Cronaca
Alle pendici di Castel del Monte, opere edilizie abusive
Sequestro dei "Forestali": denunciato il proprietario ed i titolari dell'azienda
Andria - mercoledì 16 luglio 2014
12.52
Opere edilizie abusive in zona a protezione speciale all'interno del raggio di due chilometri da Castel del Monte: la scoperta è stata del personale del Corpo Forestale dello Stato di Andria che ha posto in essere una specifica attività in materia urbanistico edilizia intervenendo in località "Pezza Schettini" alle pendici di Castel del Monte nel territorio di Andria. I "forestali" hanno eseguito un sequestro preventivo ad una serie di opere edilizie come pure ad alcuni mezzi, che stavano operando in cantiere.
In atto vi erano già lavori di modifica permanente del suolo con la realizzazione di ampi basamenti e cisterne il tutto perimetrato da uno scavo con riporto di terra finalizzato all'occultamento alla vista dei lavori in atto. Oltre alle opere edilizie sopra menzionate, il provvedimento cautelare di sequestro ha interessato anche alcuni escavatori e betoniere intenti alla cementificazione e trasformazione dei luoghi di elevato pregio ambientale. L'indagine condotta dalla Forestale ha accertato presso i competenti Uffici Tecnici del Comune di Andria e dell'Ente Parco in Gravina di Puglia l'assenza di qualsivoglia autorizzazione urbanistico edilizia come pure quella paesistico ambientale. Infatti le opere abusive realizzate hanno intaccato un'area di particolare pregio paesaggistico e ambientale classificata non solo Parco Nazionale dell'Alta Murgia, ma anche Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria nonché area soggetta a vario titolo, a Vincolo Paesaggistico e specificatamente tutelata dalla normativa di settore.
Il proprietario dell'immobile, nonché i titolari delle imprese che hanno realizzato i lavori, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
In atto vi erano già lavori di modifica permanente del suolo con la realizzazione di ampi basamenti e cisterne il tutto perimetrato da uno scavo con riporto di terra finalizzato all'occultamento alla vista dei lavori in atto. Oltre alle opere edilizie sopra menzionate, il provvedimento cautelare di sequestro ha interessato anche alcuni escavatori e betoniere intenti alla cementificazione e trasformazione dei luoghi di elevato pregio ambientale. L'indagine condotta dalla Forestale ha accertato presso i competenti Uffici Tecnici del Comune di Andria e dell'Ente Parco in Gravina di Puglia l'assenza di qualsivoglia autorizzazione urbanistico edilizia come pure quella paesistico ambientale. Infatti le opere abusive realizzate hanno intaccato un'area di particolare pregio paesaggistico e ambientale classificata non solo Parco Nazionale dell'Alta Murgia, ma anche Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria nonché area soggetta a vario titolo, a Vincolo Paesaggistico e specificatamente tutelata dalla normativa di settore.
Il proprietario dell'immobile, nonché i titolari delle imprese che hanno realizzato i lavori, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.