Attualità
Allarme in città per il nidificare dei pappagalli “parrocchetti monaci” nella villa comunale
A lanciarlo il Presidente del Laboratorio verde Fareambiente di Andria, Benedetto Miscioscia
Andria - lunedì 10 luglio 2023
Un allarme da non sottovalutare quello che lancia il Laboratorio verde Fareambiente di Andria, per il tramite del suo Presidente Benedetto Miscioscia.
«Già nel 2020, lanciammo l'allarme sull'invasione di una specie "aliena" dell'avifauna individuata nei pappagalli "parrocchetti monaci" e/o "parrocchetti dal collare". Un allarme fondato per una serie di questioni legate non solo ai danni che provocano alle produzioni agricole mandorlicola e frutticola, in primis, ma anche per la minaccia che rappresentano per il nostro eco-sistema ambientale locale. Infatti, il parrocchetto monaco, originario dell'America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell'Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupa anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie, peraltro, la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007.
Ora a preoccupare la comunità locale, è la questione legata alla loro migrazione dall'area cimiteriale nella villa comunale della nostra città, con le immaginabili conseguenze che ne possono scaturire oltre che per la sicurezza e la stessa salute dei cittadini che la frequentano, per via non solo del pericolo rappresentato dai loro nidi che possono arrivare a pesare fino a 150 kg. con un diametro di un metro che potrebbero crollare al suolo sotto il loro stesso peso, ma anche per le malattie che questi volatili possono trasmettere agli uomini, come la psittacosi (malattia infettiva), l'influenza aviaria o la salmonellosi. Una minaccia che potrebbe determinare conseguenze devastanti anche per le ripercussioni sull'avifauna autoctona (passeri, merli, pettirossi e usignoli) e portare alla sua estinzione a causa della pericolosa e impari competizione innescata. Insomma, un vero e proprio pericolo per il nostro ecosistema naturale e per la nostra stessa salute che non va sottovalutato e che le istituzioni preposte, a partire dal Governo Regionale, oltre che dall'amministrazione comunale, hanno il dovere di prendere urgentemente in considerazione monitorando il fenomeno per cercare di trovare soluzioni affinché lo sviluppo di questa specie aliena non diventi incontrollabile e pericolosamente invasiva».
«Già nel 2020, lanciammo l'allarme sull'invasione di una specie "aliena" dell'avifauna individuata nei pappagalli "parrocchetti monaci" e/o "parrocchetti dal collare". Un allarme fondato per una serie di questioni legate non solo ai danni che provocano alle produzioni agricole mandorlicola e frutticola, in primis, ma anche per la minaccia che rappresentano per il nostro eco-sistema ambientale locale. Infatti, il parrocchetto monaco, originario dell'America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell'Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupa anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie, peraltro, la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007.
Ora a preoccupare la comunità locale, è la questione legata alla loro migrazione dall'area cimiteriale nella villa comunale della nostra città, con le immaginabili conseguenze che ne possono scaturire oltre che per la sicurezza e la stessa salute dei cittadini che la frequentano, per via non solo del pericolo rappresentato dai loro nidi che possono arrivare a pesare fino a 150 kg. con un diametro di un metro che potrebbero crollare al suolo sotto il loro stesso peso, ma anche per le malattie che questi volatili possono trasmettere agli uomini, come la psittacosi (malattia infettiva), l'influenza aviaria o la salmonellosi. Una minaccia che potrebbe determinare conseguenze devastanti anche per le ripercussioni sull'avifauna autoctona (passeri, merli, pettirossi e usignoli) e portare alla sua estinzione a causa della pericolosa e impari competizione innescata. Insomma, un vero e proprio pericolo per il nostro ecosistema naturale e per la nostra stessa salute che non va sottovalutato e che le istituzioni preposte, a partire dal Governo Regionale, oltre che dall'amministrazione comunale, hanno il dovere di prendere urgentemente in considerazione monitorando il fenomeno per cercare di trovare soluzioni affinché lo sviluppo di questa specie aliena non diventi incontrollabile e pericolosamente invasiva».