Religioni
Alle pendici del Castel del Monte nella Chiesa di S. Luigi grande partecipazione per la festa di S. Maria del Monte
La visita pastorale del Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi ha richiamato l’attenzione di tanti fedeli
Andria - domenica 1 settembre 2019
10.42
Ieri, sabato 31 agosto 2019, è stata la Festa di Santa Maria del Monte. Presso la chiesa di San Luigi vi è stata la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano, mons. Luigi Mansi e concelebrata dal parroco don Riccardo Agresti e da don Vincenzo Giannelli.
Nell'ultima settimana di agosto, da 56 anni, si ripete la tradizionale festa con processione della Madonna del Monte, custodita nella parrocchia dedicata a San Luigi Gonzaga, ai piedi di Castel del Monte.
Ricordiamo che la storia del culto di Santa Maria del Monte risale al 1962, voluta da don Sabino Matera, primo assistente spirituale dell'Opera Bonomo nonché primo parroco dopo che il primo gennaio dello stesso anno, l'allora Vescovo di Andria, mons. Francesco Brustia, istituì una parrocchia proprio nella piccola cappella all'interno del convitto dell'Opera Bonomo, di proprietà della stessa famiglia Bonomo.
In seguito, nel 1969, si diede inizio alla costruzione di una Chiesa più grande, riprendendo e proseguendo il culto che si tramandava da moltissime generazioni, visto il ritrovamento di una icona, conservata nella Cattedrale di Andria, della Madonna del Monte.
All'inizio della celebrazione il parroco don Riccardo ha ringraziato il Vescovo per la sua premura del Pastore, di voler stare in mezzo al popolo per benedire e per incoraggiare. Ha poi aggiunto: "La grande testimonianza che noi possiamo dare è quello di tenere visibilmente che il Vescovo e i sacerdoti si vogliono bene e quindi questo diventa anche incoraggiamento per tutti voi a seguire con fiducia quello che il Signore attraverso di noi vuole continuare a donare a tutti".
Il Vescovo ha salutato il parroco Agresti e ha sottolineato: "Con grande gioia partecipo e vivo questo momento insieme a tutti voi nella preghiera alla devozione della Madonna, intorno all'altare del Signore, dove Lui ci riunisce e ci unisce facendo di noi un solo corpo".
Nell'omelia mons. Luigi Mansi ha poi aggiunto: "La parola di Dio che ci accompagna in questa Eucarestia porta la nostra attenzione su due virtù che sono tipiche della vita cristiana. Ogni buon cristiano dovrebbe prendere sul serio queste due virtù e sforzarsi di praticarle con impegno, con fedeltà, con pazienza, con costanza affrontando anche le difficoltà, le sconfitte. Quali sono queste due virtù? La prima è l'umiltà, essere se stessi accettando di se i propri pregi, le proprie qualità, i propri talenti e anche i propri limiti, le proprie fragilità, le proprie povertà. Pensate quanto questo valore sia importante nella vita di famiglia e nel posto di lavoro.
Il secondo valore che è direttamente collegato con il primo è la gratuità, cioè quando fai del bene lo fai per la gioia di far il bene e non perché poi ti aspetti che ti dicano grazie, che ti restituiscano il favore. Quindi quello che fai, lo fai con la gioia della gratuità. Gesù, pur essendo il figlio di Dio si è fatto piccolo, si è fatto uomo come noi, ha sofferto, ha affrontato l'ingratitudine di tanti ai quali aveva fatto del bene. Viviamo questi due valori secondo l'insegnamento che ci ha dato Gesù: l'umiltà e la gratuità".
Prima della benedizione del Vescovo, don Riccardo ha ringraziato il coro che ha accompagnato e animato con canti la celebrazione eucaristica. Inoltre, ha voluto ringraziare don Vincenzo Giannelli con il quale condivide il progetto diocesano "Senza sbarre", che si è offerto al sostegno di questo momento liturgico e che con la sua presenza ha reso maggiore valenza alla celebrazione.
Al termine si è svolta una lunga processione tra i viali circostanti la chiesa di San Luigi, seguita da moltissimi fedeli.
Nell'ultima settimana di agosto, da 56 anni, si ripete la tradizionale festa con processione della Madonna del Monte, custodita nella parrocchia dedicata a San Luigi Gonzaga, ai piedi di Castel del Monte.
Ricordiamo che la storia del culto di Santa Maria del Monte risale al 1962, voluta da don Sabino Matera, primo assistente spirituale dell'Opera Bonomo nonché primo parroco dopo che il primo gennaio dello stesso anno, l'allora Vescovo di Andria, mons. Francesco Brustia, istituì una parrocchia proprio nella piccola cappella all'interno del convitto dell'Opera Bonomo, di proprietà della stessa famiglia Bonomo.
In seguito, nel 1969, si diede inizio alla costruzione di una Chiesa più grande, riprendendo e proseguendo il culto che si tramandava da moltissime generazioni, visto il ritrovamento di una icona, conservata nella Cattedrale di Andria, della Madonna del Monte.
All'inizio della celebrazione il parroco don Riccardo ha ringraziato il Vescovo per la sua premura del Pastore, di voler stare in mezzo al popolo per benedire e per incoraggiare. Ha poi aggiunto: "La grande testimonianza che noi possiamo dare è quello di tenere visibilmente che il Vescovo e i sacerdoti si vogliono bene e quindi questo diventa anche incoraggiamento per tutti voi a seguire con fiducia quello che il Signore attraverso di noi vuole continuare a donare a tutti".
Il Vescovo ha salutato il parroco Agresti e ha sottolineato: "Con grande gioia partecipo e vivo questo momento insieme a tutti voi nella preghiera alla devozione della Madonna, intorno all'altare del Signore, dove Lui ci riunisce e ci unisce facendo di noi un solo corpo".
Nell'omelia mons. Luigi Mansi ha poi aggiunto: "La parola di Dio che ci accompagna in questa Eucarestia porta la nostra attenzione su due virtù che sono tipiche della vita cristiana. Ogni buon cristiano dovrebbe prendere sul serio queste due virtù e sforzarsi di praticarle con impegno, con fedeltà, con pazienza, con costanza affrontando anche le difficoltà, le sconfitte. Quali sono queste due virtù? La prima è l'umiltà, essere se stessi accettando di se i propri pregi, le proprie qualità, i propri talenti e anche i propri limiti, le proprie fragilità, le proprie povertà. Pensate quanto questo valore sia importante nella vita di famiglia e nel posto di lavoro.
Il secondo valore che è direttamente collegato con il primo è la gratuità, cioè quando fai del bene lo fai per la gioia di far il bene e non perché poi ti aspetti che ti dicano grazie, che ti restituiscano il favore. Quindi quello che fai, lo fai con la gioia della gratuità. Gesù, pur essendo il figlio di Dio si è fatto piccolo, si è fatto uomo come noi, ha sofferto, ha affrontato l'ingratitudine di tanti ai quali aveva fatto del bene. Viviamo questi due valori secondo l'insegnamento che ci ha dato Gesù: l'umiltà e la gratuità".
Prima della benedizione del Vescovo, don Riccardo ha ringraziato il coro che ha accompagnato e animato con canti la celebrazione eucaristica. Inoltre, ha voluto ringraziare don Vincenzo Giannelli con il quale condivide il progetto diocesano "Senza sbarre", che si è offerto al sostegno di questo momento liturgico e che con la sua presenza ha reso maggiore valenza alla celebrazione.
Al termine si è svolta una lunga processione tra i viali circostanti la chiesa di San Luigi, seguita da moltissimi fedeli.