Politica
Amministrative 2015: in campo ci sarà Leonardo Bianchino
Il Presidente di Libertà è Partecipazione nella corsa a Palazzo di Città
Andria - martedì 6 gennaio 2015
9.34
La macchina elettorale per le prossime elezioni comunali di Andria 2015 è in pieno movimento ed ecco un'altra possibile candidatura arrivare dall'associazionismo andriese con Leonardo Bianchino dell'Associazione "Libertà è Partecipazione". Nell'ultima riunione, il Consiglio Direttivo ha avanzato la richiesta di candidatura proprio al Presidente Bianchino di candidarsi alla carica di primo cittadino della città di Andria nelle prossime elezioni.
La replica a stretto giro: «Sono grato e riconoscente a tutti gli amici del Consiglio per la fiducia accordatami ed in verità devo ammettere che non escludo di arrivare ad assumere tale decisione in quanto credo e sono convinto che il cambiamento che questa città attende dopo decenni di governo, di destra e di sinistra, con molti punti oscuri vada accompagnato verso una realizzazione ancora neppure sfiorata. Più che cambiamento sinora abbiamo solo assistito a trasformismi e basta vedere le Liste presentate nel 2010 e le appartenenze politiche di oggi nel consiglio comunale per toccare con mano quanto da me affermato senza pregiudizio e senza giudizi di valore ma solo di fatto. Andria merita di più, molto di più ed è perciò che mi auguro che la sfida veda protagonisti soggetti, donne e uomini, seriamente e palesemente fuori dal giro».
Poi l'idea di città: «Vorrei una città - ha detto Bianchino - dove la Politica premi e guardi alle idee e non alle appartenenze; dove i Politici siano giudicati per quello che fanno e non per quello che "danno"; dove i giovani in Consiglio Comunale siano portatori di nuovi interessi comuni e generali e non inutili e servili alzamani giusti per ogni occasione; immagino un'Amministrazione Locale dove ciascun esponente eletto dal Popolo dia conto del suo operato e non sia inutile strumento nelle mani di abili manovratori; sogno una città fatta di persone dove le opportunità siano per tutti e non solo per gli aderenti ai vari Clan; vorrei una Società Civile impegnata e veramente partecipe dove ognuno senta la responsabilità di essere artefice del proprio futuro e senta su di sé la responsabilità di avere in pugno anche il futuro dei propri figli e nipoti. Quello che si appresta ad ultimare il suo mandato è stato il Consiglio più giovane della storia e soprattutto il più rinnovato ma solo dal punto di vista anagrafico e a distanza di tanti anni si può tranquillamente affermare che non basta avere un Consiglio formato da giovani e da soggetti nuovi alla politica per averne beneficio. A nulla servono quindi le nuove persone se poi questa novità non si trasforma in capacità di azione e soprattutto di positivo condizionamento del "sistema"».
Ma resta ancora un forse: «Se deciderò di continuare il mio impegno civico anche in politica dipenderà da molti fattori - ha detto lo stesso Bianchino - innanzitutto dalla consapevolezza di essere realmente in grado di cambiare le cose. Se invece a prevalere saranno ancora gli inciuci allora preferisco continuare a dare il mio contributo come ho sempre fatto, continuando a fidarmi di chi mi sta accanto e mi conosce bene. Non sprecherò il mio tempo per chi non lo merita; vorrei accarezzare anche il dissenso ed accogliere tra le braccia anche la voce di chi non ha voce ed ha deciso di abbandonare l'esercizio democratico del voto. Se le condizioni saranno queste, non escludo nulla».
La replica a stretto giro: «Sono grato e riconoscente a tutti gli amici del Consiglio per la fiducia accordatami ed in verità devo ammettere che non escludo di arrivare ad assumere tale decisione in quanto credo e sono convinto che il cambiamento che questa città attende dopo decenni di governo, di destra e di sinistra, con molti punti oscuri vada accompagnato verso una realizzazione ancora neppure sfiorata. Più che cambiamento sinora abbiamo solo assistito a trasformismi e basta vedere le Liste presentate nel 2010 e le appartenenze politiche di oggi nel consiglio comunale per toccare con mano quanto da me affermato senza pregiudizio e senza giudizi di valore ma solo di fatto. Andria merita di più, molto di più ed è perciò che mi auguro che la sfida veda protagonisti soggetti, donne e uomini, seriamente e palesemente fuori dal giro».
Poi l'idea di città: «Vorrei una città - ha detto Bianchino - dove la Politica premi e guardi alle idee e non alle appartenenze; dove i Politici siano giudicati per quello che fanno e non per quello che "danno"; dove i giovani in Consiglio Comunale siano portatori di nuovi interessi comuni e generali e non inutili e servili alzamani giusti per ogni occasione; immagino un'Amministrazione Locale dove ciascun esponente eletto dal Popolo dia conto del suo operato e non sia inutile strumento nelle mani di abili manovratori; sogno una città fatta di persone dove le opportunità siano per tutti e non solo per gli aderenti ai vari Clan; vorrei una Società Civile impegnata e veramente partecipe dove ognuno senta la responsabilità di essere artefice del proprio futuro e senta su di sé la responsabilità di avere in pugno anche il futuro dei propri figli e nipoti. Quello che si appresta ad ultimare il suo mandato è stato il Consiglio più giovane della storia e soprattutto il più rinnovato ma solo dal punto di vista anagrafico e a distanza di tanti anni si può tranquillamente affermare che non basta avere un Consiglio formato da giovani e da soggetti nuovi alla politica per averne beneficio. A nulla servono quindi le nuove persone se poi questa novità non si trasforma in capacità di azione e soprattutto di positivo condizionamento del "sistema"».
Ma resta ancora un forse: «Se deciderò di continuare il mio impegno civico anche in politica dipenderà da molti fattori - ha detto lo stesso Bianchino - innanzitutto dalla consapevolezza di essere realmente in grado di cambiare le cose. Se invece a prevalere saranno ancora gli inciuci allora preferisco continuare a dare il mio contributo come ho sempre fatto, continuando a fidarmi di chi mi sta accanto e mi conosce bene. Non sprecherò il mio tempo per chi non lo merita; vorrei accarezzare anche il dissenso ed accogliere tra le braccia anche la voce di chi non ha voce ed ha deciso di abbandonare l'esercizio democratico del voto. Se le condizioni saranno queste, non escludo nulla».