Vita di città
All’ospedale “L. Bonomo” un neuronavigatore per gli interventi al cervello
Sofisticato sistema che guida il chirurgo nel miglior percorso per la cura dei tumori
Andria - giovedì 20 luglio 2017
14.35
Esattamente come se si fosse per strada e si dovesse giungere ad una meta, solo che al posto della mappa si carica una TAC (Tomografia assiale computerizzata) e tutto accade in sala operatoria: il percorso impostato è quello che porta alla cura di un tumore o di una lesione. A guidare il chirurgo in un delicato intervento al cervello arriva il neuronavigatore. La sofisticata apparecchiatura in dotazione da poco tempo al reparto di Neurochirurgia dell'ospedale "Lorenzo Bonomo" di Andria è stata già utilizzata per il trattamento di tre neoplasie al cervello, interventi effettuati nelle ultime due settimane dall'equipe diretta da meno di un anno dal dott. Armando Rapanà, direttore della struttura complessa di Neurochirurgia del nosocomio andriese: 50enne originario di Napoli, ha prestato la sua attività professionale tra i nosocomi di Caserta, Mestre e Vallo di Lucania. Si tratta di un sistema sofisticato quello in uso al "Bonomo" di Andria, che in tempo reale fornisce la posizione degli strumenti rendendo l'intervento preciso, veloce e meno invasivo.
«Il vantaggio principale è l'approccio più mirato - spiega il dott. Rapanà - riducendo al minimo gli eventuali danni per il paziente, il tutto si traduce in una minore incidenza di complicanze postoperatorie. A parte la tranquillità per i sanitari di sapere in ogni preciso momento come e dove si sta lavorando. Tre gli interventi già effettuati in poco tempo, possiamo così pianificare più interventi nel corso dell'anno. Per noi è molto emozionante comunicare ad un paziente ed alla sua famiglia la riuscita di un intervento così delicato, la cosa più bella e gratificante è constatare la guarigione del malato, il suo ritorno alla vita».
Il "Bonomo" è al momento l'unico ospedale tra Bari e Foggia dotato di questa nuova frontiere della chirurgia. Con una punta di orgoglio, il direttore sanitario del "Lorenzo Bonomo", il dott. Stefano Porziotta, spiega che «il nosocomio andriese sta diventando un punto di riferimento per quanto riguarda il trattamento dei traumi». L'obiettivo è quello di ridurre i cosiddetti viaggi della speranza che, è brutto dirlo quando si parla di persone e salute, vanno anche a svantaggio delle casse pubbliche oltre che naturalmente dei diretti interessati e delle famiglie dei malati.
«Ringraziamo l'amministrazione dell'unità sanitaria Bat, con a capo il dott. Ottavio Narracci per i grandi sforzi compiuti - aggiunge Porziotta - e non solo perchè ha creduto nella scelta del direttore della U.O. di Neurologia ma anche per l'acquisizione velocissima per una pubblica amministrazione di macchinari importanti per il paziente e per l'operatore. Ma soprattutto speriamo di poter mantenere un'attrazione alta per il nostro ospedale, per evitare situazione di cure extra regionali ed extra provinciali, soldi risparmiati che potranno essere reinvestiti nella salute dei cittadini».
«Il vantaggio principale è l'approccio più mirato - spiega il dott. Rapanà - riducendo al minimo gli eventuali danni per il paziente, il tutto si traduce in una minore incidenza di complicanze postoperatorie. A parte la tranquillità per i sanitari di sapere in ogni preciso momento come e dove si sta lavorando. Tre gli interventi già effettuati in poco tempo, possiamo così pianificare più interventi nel corso dell'anno. Per noi è molto emozionante comunicare ad un paziente ed alla sua famiglia la riuscita di un intervento così delicato, la cosa più bella e gratificante è constatare la guarigione del malato, il suo ritorno alla vita».
Il "Bonomo" è al momento l'unico ospedale tra Bari e Foggia dotato di questa nuova frontiere della chirurgia. Con una punta di orgoglio, il direttore sanitario del "Lorenzo Bonomo", il dott. Stefano Porziotta, spiega che «il nosocomio andriese sta diventando un punto di riferimento per quanto riguarda il trattamento dei traumi». L'obiettivo è quello di ridurre i cosiddetti viaggi della speranza che, è brutto dirlo quando si parla di persone e salute, vanno anche a svantaggio delle casse pubbliche oltre che naturalmente dei diretti interessati e delle famiglie dei malati.
«Ringraziamo l'amministrazione dell'unità sanitaria Bat, con a capo il dott. Ottavio Narracci per i grandi sforzi compiuti - aggiunge Porziotta - e non solo perchè ha creduto nella scelta del direttore della U.O. di Neurologia ma anche per l'acquisizione velocissima per una pubblica amministrazione di macchinari importanti per il paziente e per l'operatore. Ma soprattutto speriamo di poter mantenere un'attrazione alta per il nostro ospedale, per evitare situazione di cure extra regionali ed extra provinciali, soldi risparmiati che potranno essere reinvestiti nella salute dei cittadini».