Politica
Amministrative 2015, centrodestra: «Cinque anni concreti»
A fine mandato analisi dei partiti di maggioranza pro Giorgino
Andria - martedì 20 gennaio 2015
Sono tutti i partiti di maggioranza a far quadrato attorno al mandato amministrativo in via di chiusura dell'uscente Nicola Giorgino. Anche se non si sa ancora quale sarà il futuro candidato Sindaco, il centrodestra con Forza Italia, Andria 2010, Alleanza per Andria, Andria Possibile, Nuovo Centro Destra, Movimento Schittulli e Nuova Generazione, traccia un bilancio di cinque anni al governo della Città: «In questi cinque anni è nato e si è sviluppato un movimento controcorrente che ha segnato una forte differenza ed una chiara discontinuità con quanto era accaduto nei 10 anni precedenti al 2010, quando Andria era governata da una classe politica stantia, stagnante e incapace di rinnovarsi - scrivono i partiti di centrodestra - Un cambiamento vigoroso ed energico. Sono stati, così, aggrediti temi di grande complessità, temi che per troppo tempo erano stati completamente dimenticati e sottaciuti per colpa di beghe politiche interne che bloccavano lo sviluppo della nostra Città».
E poi un elenco di cose realizzate: «Così sono nate storie nuove come quelle dei primi ragazzi che finalmente avevano la possibilità di trovare una linea wi-fi aperta e gratuita nella propria città - scrivono - o una biblioteca pubblica nuova, aperta, funzionante e capace di accogliere il loro desiderio di conoscenza. Così sono nate le aree pedonali chiuse al traffico, perchè ridurre le immissioni inquinanti significa tutelare la salute di tutti noi ma anche significa provare a guardare la città da un punto di vista nuovo senza perdere neanche un frammento di questa bellezza che ci circonda. Così abbiamo pensato ad una raccolta differenziata che portasse Andria ad essere una comunità da esempio per le altre città perché la cultura dell'ambiente non fosse declamata solo a parole ma si concretizzasse nei fatti e nella vita di tutti i giorni. Così abbiamo immaginato e cantierizzato opere e infrastrutture necessarie che potessero costituire quell'architrave solido attorno a cui far sviluppare creatività, innovazione ed economia».
Tra le opere quelle ricordate con maggiore enfasi vi sono i vari cantieri del centro storico: «L'Officina San Domenico nel cuore del nostro centro storico, l'ex Macello Comunale come centro d'arte e cultura, la Villa Comunale restituita alla propria città come polmone verde senza barriere. Senza dimenticare Piazza Duomo che da disordinato parcheggio è stata invece restituita alla città in uno scenario che vede nella Cattedrale il luogo simbolo di una cultura religiosa e popolare fortemente presente. Ed un centro storico, finalmente cuore pulsante della città, rivalutato e con decine di locali presenti che hanno dato vita anche ad un nuovo importante indotto socio-economico. Ma anche l'area mercatale, dove poter conferire dignità al lavoro di chi da anni opera in questo settore e potrà finalmente usufruire di un'area attrezzata e perfettamente connessa con la città. Il nuovo asilo comunale, perchè crediamo che non può esistere futuro se oggi non si investe sui bambini e sul miglioramento della loro vita; sulla diffusione dell'istruzione in ogni angolo della nostra Città».
Per chiudere l'affondo sulle opposizioni: «E' un peccato - scrivono - che le opposizioni presenti in città non riconoscano l'importanza di questi traguardi raggiunti. Questi, non sono traguardi di questa o quella classe politica, ma sono miglioramenti tangibili per la vita di tutti i cittadini. Sarebbe costruttivo e bello confrontarsi facendo a gara per come progettare la città del futuro anziché screditare, a prescindere ed in modo strumentale, l'operato di chi ha amministrato. Il cambiamento di questa città, lo sforzo fatto con sguardo lungo per investire in importanti opere che miglioreranno la nostra comunità oggi e nei prossimi anni. Da un lato c'è il buio di una classe politica incapace ancora oggi di trovare unità, incapace di fare sintesi, incapace di rinnovare volti e proposte, incapace di accordarsi per il bene della Città di Andria. Dall'altro lato c'è la luce. La luce di chi in questi cinque anni ha provato a mettere in campo scelte concrete, a modificare vecchie logiche. Di chi ha provato, prova e proverà sempre a rispondere prontamente e con fatti concreti alle esigenze di tutti i cittadini. Certamente con la possibilità di sbagliare ma, lo sappiamo, sbaglia chi le cose prova a farle, chi si mette in gioco e non si tira indietro. Noi crediamo, invece, sia meglio vivere la politica dal basso, con chi vuole materialmente mettersi al servizio della comunità per realizzare e costruire. Andria, certamente, non può tornare indietro. Andria, per questo, non si ferma».
E poi un elenco di cose realizzate: «Così sono nate storie nuove come quelle dei primi ragazzi che finalmente avevano la possibilità di trovare una linea wi-fi aperta e gratuita nella propria città - scrivono - o una biblioteca pubblica nuova, aperta, funzionante e capace di accogliere il loro desiderio di conoscenza. Così sono nate le aree pedonali chiuse al traffico, perchè ridurre le immissioni inquinanti significa tutelare la salute di tutti noi ma anche significa provare a guardare la città da un punto di vista nuovo senza perdere neanche un frammento di questa bellezza che ci circonda. Così abbiamo pensato ad una raccolta differenziata che portasse Andria ad essere una comunità da esempio per le altre città perché la cultura dell'ambiente non fosse declamata solo a parole ma si concretizzasse nei fatti e nella vita di tutti i giorni. Così abbiamo immaginato e cantierizzato opere e infrastrutture necessarie che potessero costituire quell'architrave solido attorno a cui far sviluppare creatività, innovazione ed economia».
Tra le opere quelle ricordate con maggiore enfasi vi sono i vari cantieri del centro storico: «L'Officina San Domenico nel cuore del nostro centro storico, l'ex Macello Comunale come centro d'arte e cultura, la Villa Comunale restituita alla propria città come polmone verde senza barriere. Senza dimenticare Piazza Duomo che da disordinato parcheggio è stata invece restituita alla città in uno scenario che vede nella Cattedrale il luogo simbolo di una cultura religiosa e popolare fortemente presente. Ed un centro storico, finalmente cuore pulsante della città, rivalutato e con decine di locali presenti che hanno dato vita anche ad un nuovo importante indotto socio-economico. Ma anche l'area mercatale, dove poter conferire dignità al lavoro di chi da anni opera in questo settore e potrà finalmente usufruire di un'area attrezzata e perfettamente connessa con la città. Il nuovo asilo comunale, perchè crediamo che non può esistere futuro se oggi non si investe sui bambini e sul miglioramento della loro vita; sulla diffusione dell'istruzione in ogni angolo della nostra Città».
Per chiudere l'affondo sulle opposizioni: «E' un peccato - scrivono - che le opposizioni presenti in città non riconoscano l'importanza di questi traguardi raggiunti. Questi, non sono traguardi di questa o quella classe politica, ma sono miglioramenti tangibili per la vita di tutti i cittadini. Sarebbe costruttivo e bello confrontarsi facendo a gara per come progettare la città del futuro anziché screditare, a prescindere ed in modo strumentale, l'operato di chi ha amministrato. Il cambiamento di questa città, lo sforzo fatto con sguardo lungo per investire in importanti opere che miglioreranno la nostra comunità oggi e nei prossimi anni. Da un lato c'è il buio di una classe politica incapace ancora oggi di trovare unità, incapace di fare sintesi, incapace di rinnovare volti e proposte, incapace di accordarsi per il bene della Città di Andria. Dall'altro lato c'è la luce. La luce di chi in questi cinque anni ha provato a mettere in campo scelte concrete, a modificare vecchie logiche. Di chi ha provato, prova e proverà sempre a rispondere prontamente e con fatti concreti alle esigenze di tutti i cittadini. Certamente con la possibilità di sbagliare ma, lo sappiamo, sbaglia chi le cose prova a farle, chi si mette in gioco e non si tira indietro. Noi crediamo, invece, sia meglio vivere la politica dal basso, con chi vuole materialmente mettersi al servizio della comunità per realizzare e costruire. Andria, certamente, non può tornare indietro. Andria, per questo, non si ferma».