paletti e da fioriere, ma purtroppo la questione non è stata assolutamente risolta, anche se nei giorni scorsi qualche residente si era affrettato a farci sapere che tutto era stato definito, naturalmente a proprio vantaggio.
Stando a ciò che raccontavano, "la piazzetta con l'avvio della sosta a pagamento, era diventata un parcheggio gratis". La conseguenza è che per le loro auto non c'era mai posto. Ma ancor di più l'aria è diventata irrespirabile per il continuo via vai di mezzi. Essi, quindi chiedevano che lo spazio venisse delimitato e che vi fosse un cartello con su scritto "divieto per i non residenti" perché sostenevano il largo fosse "una zona di loro proprietà".
In passato vi è stata anche una raccolta firme e diverse segnalazioni al Comune ma al momento, come dicevamo la situazione non è stata affatto risolta, in quanto si tratta sì di un'area privata ma ad uso pubblico, con tutte le conseguenze del caso.