Luigi Lauriola
Luigi Lauriola
Territorio

​Ammortizzatori in deroga, la Filctem lancia l’allarme: «Sbloccare subito pagamenti»

Mobilità e cig: pagamenti fermi a giugno dello scorso anno. Il sindacato lancia un appello alle istituzioni.

«Indennità per la mobilità e per la cig, la cassa integrazione guadagni, in deroga ferme a giugno 2013: otto lunghi mesi in cui i lavoratori licenziati e cassintegrati non percepiscono un solo centesimo del reddito sostitutivo della retribuzione o dell'integrazione salariale che invece gli spetta». La denuncia è della Filctem Cgil, la Federazione dei lavoratori del settore chimico, tessile, dell'energia e delle manifatture delle Province di Barletta – Andria – Trani e Foggia.

«Mentre i numeri della crisi peggiorano giorno dopo giorno, i lavoratori – spiegano dalla segreteria della Filctem Cgil Bat/Foggia – sono disorientati perché non riescono a ricevere risposte né dalla Regione Puglia e neanche dall'Inps, l'istituto nazionale di previdenza sociale. In questo scenario la loro rabbia si riversa in ultima istanza sul sindacato: vengono nelle nostre sedi per rivendicare giustamente ciò che gli spetta, ovvero un reddito con cui poter mettere un piatto sulla tavola. Sfidiamo chiunque a stare al loro posto con bollette e mutui da pagare e non un euro per poter far fronte agli impegni quotidiani, non a cose straordinarie ma alla gestione ordinaria della vita di tutti i giorni».

La Filctem Cgil Bat/Foggia si appella alla Regione Puglia e all'Inps affinchè «nel più breve tempo possibile si possa sbloccare la situazione e possano essere messe a disposizione le risorse per fronteggiare questa autentica emergenza». L'allarme è stato lanciato durante il I congresso della Filctem Cgil Bat/Foggia che si è celebrato a Barletta nei giorni scorsi nel quale è stato eletto il segretario generale, Luigi Lauriola. Durante l'assemblea si è ribadito come i due territori siano a rischio depressione e desertificazione industriale, un'emergenza dovuta soprattutto a scelte di delocalizzazione produttiva da parte delle industrie del tessile e del calzaturiero ed alle difficoltà che le aziende italiane sono costrette a fronteggiare a causa del costo eccessivo dell'energia elettrica e del gas. Dal dibattito è emerso come sia ormai più che mai necessario portare la discussione in tavoli nazionali per aver una cassa di risonanza degna di nota.
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