Enti locali
Allentamento vincoli del Patto di Stabilità: decreto legge del Governo
Ammortamento delle sanzioni per il mancato rispetto e nuovi obiettivi
Andria - domenica 14 giugno 2015
La notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato due giorni fa un decreto legge recante misure urgenti in materia di enti territoriali avrà permesso qualche piccolo gesto di esultanza anche nella Città di Andria. A favore dei Comuni, infatti, è stato previsto un ammorbidimento delle sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno. La sanzione, rappresentata dalla riduzione delle risorse spettanti dal Fondo di solidarietà, si applicherà in misura pari al 20% dello sforamento, anziché pari al 100%. Una materia molto tecnica che, tuttavia, è stata al centro di un'accesa discussione in campagna elettorale e che ora diviene una delle notizie più liete per Andria che, probabilmente, si troverà a sforare il Patto di Stabilità del 2012 a seguito delle note vicende relative alla bocciatura parziale della Corte dei Conti. Terminati i conteggi, infatti, bisognerà tracciare una nuova linea sui conti del Comune per capire anche se riequilibrare ed in che modo i bilanci successivi.
Tra le note liete del decreto legge del Governo, inoltre, vi sono i nuovi vincoli ed obiettivi del Patto di Stabilità interno: maggiori saranno i margini per investimenti volti alla cura del territorio ed all'erogazione dei servizi. In particolare, vengono rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 concedendo agli enti un maggiore contributo di 100 milioni di euro l'anno così suddiviso: 10 milioni per eventi calamitosi e messa in sicurezza del territorio; 40 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per interventi di bonifica dei siti contaminati dall'amianto; 30 milioni per l'esercizio della funzione di ente capofila nel caso di gestione associata di alcune funzioni; 20 milioni per le spese per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e procedure di esprorio. Le norme non comportano maggiori oneri la finanza pubblica perché resta invariato l'obietto complessivo del patto di stabilità dei Comuni fissato dalla legge di stabilità.
Per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31 dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni. Infine, per il 2015 è attribuito ai comuni un contributo di 530 milioni di euro per il fondo compensazione IMU e TASI. Con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze da adottare entro il 10 luglio 2015, viene stabilita, secondo una metodologia adottata dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, la quota di contributo spettante a ciascun ente tenendo conto dei gettiti dell'IMU e della TASI del 2014.
Tra le note liete del decreto legge del Governo, inoltre, vi sono i nuovi vincoli ed obiettivi del Patto di Stabilità interno: maggiori saranno i margini per investimenti volti alla cura del territorio ed all'erogazione dei servizi. In particolare, vengono rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 concedendo agli enti un maggiore contributo di 100 milioni di euro l'anno così suddiviso: 10 milioni per eventi calamitosi e messa in sicurezza del territorio; 40 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per interventi di bonifica dei siti contaminati dall'amianto; 30 milioni per l'esercizio della funzione di ente capofila nel caso di gestione associata di alcune funzioni; 20 milioni per le spese per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e procedure di esprorio. Le norme non comportano maggiori oneri la finanza pubblica perché resta invariato l'obietto complessivo del patto di stabilità dei Comuni fissato dalla legge di stabilità.
Per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31 dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni. Infine, per il 2015 è attribuito ai comuni un contributo di 530 milioni di euro per il fondo compensazione IMU e TASI. Con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze da adottare entro il 10 luglio 2015, viene stabilita, secondo una metodologia adottata dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, la quota di contributo spettante a ciascun ente tenendo conto dei gettiti dell'IMU e della TASI del 2014.