Territorio
Allarme occupazione, Antonucci (CGIL): «Bilancio negativo»
Oltre 20mila posti persi in sette anni e disoccupazione al 22% nella BAT
BAT - martedì 20 gennaio 2015
12.29
Dati sconfortanti e che parlano di una situazione che Luigi Antonucci, Segretario Generale della CGIL BAT, dice essere «assolutamente fuori controllo». Si tratta dei dati sull'occupazione della Provincia di Barletta Andria Trani, presentati nel corso della consueta conferenza stampa del sindacato per far il punto della situazione sul territorio. Si tratta di 20mila posti in meno in circa sette anni a partire dal 2008: «Facendo una proporzione sul numero di abitanti della Provincia - ha detto Antonucci - parliamo del 5% del totale che ha perso il proprio posto di lavoro. Oggi noi vogliamo cominciare un discorso con chi può e vuole fare qualcosa per invertire la rotta anche se i dati in nostro possesso ci dicono che il 2015 sarà la stessa cosa degli anni precedenti e forse nel 2016 vi sarà una piccola luce a differenza di chi ci dice che la crisi è finita». Mercato del lavoro attraversato da una riforma giudicata inappropriata dallo stesso sindacato che ripercorre tutti gli strumenti ormai non più finanziati: «La cassa integrazione è praticamente sparita assieme a quella in deroga ed alla mobilità - ha detto Antonucci - e la cosa più grave è che non abbiamo potuto accedere ai dati dell'INPS per via di una segretezza che sinceramente facciamo fatica a comprendere».
I dati analitici, del mercato del lavoro nella BAT, sono stati elaborati grazie allo studio dell'EuroIdees e sono riferiti essenzialmente all'anno 2013. La disoccupazione è al 22% con un dato superiore a quello del Mezzogiorno che si attesta sul 19,7% e leggermente inferiore alla Provincia di Lecce quella più "disoccupata" della Regione Puglia. Nel tasso di occupazione, invece, la BAT è il fanalino di coda con il 37,7% rispetto ad una media pugliese che si attesta al 42,3%. Schizza a livelli altissimi, invece, il tasso di disoccupazione giovanile (fascia d'età tra i 15 ed i 24 anni) che si attesta nella BAT al 42,7% inferiore al dato pugliese che si attesta sul 49,7%. Dato drammaticamente basso anche quello riferito ai tassi di attività della popolazione che comprende le forze di lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione) sul totale della popolazione tra i 15 ed i 64 anni: nella BAT ci si ferma al 48,6% rispetto ad un media nazionale che si attesta al 63,5% ed una media regionale ferma al 52,9%. In sostanza non si cerca neanche più un lavoro: «Ormai la gente scoraggiata diventa sempre di più - dice ancora Antonucci - è proprio l'impatto con la possibilità di trovare lavoro che è diventato impossibile, mi è capitato di interloquire con tanta gente sia giovani che più grandi che hanno perso il lavoro, e quando si arriva nelle aziende se trovi di fronte una brava persona gli dicono che non è il caso, altrimenti se sono persone che non hanno capito il dramma, gli ridono in faccia».
Tante anche le vertenze del 2014 in cui i sindacati ed in particolare la CGIL sono stati impegnati. Proprio negli ultimi giorni dell'anno sono state due le aziende che hanno completamente chiuso mandando a casa oltre 50 persone. In altri casi, invece, sono stati utilizzati i Contratti di Solidarietà che permettono un abbassamento di orario e salario degli altri lavoratori per far si che tutti mantengano il proprio posto di lavoro: «Diverse sono state le vertenze alcune chiuse male ed altre siamo riusciti a strappare una soluzione con i contratti di solidarietà - ha detto ancora Antonucci - il problema vero è che i contratti di solidarietà non sono stati rifinanziati. In questo modo abbiamo risolto sia le questioni inerenti in passato alla Casa Divina Provvidenza che, in ultimo, Villa Dragonetti con il salvataggio di 40 posti di lavoro». I decreti attuativi del nuovo mercato del lavoro sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 dicembre ma non sono ancora entrati in vigore. La CGIL ha già manifestato con due eventi nel 2014 per far cambiare impostazione al "Jobs Act" ma nulla è sostanzialmente cambiato ed allora il Sindacato propone un'inversione di tendenza sugli attori principali che devono creare lavoro: «La tendenza si inverte guardando al territorio - ha concluso Antonucci - guardando all'artigianato, in Puglia il nostro territorio è quello che dopo Bari ha più aziende artigiane. Queste aziende hanno quattro, cinque o sei dipendenti e sono state l'ossatura e continuano ad essere l'ossatura di questo territorio, le grandi aziende hanno chiuso, le aziende artigiane sono rimaste in sella».
I dati analitici, del mercato del lavoro nella BAT, sono stati elaborati grazie allo studio dell'EuroIdees e sono riferiti essenzialmente all'anno 2013. La disoccupazione è al 22% con un dato superiore a quello del Mezzogiorno che si attesta sul 19,7% e leggermente inferiore alla Provincia di Lecce quella più "disoccupata" della Regione Puglia. Nel tasso di occupazione, invece, la BAT è il fanalino di coda con il 37,7% rispetto ad una media pugliese che si attesta al 42,3%. Schizza a livelli altissimi, invece, il tasso di disoccupazione giovanile (fascia d'età tra i 15 ed i 24 anni) che si attesta nella BAT al 42,7% inferiore al dato pugliese che si attesta sul 49,7%. Dato drammaticamente basso anche quello riferito ai tassi di attività della popolazione che comprende le forze di lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione) sul totale della popolazione tra i 15 ed i 64 anni: nella BAT ci si ferma al 48,6% rispetto ad un media nazionale che si attesta al 63,5% ed una media regionale ferma al 52,9%. In sostanza non si cerca neanche più un lavoro: «Ormai la gente scoraggiata diventa sempre di più - dice ancora Antonucci - è proprio l'impatto con la possibilità di trovare lavoro che è diventato impossibile, mi è capitato di interloquire con tanta gente sia giovani che più grandi che hanno perso il lavoro, e quando si arriva nelle aziende se trovi di fronte una brava persona gli dicono che non è il caso, altrimenti se sono persone che non hanno capito il dramma, gli ridono in faccia».
Tante anche le vertenze del 2014 in cui i sindacati ed in particolare la CGIL sono stati impegnati. Proprio negli ultimi giorni dell'anno sono state due le aziende che hanno completamente chiuso mandando a casa oltre 50 persone. In altri casi, invece, sono stati utilizzati i Contratti di Solidarietà che permettono un abbassamento di orario e salario degli altri lavoratori per far si che tutti mantengano il proprio posto di lavoro: «Diverse sono state le vertenze alcune chiuse male ed altre siamo riusciti a strappare una soluzione con i contratti di solidarietà - ha detto ancora Antonucci - il problema vero è che i contratti di solidarietà non sono stati rifinanziati. In questo modo abbiamo risolto sia le questioni inerenti in passato alla Casa Divina Provvidenza che, in ultimo, Villa Dragonetti con il salvataggio di 40 posti di lavoro». I decreti attuativi del nuovo mercato del lavoro sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 dicembre ma non sono ancora entrati in vigore. La CGIL ha già manifestato con due eventi nel 2014 per far cambiare impostazione al "Jobs Act" ma nulla è sostanzialmente cambiato ed allora il Sindacato propone un'inversione di tendenza sugli attori principali che devono creare lavoro: «La tendenza si inverte guardando al territorio - ha concluso Antonucci - guardando all'artigianato, in Puglia il nostro territorio è quello che dopo Bari ha più aziende artigiane. Queste aziende hanno quattro, cinque o sei dipendenti e sono state l'ossatura e continuano ad essere l'ossatura di questo territorio, le grandi aziende hanno chiuso, le aziende artigiane sono rimaste in sella».