Cronaca
Amet Trani, 3 arresti per un bando "concordato": un andriese coinvolto
Alla base delle indagini l’appalto di un software per la distribuzione e vendita di energia. La denuncia partita dall’ex ad, Ninni De Toma, dopo un articolo comparso su un quotidiano nazionale
Andria - lunedì 20 maggio 2013
11.59
Nella mattinata odierna il personale del commissariato di Polizia di Trani, in collaborazione con quello della Digos di Firenze e di Grosseto, ha eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di Ivo Moretto (40 anni, andriese residente a Trani e responsabile dello sviluppo del mercato elettrico dell'Amet), Nicola De Fano (barese, 57 anni, ingegnere elettronico) e Massimo Vannucci (grossetano, 62 anni, ingegnere e socio della Terranova più di Firenze).
La vicenda che ha portato ai 3 arresti nasce il 19 aprile del 2012 dall'emanazione di un bando di gara da parte di Amet avente ad oggetto l'appalto per la fornitura e l'avviamento in esercizio del sistema informativo delle attività tecniche e commerciali per la distribuzione e vendita di energia elettrica per un importo di 725mila euro.
I fatti. Per la predisposizione del bando e del relativo capitolato, il 25 maggio 2011, era stato designato, dal presidente pro tempore dell'azienda, Ninni De Toma, quale consulente tecnico, Nicola De Fano, mentre come responsabile del procedimento veniva nominato Ivo Moretto. Il 6 giugno del 2012 su un quotidiano nazionale veniva pubblicato un articolo nel quale si evidenziavano delle anomalie sul bando in questione: il bando di Amet era quasi uguale a quello pubblico circa due settimane dopo dalla Sel SpA di Bolzano per una fornitura analoga e per un importo di 370mila euro. In più, nel capitolato di gara, scaricato sul sito di Amet, era possibile leggere le proprietà del documento di gara, tra cui il nome dell'autrice (E.C.) che risultava essere product manager della Terranova più, società interessata alla partecipazione sia della gara bandita da Amet che della gara bandita a Bolzano. Misteriosamente, dopo la denuncia dell'anomalia, la pagina internet dove era scaricabile il bando di Amet diventò inaccessibile. Motivi a sufficienza, questi, per indurre Ninni De Toma a presentare un esposto denuncia in procura con cui si chiedeva di espletare indagini e di promuovere azioni penali nei confronti dei responsabili.
La procura per questo compito ha investito il commissariato di Polizia di Trani, la cui meticolosa attività di indagine (consistita in acquisizioni di documenti, indagini telefoniche e telematiche e perquisizioni informatiche) ha consentito di raccogliere elementi comprovanti la condotta illecita dei 3 soggetti. Nello specifico, gli agenti di Polizia di Trani hanno accertato che alcune cartelle digitali relative al bando di gara, in possesso di Amet, erano a firma di una dipendente della Terranova più, ossia di E.C., autrice di quei testi. L'analisi delle mail trasmesse e ricevute da Ivo Moretto, responsabile del procedimento per Amet, evidenziava assidui e continui contatti con Nicola De Fano, incaricato di redigere per Amet il bando ed il relativo capitolato. In questo scambio di mail erano coinvolti anche due rappresentanti della Terranova più: D.D.C. e Massimo Vannucci (quest'ultimo con maggiore frequenza).
Le indagini evidenziavano come il testo del bando di gara ed il relativo capitolato speciale dell'appalto, anziché essere predisposti da Nicola De Fano nell'esclusivo interesse di Amet erano stati predisposti, con la connivenza di Ivo Moretto, nell'interesse di Massimo Vannucci e quindi della Terranova più. Le Polizia, dopo alcune perquisizioni, in collaborazione con la Polizia postale, ha scoperto negli uffici baresi di De Fano alcuni files relativi a rapporti pregressi (settembre 2010) tra Moretto e Vannucci aventi ad oggetto l'offerta di un programma software denominato "Offerta Retienergia".
La condotta collusiva tra Moretto, De Fano e Vannucci, dimostrata anche da contatti telefonici, ha prodotto una illecita situazione di vantaggio in favore della Terranova a danno della pubblica amministrazione in violazione delle più elementari leggi della par condicio e trasparenza nella predisposizione delle procedure di gara causando all'amministrazione ed alla collettività non trascurabili danni.
La vicenda che ha portato ai 3 arresti nasce il 19 aprile del 2012 dall'emanazione di un bando di gara da parte di Amet avente ad oggetto l'appalto per la fornitura e l'avviamento in esercizio del sistema informativo delle attività tecniche e commerciali per la distribuzione e vendita di energia elettrica per un importo di 725mila euro.
I fatti. Per la predisposizione del bando e del relativo capitolato, il 25 maggio 2011, era stato designato, dal presidente pro tempore dell'azienda, Ninni De Toma, quale consulente tecnico, Nicola De Fano, mentre come responsabile del procedimento veniva nominato Ivo Moretto. Il 6 giugno del 2012 su un quotidiano nazionale veniva pubblicato un articolo nel quale si evidenziavano delle anomalie sul bando in questione: il bando di Amet era quasi uguale a quello pubblico circa due settimane dopo dalla Sel SpA di Bolzano per una fornitura analoga e per un importo di 370mila euro. In più, nel capitolato di gara, scaricato sul sito di Amet, era possibile leggere le proprietà del documento di gara, tra cui il nome dell'autrice (E.C.) che risultava essere product manager della Terranova più, società interessata alla partecipazione sia della gara bandita da Amet che della gara bandita a Bolzano. Misteriosamente, dopo la denuncia dell'anomalia, la pagina internet dove era scaricabile il bando di Amet diventò inaccessibile. Motivi a sufficienza, questi, per indurre Ninni De Toma a presentare un esposto denuncia in procura con cui si chiedeva di espletare indagini e di promuovere azioni penali nei confronti dei responsabili.
La procura per questo compito ha investito il commissariato di Polizia di Trani, la cui meticolosa attività di indagine (consistita in acquisizioni di documenti, indagini telefoniche e telematiche e perquisizioni informatiche) ha consentito di raccogliere elementi comprovanti la condotta illecita dei 3 soggetti. Nello specifico, gli agenti di Polizia di Trani hanno accertato che alcune cartelle digitali relative al bando di gara, in possesso di Amet, erano a firma di una dipendente della Terranova più, ossia di E.C., autrice di quei testi. L'analisi delle mail trasmesse e ricevute da Ivo Moretto, responsabile del procedimento per Amet, evidenziava assidui e continui contatti con Nicola De Fano, incaricato di redigere per Amet il bando ed il relativo capitolato. In questo scambio di mail erano coinvolti anche due rappresentanti della Terranova più: D.D.C. e Massimo Vannucci (quest'ultimo con maggiore frequenza).
Le indagini evidenziavano come il testo del bando di gara ed il relativo capitolato speciale dell'appalto, anziché essere predisposti da Nicola De Fano nell'esclusivo interesse di Amet erano stati predisposti, con la connivenza di Ivo Moretto, nell'interesse di Massimo Vannucci e quindi della Terranova più. Le Polizia, dopo alcune perquisizioni, in collaborazione con la Polizia postale, ha scoperto negli uffici baresi di De Fano alcuni files relativi a rapporti pregressi (settembre 2010) tra Moretto e Vannucci aventi ad oggetto l'offerta di un programma software denominato "Offerta Retienergia".
La condotta collusiva tra Moretto, De Fano e Vannucci, dimostrata anche da contatti telefonici, ha prodotto una illecita situazione di vantaggio in favore della Terranova a danno della pubblica amministrazione in violazione delle più elementari leggi della par condicio e trasparenza nella predisposizione delle procedure di gara causando all'amministrazione ed alla collettività non trascurabili danni.