Territorio
Anche gli olivicoltori di Andria partecipano alla mobilitazione regionale circa la modifica della PAC
Le maggiori associazioni dei produttori olivicoli di tutte le province pugliesi hanno convocato un incontro sul tema
Puglia - lunedì 19 giugno 2023
10.29
"Riuniremo a Bari gli olivicoltori di tutta la Puglia. Questa PAC non va bene. Bisogna porre rimedio a 20 anni di distrazione della Politica Agricola Comunitaria che ha danneggiato l'olivicoltura italiana e, in particolare, quella pugliese che ne rappresenta quasi il 50%. Presenteremo le nostre proposte, rivolgendoci al Ministero dell'Agricoltura e alla Regione Puglia affinché prendano in mano il dossier e facciano tutto quanto è in loro potere per cambiare questo stato di cose. Non dovesse bastare, siamo pronti a una mobilitazione totale, fino al possibile ricorso alla Corte di Giustizia Europea".
É questa la posizione espressa unitariamente, in modo compatto e determinato, dalle cinque maggiori organizzazioni dei produttori olivicoli di tutta la Puglia.
Con la nuova Politica Agricola Comunitaria, e in virtù di un peggioramento progressivo e costante nelle ultime due decadi, gli olivicoltori pugliesi hanno perso il 66% delle risorse un tempo destinate a sostenere e rafforzare una filiera fondamentale del comparto primario italiano e mondiale. Per questo motivo oggi, lunedì 19 giugno 2023, a Bari presso l'hotel Majesty, alle ore 16.30, le maggiori associazioni dei produttori olivicoli di tutte le province pugliesi hanno convocato un incontro sul "Disastro PAC: prospettive per una nuova riforma del settore olivicolo".
Ci saranno tutti: l'APO Associazione Provinciale Olivicoltori di Foggia; l'APOL, Associazione Produttori Olivicoli di Lecce; Oliveti Terra di Bari; Terre di Ulivi; Assoproli e Società Cooperativa Agricola APROLI Bari. Una nutrita delegazione di Andria parteciperà alla manifestazione.
CAMBIARE LA PAC. Sono 5 i punti-proposta della piattaforma di rivendicazione degli olivicoltori pugliesi: dalle modifiche agli eco-sistemi a quelle inerenti al sostegno accoppiato al reddito. All'interno della piattaforma di rivendicazione, un elemento prioritario sono le deroghe e gli interventi che spettano alla Regione Puglia, che dovrà farsi carico del dossier in tempi rapidi, entro la fine di giugno, facendosi portavoce dei propri olivicoltori. E dovrà essere l'assessore Donato Pentassuglia a seguire direttamente la questione, senza deleghe, in modo da dare tempestività ed efficacia alle azioni da intraprendere.
DISASTRO PAC. Negli ultimi 20 anni, e con la nuova PAC la situazione è ulteriormente peggiorata, l'Europa ha scelto di ridurre drasticamente i sostegni e le risorse un tempo destinati a una coltura intensiva come l'olivo, dirottando gli aiuti sulle colture estensive. "Gli olivicoltori pugliesi esprimono una forte preoccupazione su efficacia, equità e applicabilità degli interventi contenuti nel Piano strategico della PAC per il quinquennio 2023-2027", spiegano all'unisono le associazioni dei produttori olivicoli pugliesi. "Per questo rivolgiamo al Ministero dell'Agricoltura e alla Regione Puglia un accorato appello, chiedendo l'introduzione di modifiche e di deroghe, tali da migliorare e rendere fruibili le politiche di sostegno a favore del settore.
Così come sono stati concepiti gli eco-schemi, il sostegno accoppiato al reddito e il Fondo AgriCat generano criticità dal punto di vista operativo e comportano pesanti conseguenze negative".
LE PROPOSTE. Al forum regionale dell'olivicoltura pugliese, gli olivicoltori di tutta la Puglia, compattamente, presenteranno delle proposte puntuali e articolate per dare ai decisori istituzionali la possibilità di modificare i punti più controversi e dannosi del Piano strategico della PAC 2023-2027. La Puglia rappresenta quasi il 50% dell'intera olivicoltura italiana. In termini quantitativi, qualitativi e occupazionali, il settore olivicolo pugliese è forza identitaria, culturale ed economica trainante per tutto il comparto primario, oltre a essere uno dei punti di forza del made in Italy nel mondo. Si tratta, dunque, di un patrimonio di primaria importanza e di primissimo livello, di cui la nuova PAC, Politica Agricola Comunitaria, non tiene sufficientemente conto, anche e soprattutto alla luce delle estreme difficoltà affrontate in questi anni da olivicoltori e frantoiani, in special modo proprio da quelli pugliesi. La Puglia, in questo senso, è anche uno dei più estesi "laboratori" a cielo aperto del mondo per capire come affrontare problematiche epocali come gli effetti dei cambiamenti climatici, l'introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali, ricerca-prevenzione e cura di gravi fitopatologie come la Xylella.
É questa la posizione espressa unitariamente, in modo compatto e determinato, dalle cinque maggiori organizzazioni dei produttori olivicoli di tutta la Puglia.
Con la nuova Politica Agricola Comunitaria, e in virtù di un peggioramento progressivo e costante nelle ultime due decadi, gli olivicoltori pugliesi hanno perso il 66% delle risorse un tempo destinate a sostenere e rafforzare una filiera fondamentale del comparto primario italiano e mondiale. Per questo motivo oggi, lunedì 19 giugno 2023, a Bari presso l'hotel Majesty, alle ore 16.30, le maggiori associazioni dei produttori olivicoli di tutte le province pugliesi hanno convocato un incontro sul "Disastro PAC: prospettive per una nuova riforma del settore olivicolo".
Ci saranno tutti: l'APO Associazione Provinciale Olivicoltori di Foggia; l'APOL, Associazione Produttori Olivicoli di Lecce; Oliveti Terra di Bari; Terre di Ulivi; Assoproli e Società Cooperativa Agricola APROLI Bari. Una nutrita delegazione di Andria parteciperà alla manifestazione.
CAMBIARE LA PAC. Sono 5 i punti-proposta della piattaforma di rivendicazione degli olivicoltori pugliesi: dalle modifiche agli eco-sistemi a quelle inerenti al sostegno accoppiato al reddito. All'interno della piattaforma di rivendicazione, un elemento prioritario sono le deroghe e gli interventi che spettano alla Regione Puglia, che dovrà farsi carico del dossier in tempi rapidi, entro la fine di giugno, facendosi portavoce dei propri olivicoltori. E dovrà essere l'assessore Donato Pentassuglia a seguire direttamente la questione, senza deleghe, in modo da dare tempestività ed efficacia alle azioni da intraprendere.
DISASTRO PAC. Negli ultimi 20 anni, e con la nuova PAC la situazione è ulteriormente peggiorata, l'Europa ha scelto di ridurre drasticamente i sostegni e le risorse un tempo destinati a una coltura intensiva come l'olivo, dirottando gli aiuti sulle colture estensive. "Gli olivicoltori pugliesi esprimono una forte preoccupazione su efficacia, equità e applicabilità degli interventi contenuti nel Piano strategico della PAC per il quinquennio 2023-2027", spiegano all'unisono le associazioni dei produttori olivicoli pugliesi. "Per questo rivolgiamo al Ministero dell'Agricoltura e alla Regione Puglia un accorato appello, chiedendo l'introduzione di modifiche e di deroghe, tali da migliorare e rendere fruibili le politiche di sostegno a favore del settore.
Così come sono stati concepiti gli eco-schemi, il sostegno accoppiato al reddito e il Fondo AgriCat generano criticità dal punto di vista operativo e comportano pesanti conseguenze negative".
LE PROPOSTE. Al forum regionale dell'olivicoltura pugliese, gli olivicoltori di tutta la Puglia, compattamente, presenteranno delle proposte puntuali e articolate per dare ai decisori istituzionali la possibilità di modificare i punti più controversi e dannosi del Piano strategico della PAC 2023-2027. La Puglia rappresenta quasi il 50% dell'intera olivicoltura italiana. In termini quantitativi, qualitativi e occupazionali, il settore olivicolo pugliese è forza identitaria, culturale ed economica trainante per tutto il comparto primario, oltre a essere uno dei punti di forza del made in Italy nel mondo. Si tratta, dunque, di un patrimonio di primaria importanza e di primissimo livello, di cui la nuova PAC, Politica Agricola Comunitaria, non tiene sufficientemente conto, anche e soprattutto alla luce delle estreme difficoltà affrontate in questi anni da olivicoltori e frantoiani, in special modo proprio da quelli pugliesi. La Puglia, in questo senso, è anche uno dei più estesi "laboratori" a cielo aperto del mondo per capire come affrontare problematiche epocali come gli effetti dei cambiamenti climatici, l'introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali, ricerca-prevenzione e cura di gravi fitopatologie come la Xylella.